Per non dimenticare i bambinə uccisi dalla mafia l’installazione, di Domenico Pellegrino, “Picciriddi” a Palermo

Il 23 maggio 1992, nell’attentato impresso nella memoria di tutti come la “strage di Capaci”, persero la vita i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo insieme a tre agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
Solo due mesi dopo, il 19 luglio 1992, Cosa Nostra uccise anche il Giudice Borsellino e cinque agenti della sua scorta nella “strage di via D’Amelio”. Da allora, il 23 maggio di ogni anno si celebra la ricorrenza nazionale del Giorno della Legalità, per non dimenticare le vittime di tutte le mafie.

Quest’anno ricorre il XXXII anniversario di quei tragici eventi, e Domenico Pellegrino ha deciso di ricordare tutti i bambinə uccisi dalla mafia con un’opera dinamica e interattiva Picciriddi, che sarà costruita nei prossimi mesi insieme ai giovani del Gonzaga Campus.

Nel suo lavoro Pellegrino raccoglie dal passato della cultura mediterranea per trasformarlo in qualcosa di contemporaneo e innovativo.Per questa installazione l’artista ha scelto il campo da gioco e il pallone come simbolo di resilienza, l’opera infatti sarà posizionata all’interno del Campus, a Palermo, in via Piersanti Mattarella.

Noto per le sue opere urbane ed installazioni luminose, Pellegrino inaugurerà l’opera in occasione di questa importante ricorrenza alle 15 di oggi.

“Sarà un murales interattivo e dinamico – racconta l’artista -. Presenteremo la prima parte dell’opera che, una volta ultimata, sarà lunga 30 metri. Sarà il risultato di un lavoro corale, insieme ai giovani, ricco anche di contenuti multimediali.”

L’opera, grazie alla collaborazione con Aria Platform, si anima attraverso la realtà aumentata. Palloni colorati avranno all’interno i nomi dei bambinə uccisi dalla mafia. Questa installazione si è ispirata alla omonima sezione “I Picciriddi”, ospitata dentro l’applicazione NOma, che contiene 18 storie di fatti accaduti a Palermo. Le storie sono tratte dal libro “Al posto sbagliato” di Bruno Palermo (edizione Rubettino) che ha raccolto centootto storie di bambinə vittime di mafia. “Le mafie hanno sempre ucciso i bambini, i picciriddi, non esiste né un posto sbagliato né un momento sbagliato per bambini, ragazzi vittime di mafia. Un campo di calcetto, il portone di casa, la pizzeria, l’auto dei genitori al posto sbagliato ci sono sempre assassini e mafiosi.”

NOma è un’applicazione che guida cittadini, turisti, giovani e studenti attraverso le strade di Palermo e dintorni, nei luoghi degli attentati mafiosi che hanno sconvolto la storia italiana a partire dagli anni Settanta, per non dimenticare.

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