Le opere Neo-Surrealiste di Vava Venezia e Thomas Dellert a Mantova

Figure umane che si confrontano con androidi in ambientazioni eleganti e surreali, tra il romantico medievale e il futuristico. Elementi classici, come abiti d’epoca e cigni, insieme a dettagli moderni e tecnologici, creando un contrasto tra la tradizione e l’avanzamento tecnologico. Sono le opere digitali di Vava Venezia Dellert, facenti parte della corrente del Neo-Dadaismo e Nuovo Surrealismo. La sua prossima mostra si terrà alla galleria M.A.D. Mantova Art Design di Lucia Quasimodo, dal 31 agosto al 18 settembre.

The Return of Hope by Vava Venezia Dellert

Intitolata “Art Is Love Made Visible”, questa esposizione offrirà ai visitatori l’opportunità di immergersi nel mondo creativo di Vava Venezia e di suo marito Thomas Dellert. Durante la mostra saranno esposte opere di arte digitale contemporanea firmate da Vava Venezia, insieme a serigrafie e stampe a tecnica mista realizzate da Thomas per Andy Warhol. La curatela è affidata a Lucia Quasimodo e al Prof. Paolo Ceriani.

Princess Lady Diana Spencer by Thomas Dellert

Thomas Dellert, noto anche come Thomas Dellert Dellacroix o Tommy Dollar, è un artista multimediale di origine svedese, il cui talento spazia dalla fotografia alla pittura, dal cinema alla musica. Nato il 12 luglio 1963, ha lavorato a stretto contatto con Andy Warhol a New York negli anni ’80, realizzando per lui diverse serigrafie. Le sue opere, spesso satiriche e provocatorie, sono esposte in collezioni prestigiose come quelle della famiglia reale svedese e in istituzioni come il Washington DC Holocaust Memorial Museum. L’arte di Dellert si distingue per la capacità di esplorare le oscurità dell’animo umano, senza rinunciare a una speranza luminosa per il futuro.

Meeting My Knite In The Night by Vava Venezia Dellert

Vava Venezia Dellert, con una formazione in Arti Liberali e Psicologia, si esprime attraverso il Neo-Dadaismo e il Nuovo Surrealismo. Le sue fotografie catturano momenti intimi e riflessivi, rivelando una donna misteriosa e complessa, in bilico tra gioco e nostalgia. Con il progetto “Selfish Selfies”, Venezia ha esplorato tematiche personali come la depressione e i disturbi alimentari, trasformando il proprio vissuto in arte con l’obiettivo di ispirare le donne di tutte le etnie ad abbracciare la bellezza nelle sue diverse forme. Questo progetto ha ottenuto riconoscimenti internazionali, culminando nell’esposizione alla Biennale di Firenze del 2021.

Le sue composizioni sono spesso caratterizzate da un’estetica onirica, dove il confine tra il reale e il surreale si sfuma, creando un’esperienza visiva intrigante e coinvolgente.

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