Ritratti caricaturali, riferimenti sessuali ed un mood retro-future divengono gli elementi costitutivi in cui si snoda l’estetica DIY di un giovane artista multimediale britannico. Patrick Church racconta il suo lavoro, sempre in bilico tra arte e moda, ad Artuu…
Pubblicato da magazine di nicchia, ma universalmente riconosciuti come cult, quali Fucking Young, Out Magazine, L’Officiel, Gayletter, Patrick Church è l’artista inglese, ma di base a New York, che pensa all’arte come qualcosa di indossabile. Dal 23 settembre il suo e-commerce è online e propone una collezione di 130 pezzi dipinti a mano che riflettono la tempra e la visione del loro giovane creatore.
Rompiamo il ghiaccio con una domanda che ti avranno già posto in molti: ti ritieni un artista o un designer?
Penso a me stesso come a un artista, anche se adoro la libertà creativa che mi permette l’aspetto moda del mio lavoro.
Come è nata l’idea di usare i tessuti come tele su cui dipingere?
Ho iniziato a dipingere sugli abiti un paio di anni fa, mi frustrava non riuscire a trovare ciò che volevo indossare, così una sera in cui non sapevo cosa mettere ho deciso di dipingere un giubbotto. Un tizio con un piccolo negozio a Londra ha visto la giacca in questione, se ne è innamorato e ne ha presa qualcuna che ha venduto in un batter d’occhio.
Pensi che Moda e Arte verrano mai considerate come qualcosa di assimilabile, oppure la moda non riuscirà mai ad ottenere lo status artistico?
Ritengo che le due vadano per mano: sono entrambe espressioni artistiche attraverso le quali le persone possono esprimere loro stesse.
È corretto affermare che indossare un pezzo firmato da Patrick Church sia in realtà indossare un’opera d’arte?Assolutamente, amo le persone che pensano ai miei pezzi come ad una forma di arte indossabile, che si sentono come se portassero qualcosa di unico e speciale.
Blocchi di colore e linee affilate sono i tratti formali distintivi del tuo lavoro, ogni artista ha precisi riferimenti alle sue spalle…quali sono i tuoi?
Ho moltissimi riferimenti, ma lavoro molto anche d’immaginazione, il mio creare inerisce sempre alla narrazione, il racconto di una storia ed un significato sono indispensabili.
Venendo invece al contenuto dei tuoi pezzi, troviamo una sessualità onnipresente, quasi ossessiva…
Quello che faccio nei miei lavori è unicamente esplorare il corso naturale del corpo, ma sento di farlo in modo delicato e romantico.
Quale tipo di cliente acquista un capo firmato Patrick Church?
Mi piace pensare siano persone che apprezzano il processo che c’è dietro e vogliano sentirsi emancipati.
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Quali sono i sogni e gli obbiettivi di Patrick Church?
Quello che desidero è crescere insieme a mio marito, continuare a lavorare e progredire creativamente.
Ritratti caricaturali, riferimenti sessuali ed un mood retro-future divengono gli elementi costitutivi in cui si snoda l’estetica DIY di un giovane artista multimediale britannico. Patrick Church racconta il suo lavoro, sempre in bilico tra arte e moda, ad Artuu…
Pubblicato da magazine di nicchia, ma universalmente riconosciuti come cult, quali Fucking Young, Out Magazine, L’Officiel, Gayletter, Patrick Church è l’artista inglese, ma di base a New York, che pensa all’arte come qualcosa di indossabile. Dal 23 settembre il suo e-commerce è online e propone una collezione di 130 pezzi dipinti a mano che riflettono la tempra e la visione del loro giovane creatore.
Rompiamo il ghiaccio con una domanda che ti avranno già posto in molti: ti ritieni un artista o un designer?
Penso a me stesso come a un artista, anche se adoro la libertà creativa che mi permette l’aspetto moda del mio lavoro.
Come è nata l’idea di usare i tessuti come tele su cui dipingere?
Ho iniziato a dipingere sugli abiti un paio di anni fa, mi frustrava non riuscire a trovare ciò che volevo indossare, così una sera in cui non sapevo cosa mettere ho deciso di dipingere un giubbotto. Un tizio con un piccolo negozio a Londra ha visto la giacca in questione, se ne è innamorato e ne ha presa qualcuna che ha venduto in un batter d’occhio.
Pensi che Moda e Arte verrano mai considerate come qualcosa di assimilabile, oppure la moda non riuscirà mai ad ottenere lo status artistico?
Ritengo che le due vadano per mano: sono entrambe espressioni artistiche attraverso le quali le persone possono esprimere loro stesse.
È corretto affermare che indossare un pezzo firmato da Patrick Church sia in realtà indossare un’opera d’arte?Assolutamente, amo le persone che pensano ai miei pezzi come ad una forma di arte indossabile, che si sentono come se portassero qualcosa di unico e speciale.
Blocchi di colore e linee affilate sono i tratti formali distintivi del tuo lavoro, ogni artista ha precisi riferimenti alle sue spalle…quali sono i tuoi?
Ho moltissimi riferimenti, ma lavoro molto anche d’immaginazione, il mio creare inerisce sempre alla narrazione, il racconto di una storia ed un significato sono indispensabili.
Venendo invece al contenuto dei tuoi pezzi, troviamo una sessualità onnipresente, quasi ossessiva…
Quello che faccio nei miei lavori è unicamente esplorare il corso naturale del corpo, ma sento di farlo in modo delicato e romantico.
Quale tipo di cliente acquista un capo firmato Patrick Church?
Mi piace pensare siano persone che apprezzano il processo che c’è dietro e vogliano sentirsi emancipati.
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Quali sono i sogni e gli obbiettivi di Patrick Church?
Quello che desidero è crescere insieme a mio marito, continuare a lavorare e progredire creativamente.