Abbiamo chiesto allo street artist maceratese Morden Gore cosa ne pensa dei fatti avvenuti recentemente nella sua città.
Si è parlato tanto dei fatti avvenuti recentemente a Macerata. Tra il fiume di notizie, parole, opinioni al riguardo abbiamo voluto chiedere allo street artist maceratese Morden Gore cosa ne pensa dei fatti avvenuti nella sua città. Ci aspettavamo risposte da artista, abbiamo ricevuto risposte da cittadino.
Ci dici tre parole che descrivono Macerata?
Medievale, universitaria, serena
Ci sono stati, a tuo parere, degli episodi scatenanti che hanno portato al verificarsi di questo scontro di valori sul territorio maceratese oppure avevi già percepito una tensione latente nella città?
Una certa tensione neanche troppo latente si respira già da tempo in tutta Italia e più in generale in tutta Europa, la miccia è accesa un po’ ovunque, che la prima bomba sia esplosa proprio qui è pura casualità. A Macerata si sono succeduti dei fatti di estrema violenza e di squallore che lasciano senza parole e allo stesso tempo toccano i nervi scoperti di chi ha perso i valori fondanti di una comunità civile. Chi non crede che sia compito della giustizia stanare i colpevoli di reati, chi non crede nell’uguaglianza fra gli essere umani, chi non crede nella dignità delle persone e non conosce la solidarietà, non ha le basi per un confronto dialettico su nessun argomento. Ed è proprio per questo che non esistono le condizioni per aprire un dialogo con chi è accecato dall’odio.
Ci sono state due manifestazioni la scorsa settimana in città, la prima organizzata da Forza Nuova dove hanno partecipato una cinquantina di neofascisti che salutavano romanamente senza avere alcuna argomentazione a riguardo se non aiutare economicamente per le spese legali il “camerata Traini”, mentre sabato 10 febbraio circa 15000 persone hanno sfilato per la città nel segno della democrazia e dei valori della Costituzione, respingendo chi invoca terribili periodi bui. Sottovalutare il fenomeno vuol dire non riconoscerlo. Bisogna pretendere che le organizzazioni che si rifanno al fascismo vengano sciolte, senza se e senza ma.
Qual è il problema di fondo che secondo te ha scatenato le proteste da un lato e dall’altro?
Sono convinto che la classe politica tutta abbia grosse colpe. Ci si aspetta che la politica si occupi di risolvere i problemi, piuttosto che invitare alla giustizia fai-da-te. L’immigrazione è un problema che va affrontato con intelligenza e attraverso percorsi di integrazione, cosa che non è stata fatta bene fino adesso, è evidente, ma sembra che sia la piaga maggiore che attanaglia il paese. E’ impressionante la facilità con cui una parte politica e i media che la appoggiano riescano a fare leva sulle persone indicando loro un falso nemico dove indirizzare il proprio odio e le proprie frustrazioni, distogliendo l’attenzione dalle sue vere cause e cioè il malaffare, la corruzione, il lavoro nero, gli appalti d’oro e gli stipendi d’oro, la parentopoli e il clientelismo, le mafie, le tangenti. La guerra tra poveri che stiamo scatenando rischia di farci sprofondare e di riportarci ad episodi di violenza quotidiana come negli anni di piombo.
Che tipo di relazione c’è o può esserci tra il tuo lavoro e i fatti accaduti negli scorsi giorni?
Con i miei lavori in generale cerco di sensibilizzare chi osserva e fargli porre dei quesiti a riguardo. Nel sottopasso principale di Macerata , quello cioè che collega la periferia al centro storico dove ci sono i Cancelli della città, ho eseguito 4 opere anamorfiche che si sviluppano lungo 4 tunnel. “Cancelli non confini” è la frase che fluttua sospesa lungo i corridoi (tradotta poi in inglese, spagnolo e cinese). Un invito cioè ad aprirsi al prossimo, sia come città, sia come Italia/Europa, che come singolo. L’ atroce omicidio di Pamela Mastropietro è stato condannato da tutti, l’eroina è condannata da tutti e ancor di più lo spaccio, è da condannare l’uomo che le ha dato 50€ e un passaggio in cambio di rapporti sessuali. Il fatto che sparare all’impazzata non sia condannato da tutti, ma anzi, trovi addirittura supporto è angosciante. Che queste persone abbiano dei figli, che abbiano diritto di voto, che partecipino alla costruzione della comunità in cui viviamo è davvero preoccupante. Rispondendo alla domanda, credo che questi soggetti neanche capiscano quello che faccio né ci provino, ma magari circondarli di colore può influire positivamente sulla loro psiche. Il filosofo James Hillman scrive che “L’anima ama le immagini e le vuole fatte a mano”. Le mie grandi opere disseminate in giro forse agiscono sull’anima delle persone, chissà.
In questa situazione quale deve essere secondo te il ruolo dell’arte o della comunità artistica di Macerata?
L’antifascismo e l’antirazzismo si combattono quotidianamente, non quando succedono questi fatti atroci. Chi ha una determinata sensibilità sa che questo è il momento della riflessione e capisce che il problema è più profondo. Noi siamo dove viviamo e con chi viviamo: la città, il quartiere, la casa, i familiari, gli amici, i colleghi influiscono sul nostro essere, ma anche viceversa. Siamo noi a poter trasformare chi e cosa ci circonda. L’arte ne è un veicolo, ma c’è bisogno dell’impegno di tutti in tutti i campi, quotidianamente.<
Come si esprime artisticamente il dissenso?
L’arte può rendere visibile ciò che il consenso tende ad occultare, a nascondere. In particolare la street art è uno dei mezzi più potenti e dirompenti dei giorni nostri, perché nasce nelle strade per chi gira per le strade, senza distinzioni né costrizioni. Il fatto che la si voglia addomesticare ne è un sintomo. Estremizzando il concetto, la devastazione del sito di Nimrud, la distruzione di statue e antichi manoscritti a Mosul da parte delle milizie dell’isis, l’attacco a Charlie Hebdo, sono il chiaro segno che il genio creativo debba essere messo a tacere perché capace di risvegliare le coscienze delle persone. Il dissenso è espressione di civiltà, è la più potente arma d’istruzione!
La tua arte fa politica?
La bellezza fa politica, perché è in grado di incidere sulla qualità della vita dei cittadini. Potremmo non esserne coscienti, ma il brutto si può tramutare in frustrazione, rabbia, mancanza di rispetto, maleducazione (immaginiamo chi deturpa o getta rifiuti in giro). D’altro canto la ricerca del bello ci dovrebbe rendere cittadini socialmente attivi della comunità. Migliorare la polis (intesa come comunità in cui viviamo), trovare soluzioni e aggregarsi per farlo è fare politica. Con la street art faccio necessariamente politica, tanto più quando voglio essere diretto come un pugno, senza compromessi. <
Se potessi scegliere tra i lavori che hai già realizzato uno in grado di comunicare ai maceratesi un monito, un incoraggiamento o semplicemente come ti senti al riguardo di questa situazione, quale sceglieresti e perchè?
Qualche mese fa realizzai un disegno a Mosciano Sant’Angelo dove da diversi anni si svolge un importante festival di street art in cui hanno partecipato artisti come Axel Void, Borondo, Gomez, Oiterone, ecc. In quell’occasione ho rappresentato come sarebbe oggi il volto di Passamonti, giovane allievo di Mosciano che fu ucciso durante una sparatoria tra agenti e manifestanti dell’area degli autonomi a Roma nel 1977, mentre sullo sfondo ho abbozzato il momento in cui fu colpito. Spero che nessuno voglia tornare a quei tempi in cui si sparava per strada. La classe dirigente deve impedire la nascita di partiti che si rifanno al fascismo e i politici devono smorzare i toni, altrimenti sono equiparabili alla propaganda isis, che attecchisce sui disadattati, sulle persone ai margini della società. Le quali, potrebbero trovare allettante imbracciare un fucile e iniziare a sparare.
Puoi trovare tutti i lavori e info dell’artista sul suo sito mordengore.com o sulla pagina Fb