Per Quelli che… “di Sanremo non me ne frega niente”, ma amano la musica, a Milano (ma poi si sposterà in diverse città italiane) in questi giorni c’è uno spettacolo che vale la pena vedere, We Will Rock You, il musical, ovvero il potere salvifico del Rock and Roll.
Una grande storia d’amore, per la Musica e per la Libertà che mi ha trascinato insieme al pubblico del Teatro Nazionale, tra emozioni e risate, nella speranza di un futuro migliore.
We Will Rock You scritto dodici anni fa da Ben Elton insieme agli ex dei Queen, Roger Taylor e Brian May, è un campione di incassi in tutto il mondo – è tornato in tutte le principali città italiane per una nuova stagione.
I brani dei Queen, cantati in lingua originale e suonati rigorosamente live, coinvolgono per oltre due ore e mezza di spettacolo.
Il Musical è la storia emozionante di Galileo e di Scaramouche che, insieme ai ribelli Bohemians, in una società distopica – declinazione possibile di quella attuale – riportano l’Amore, la Musica dal vivo e la Bellezza al centro della loro vita, con l’innocenza, la determinazione e l’audacia che solo le persone coraggiose sanno tirare fuori.
Il mondo è governato da una multinazionale digitale, padrona incontrastata del pianeta, che, in maniera scellerata, ha di fatto cancellato e proibito la musica, poiché considerata dal potere pericolosa in quanto simbolo di unione e condivisione. E così i due protagonisti insieme ad un gruppo di persone molto diverse tra loro, ma accomunate dalla voglia di resistere alle forze del conformismo, si ribellano e, alle prese con frustrazioni e sogni, combattono insieme per conquistare la possibilità di regalare a sé stessi una vita diversa e un futuro migliore.
Con le parole e la musica del gruppo di Freddie Mercury, suonata dal vivo da una band che si svela verso la fine dello spettacolo, il regime guidato da Killer Queen viene alla fine abbattuto.
“Il futuro non è scritto, il futuro dipende da tutti noi”.
Coreografie esplosive, emozioni, risate trascinano al centro della storia, con la voglia di saltare sul palco per ballare insieme ai protagonisti.
Prodotto per l’Italia da Claudio Trotta per Barley Arts e diretto da Michaela Berlini, è tornato nei tetri italiani con una nuova veste.
Bellissimi anche i costumi e le scenografie, coinvolgenti i protagonisti Alice Grasso in Scaramouche, Damiano Borgi che interpreta Galileo, enorme Paolo Barillari nei panni di Khashoggi. Meravigliosa la Killer Queen di Natascia Fonzetti.
La regista nel presentare lo spettacolo ha dichiarato che “We Will Rock You anche quest’anno avrà il ritmo e l’incisività di sempre grazie alle meravigliose canzoni dei Queen che tessono il ritmo narrativo di tutta la storia e grazie alle voci incredibili degli artisti sul palco che sanno emozionare. La storia narrata in We Will Rock You cresce e si evolve insieme ai tempi che passano… anche quest’anno ci sono dialoghi diversi, battute nuove, poiché parte del testo è stato nuovamente rivisitato per renderlo aderente alla realtà in cui viviamo”.
I temi trattati nello spettacolo sono tanti e attuali, come racconta ancora Michaela Berlini: “Sono temi sui quali ci si interroga quotidianamente: accentramento del potere, controllo, differenza tra insegnamento e indottrinamento, omologazione attraverso la creazione di bisogni, algoritmi, intelligenza artificiale, social e come tutto ciò si ripercuote nelle relazioni sociali. Ed ecco quindi, l’egocentrismo sfrenato, il timore di esprimere sé stessi perché ci si sente diversi, la paura del giudizio spesso cattivo e lapidario delle persone e ancora la paura del futuro, in relazione anche allo stato di salute del pianeta, ma per fortuna anche e soprattutto voglia di cambiare le cose, voglia di scappare dall’omologazione attraverso la conoscenza, voglia di non essere isolati ma di stare insieme attraverso la musica”.
La vera protagonista dello spettacolo è la Musica, lo dice anche la regista: “è la musica dal vivo, quella suonata con strumenti veri, quella che si fa insieme, simbolo di partecipazione e creatività, elementi fondamentali da cui partire per generare un cambiamento. In questa chiave We Will Rock You non è solo un titolo ma è una promessa”.