Marina Abramović nei giorni scorsi è stata accusata di satanismo per via di un video, poi rimosso, che pubblicizzava un dispositivo per la mixed reality della Microsoft.
Marina Abramović è stata vittima di pesanti accuse per via di un video pubblicato sull’account Youtube della Microsoft che riguardava il suo ultimo progetto The Life, realizzato in Mixed Reality e fruibile attraverso gli Holelens2, il particolare dispositivo prodotto dalla Microsoft che permette all’utente di entrare in contatto (virtuale) con l’artista.
The Life è la performance in Mixed Reality che l’artista ha realizzato dal 19 al 24 febbraio 2019 alla Serpentine di Londra. In The Life i visitatori incontrano virtualmente l’artista per 19 minuti: l’ obiettivo della performance è quello di indagare“il concetto di assenza materiale” e di sperimentare una nuova modalità di performance attraverso i nuovi media e la tecnologia digitale. Per realizzare questo progetto la Abramovic si è avvalsa del sostegno di Tin Drum, studio statunitense/britannico che lavora con la tecnologia Mixed Reality. Ma vediamo in cosa consiste The Life: attraverso i visori per la realtà aumentata il pubblico può entrare in contatto con l’artista come se fosse una presenza reale. Una copia di The Life sarà messa all’asta da Christie’s il prossimo ottobre per un valore di circa 700mila dollari. Le accuse risalgono allo scorso 10 aprile, quando la Microsoft ha pubblicato sul proprio canale Youtube il video promozionale di HoloLens2, visore che permette entrare in un mondo virtuale, in cui è possibile interagire con persone e cose al loro interno. Nel video era presente anche Marina Abramović che, a proposito del progetto di The Life, affermava: “credo che l’arte del futuro sia arte senza oggetti. Questa è solo pura trasmissione di energia tra lo spettatore e l’artista. Per me, la realtà mista è questa risposta”.
Fin qui tutto nella norma, se non fosse che il video ha ricevuto una lunga serie di commenti negativi, tra cui l’accusa di satanismo. Secondo ARTnews, molti dei commenti negativi, tra cui l’accusa di satanismo, derivano da un articolo pubblicato su Infowars, un blog di estrema destra sostenitore di teorie complottiste. Queste accuse risalirebbero al 2016, nel periodo delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, durante il quale Wikileaks hackerò l’account di John Podesta, l’allora presidente della campagna presidenziale di Hillary Clinton, pubblicando delle email sospette. Ma cosa c’entra Marina Abramović con John Podesta? Ebbene John era il fratello di Tony Podesta, un collezionista d’arte invitato dalla Abramović a partecipare al remake di una sua precedente performance, Spirit Cooking del 1997, cui è legata anche la realizzazione di un libro di ricette popolari, aventi tra gli ingredienti “gelosia”, “sperma” e “sangue di maiale”. Un lavoro palesemente frainteso dal momento che, chi conosce la ricerca artistica della Abramović, conosce perfettamente il suo interesse per le credenze popolari e il legame che queste hanno con la vita delle persone.“Chiunque voglia può leggere le mie memorie e scoprire che il mio lavoro è lontano dal satanismo”, aveva risposto nel 2016 Marina Abramović. Al momento Marina non si è esposta sul recente accaduto; la Microsoft, nel frattempo, ha deciso di rimuovere il video dal proprio canale Youtube.