Patrick Tuttofuoco nella nuova mostra a Base Firenze

Its Always Been About Time

L’esposizione, intitolata “It’s always been about time”, riflette sulla natura del tempo, tra teorie scientifiche e dimensione umana.

Base/ Progetti per l’Arte presenta fino al 3 settembre “It’s always been about time”, mostra ideata dall’artista Patrick Tuttofuoco per lo spazio no profit fiorentino, in dialogo con il suo collettivo di artisti.

Al centro di questa esposizione c’è la riflessione, centrale nella produzione dell’artista, sulla natura del tempo: riflessione che prende le mosse dalle teorie scientifiche più recenti per arrivare ad abbracciare la dimensione umana in un modo inedito e ontologico.

Ph Leonardo Morfini ADRYA

La mostra nasce dalla consapevolezza che l’incontro con la dimensione temporale è possibile solo e soltanto attraverso l’esperienza umana del corpo. Così la prima opera proposta è una scultura che raffigura una donna addormentata, ma che al contempo sembra emergere da un blocco di metacrilato. Per l’artista infatti il momento del riposo rappresenta l’attimo in cui la nostra percezione delle cose è dilatata e trasformata e la realtà è alterata nel suo rapporto con lo spazio e il tempo. In esposizione troviamo anche il neon dal titolo “Space Time (Honolulu)” in cui l’artista cattura un fulmine, qui simbolo e rappresentazione dell’energia pura e istante dilatato all’infinito.

Le opere in mostra, pur nella loro autonomia, definiscono una dimensione unica e organica che deriva da una nuova concezione del tempo più fluida e non meccanicistica. A questo proposito Tuttofuoco fa notare che “negli ultimi anni, gli scienziati, in particolare nell’ambito della fisica quantistica, stanno teorizzando che il tempo, nella sua dimensione fisica – la variabile t nelle equazioni – non esiste più, è distrutto. O meglio, è talmente diviso, caotico, parcellizzato anche nelle sue funzioni che sembra non avere più alcun senso. Ma se da un lato il tempo fisico è come imploso, rimane invece, insieme allo spazio, il riferimento principale della condizione umana, del nostro esistere nel mondo. L’uomo diventa così una sorta di macchina del tempo, lo genera nel suo susseguirsi di istanti, azioni ed eventi, e in questo modo ne determina l’esistenza, attraverso il ricordo e la memoria”. 

La mostra si chiude con un disegno della serie “Like They Were Eternal” composta da scatti fotografici con cui l’artista, attraverso il corpo e la gestualità, ha ricostruito delle forme circolari simili al concetto dell’eterno ritorno incarnato dalla figura fantastica dell’Uroboro. Tuttofuoco stesso li definisce  “forme che incarnano l’idea di ciclicità del tempo, l’assunto per cui l’uomo con il suo esistere diventa il tempo stesso”.

Cover Photo Credits: Ph Leonardo Morfini

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