“Squarci di comicità e sguardo leggero” per raccontare la generazione nata negli anni ‘80 e ‘90. In scena il disagio di uomini e donne non più giovani, ma considerati tali, che non riescono a trovare spazio e ruolo sociale nella vita degli adulti.
L’appartamento 2b è uno spettacolo breve e ironico, che racconta le difficoltà di una generazione intera, quella dei Millennials, compressi tra la maggiore esperienza dei genitori e la gioventù fin troppo spensierata di chi viene dopo.
La storia si svolge interamente in un appartamento piccolo e angusto, il 2b, dove abita Aimo. Aimo non ha niente di speciale: come tanti altri trentenni, vive in affitto, con un lavoro precario e le bollette da pagare in un modo o nell’altro. Ha una madre vedova che fa di tutto, pur di farlo tornare a vivere a casa e una fidanzata esigente, che lo vorrebbe sempre più presente e sempre più romantico, e minaccia di trovarsi un altro. In più, il suo lavoro, che non lo soddisfa, lo opprime con scadenze, livelli di performance e di rendimento.
Come molti trentenni, Aimo tira avanti con le pillole, anche se il loro effetto non basta a tacere la sua frustrazione davanti alle molte – troppe – responsabilità di cui è caricato e che si manifestano con inquietanti visioni.
La svolta arriva non quando Aimo esce dal suo appartamento, bensì quando altri vi entrano: la vicina disoccupata la cui vita ruota attorno alla cura dei genitori, il ragazzo dalla sessualità fluida e la brusca donna delle pulizie che cerca sempre compagnia.
I contrasti di tutti i personaggi in scena dipingono così quelli di una generazione, che più di altre, forse, si rispecchia nell’Amleto Shakespeariano (2b or not 2b*?) e che, come lui, deve risolvere il suo dilemma interiore.
“L’appartamento 2b” si svolge su un palcoscenico zeppo di elementi di scena, che ben suggeriscono l’idea dell’appartamento angusto, i cui muri costringono Aimo e tutto il suo essere, proprio come fanno le sue responsabilità sociali e lavorative, che sono ben più alte e pesanti del suo tenore di vita e che minacciano di schiacciare il protagonista della vicenda.
I cast di attori è ben affiatato e procede nella recitazione con un buon ritmo di sequenza delle battute, che accentua l’ironia con cui è narrata una storia che leggera non è, perché racconta un conflitto reale e tangibile, proprio della generazione dei nati tra gli anni Ottanta e Novanta e che non godono della sicurezza sociale ed economica dei loro genitori, pur essendo cresciuti nel loro mito.
Note
Millennials: è il nome con cui è definita la generazione di chi è nato tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta del Novecento.
2b or not 2b: Traslitterazione del “to be or not to be” (“essere o non essere”) di Shakespeare: la frase più famosa dell’intero dramma di Amleto.
Fonti e crediti fotografici
Teatro Franco Parenti Milano
L’APPARTAMENTO 2B
da un’idea di Andrea Cioffi e Sara Guardascione
drammaturgia e regia Andrea Cioffi
con Andrea Cioffi, Vincenzo Castellone, Sara Guardascione,
Fortuna Liguori, Ciro Grimaldi
scene Trisha Palma
costumi e maschera Rosario Martone
musiche ed effetti sonori Emanuele Pontoni
I brani Your Valentine – a song by Ophelia e Play upon this pipe sono cantati da Sara Guardascione
produzione Teatro Franco Parenti
Testo vincitore del Mario Fratti Award 2022
Spettacolo vincitore Premio Leo de Berardinis/ Nuove Sensibilità 2.0 – 2022
Rassegna La nuova scena
a cura di Natalia Di Iorio
Durata: 75 minuti
Teatro Franco Parenti Milano – 13 – 18 febbraio 2024