Peter Mohall analizza il rapporto tra arte, pittura ed universo digitale. Una mostra in corso a Torino per scoprire l’artista svedese.
Se siete interessati all’universo dell’arte emergente all’estero, vi suggeriamo un interessante artista scandinavo da tenere d’occhio. Si chiama Peter Mohall, artista della scena concettuale svedese. La ricerca di Mohall si focalizza sul rapporto tra arte e pittura digitale, in un’indagine sulle conseguenze estetiche della ripetizione. Nella sua serie di dipinti Brushstrokes le composizioni sono infatti realizzate attraverso una pluralità di pennellate identiche, o di pennellate identiche nell’aspetto ma diverse per forma e lunghezza, riferimento alla pittura digitale. Pittura digitale dove si può controllare il gesto, nel limite tuttavia di un gruppo ristretto di strumenti.
La serie Flat Gradient Painting si rifà invece all’universo Photoshop. 12 sottili strati di pittura ad olio simboleggiano i “livelli” della celebre piattaforma per l’elaborazione digitale di fotografie. Su ogni strato Mohall dipinge alternativamente con pennellate gestuali di olio e cera. Cera che infine viene rimossa, lasciando visibili gli strati sottostanti.
Interessanti anche le sculture di Mohall, realizzate dall’alterazione degli attrezzi per l’allenamento degli addominali, tipici delle televendite. Il nome della serie: “Ab-rollers”. Pur affrontando la pittura in una forma scultorea, la serie commenta anche lo stile di vita moderno con l’ideale del corpo, l’auto-miglioramento e lo shopping in tv come un fenomeno.
Se siete interessati all’artista non perdete la mostra “Astonishing alterations for the anterograde amnesic”, in corso presso Luce Gallery a Torino. Galleria che promuove interessantissimi artisti della scena contemporanea internazionale poco visti in Italia, Luce Gallery è una realtà assolutamente da seguire per collezionisti ed appassionati di arte emergente internazionale.
Foto via lucegallery.com