Ocean Space ospita due mostre per la Biennale 

Nell’ambito di “The Soul Expanding Ocean”, vengono presentate le opere di Dineo Seshee Bopape e Diana Policarpo

Fino al 2 ottobre 2022 TBA21–Academy presenta a Ocean Space due nuove commissioni per il programma espositivo 2022: all’artista sudafricana Dineo Seshee Bopape e all’artista portoghese Diana Policarpo. Pur essendo tra loro indipendenti, le due mostre personali sono connesse da diversi elementi comuni. 

Nell’ambito del ciclo espositivo biennale The Soul Expanding Ocean a cura di Chus Martínez, le due commissioni danno voce e corpo all’Oceano, quale depositario di storie coloniali le cui narrazioni intrecciano passato, presente e futuro. A raccontare le storie sono microrganismi e alghe che coesistono sin dagli inizi dell’evoluzione, rocce, voci, immagini in movimento come onde, la terra che conserva i ricordi e la sostanza delle azioni passate che hanno compromesso la vita in diversi modi. Le due installazioni accompagnano il visitatore in un’esperienza che vuole rompere la separazione cristallina e immutabile che disgiunge natura e cultura, cultura e mito, scienza e fede. 

Le mostre si terranno nel periodo della 59a Esposizione Internazionale d’Arte, la prima Biennale Arte a Venezia a tre anni dall’inizio della pandemia. Il programma di TBA21–Academy propone una comprensione sistemica delle strutture e dei cicli della natura in relazione all’arte e alla cultura, mirando a recuperare lo spazio per un pensiero speculativo sul nostro futuro ecologico.

Courtesy: Dineo Seshee Bopape: Still da video, 2021 – 2022. “The Soul Expanding Ocean #3: Dineo Seshee Bopape” è commissionata e prodotta da TBA21–Academy.

Ocean! What if no change is your desperate mission

L’opera di Dineo Seshee Bopape inizia con un viaggio alle Isole Salomone, da dove l’artista fa rotta verso le piantagioni del Mississippi fino alla Giamaica, per poi fare ritorno a casa, in Sudafrica. Il viaggio diventa un linguaggio grazie al quale le linee del tempo convergono e s’intersecano nello spazio delle acque. L’approccio di Bopape fonde indagine magica, curiosità storica, saggezza tradizionale, senso di e per l’illusione, immaginazione e speranza per creare un’opera sull’azione post-post-coloniale in dialogo con l’Oceano, come “essere”.

Con questa commissione l’artista muove un ulteriore passo verso il connubio tra la Terra e la memoria dell’Oceano. I materiali utilizzati da Bopape nelle sue opere insegnano al visitatore a comprendere che i tempi antichi e leggendari non appartengono al passato, perché l’epoca coloniale e dell’oppressione non è storia passata, come non lo sono distruzione e sfruttamento delle risorse. L’immagine simbolica della “nave fantasma” di schiavi immersa nell’Oceano viene utilizzata come chiave di lettura della complessa giustapposizione di materiali artistici e linguaggio, un’opportunità di stregare (e destrutturare) la vita contemporanea, contribuendo alla sua delicata trasformazione. Per Bopape, l’invisibile – come gli spiriti e le energie che muovono le azioni e ci connettono con l’ambiente che ci circonda – è centrale nelle sue opere video e con la realtà aumentata che attiveranno una presenza multiforme a Ocean Space.

Courtesy: Dineo Seshee Bopape: Still da video, 2021 – 2022. “The Soul Expanding Ocean #3: Dineo Seshee Bopape” è commissionata e prodotta da TBA21–Academy.

‘Immagina di vedere il mare con una pioggia torrenziale, alle Isole Salomone. Stai nuotando e, all’improvviso, ti ritrovi sotto un acquazzone scrosciante, così fitto, così potente, come mai t’è capitato prima. Ti abbassi leggermente sott’acqua, come a cercare rifugio. Strano, chi avrebbe mai pensato di doversi immergere totalmente in acqua per aver un tetto sopra la testa…! Con il naso a fior d’acqua, gli occhi assistono al motivo che milioni di gocce creano sulla superficie dell’Oceano. Eppure, nella loro bellezza, ricordano all’improvviso i segni lasciati dalle ferite sulla pelle. Milioni di vite sfregiate, colpite dalle armi, gettate alla morte nell’Oceano dopo patimenti inenarrabili’. – Chus Martínez

Courtesy: Diana Policarpo: immagine del viaggio di ricerca alle Isole Selvagge in Portogallo. Cortesia dell’artista. “The Soul Expanding Ocean #4: Diana Policarpo. Ciguatera” è commissionata da TBA21–Academy e coprodotta con il Centro de Arte Moderna Gulbenkian, in collaborazione con l’Instituto Gulbenkian Ciência.

Ciguatera

L’ultima opera commissionata a Diana Policarpo per Ocean Space vedrà lo sviluppo di un’installazione multimediale, che utilizza video e audio per enfatizzare un senso di presenza, immortalando, allo stesso tempo, il personale processo di ricerca dell’artista. Prendendo come punto di partenza il viaggio di ricerca alle Isole Selvagge portoghesi (Ilhas Selvagens), nell’Oceano Atlantico settentrionale, l’artista crea un caso di studio nella mappatura delle storie coloniali attraverso il tracciamento della biodiversità naturale.

Grazie alle lenti tecnologiche, le telecamere sono in grado di catturare le attività di esseri viventi in strati che l’occhio umano non riesce a percepire. Incorporati nella sostanza stessa delle installazioni, questi video diventano altro materiale scultoreo e, in quanto tale, assumono la stessa funzione: creare una drammaturgia che ci fa comprendere come la scienza sia implicata nei processi coloniali e intrappolata in relazioni di potere. Mentre i microrganismi hanno fatto parte dei miti sin dai tempi antichi e la narrazione di storie assume una qualità filmica, in entrambe le installazioni di Policarpo si potrebbe dire che la telecamera è più prossima a una bocca che racconta, che a un occhio che cattura.

Courtesy: Diana Policarpo: immagine del viaggio di ricerca alle Isole Selvagge in Portogallo. Cortesia dell’artista. “The Soul Expanding Ocean #4: Diana Policarpo. Ciguatera” è commissionata da TBA21–Academy e coprodotta con il Centro de Arte Moderna Gulbenkian, in collaborazione con l’Instituto Gulbenkian Ciência

Questa nuova realizzazione segna un notevole salto di scala nell’ambizione di diventare la più grande installazione scultorea della Policarpo ad oggi, offrendole l’occasione di esprimere totalmente il proprio linguaggio artistico. Nel suo approccio alla scultura, trasparenza e fluidità assumono una valenza politica ed estetica centrale. Nell’intento dell’artista, le nostre esperienze corporee ne saranno toccate e trasformate, divenendo esse stesse una sostanza liquida simile all’acqua, capace di aderire alle ambientazioni create dall’artista. Attraverso la materialità delle opere d’arte, si avrà la sensazione di trovarsi dentro l’Oceano e da lì, di riflettere.

‘I nostri occhi diventano lenti, vediamo come un microscopio, vediamo come una telecamera che registra le profondità dei mari, vediamo come un drone. Diana Policarpo gioca con la nostra presenza fisica nello spazio per rendere visibili i molti modi in cui l’Oceano dà senso alla vita. L’installazione è un’isola, un’isola selvaggia, non toccata dagli umani’. – Chus Martínez

Cover Photo Credits: Courtesy: Dineo Seshee Bopape: Prep Sketches (Mawatle), gessetto su carta, 23x31cm, 2019 – 2022. “The Soul Expanding Ocean #3: Dineo Seshee Bopape” è commissionata e prodotta da TBA21–Academy.

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