La maison parigina che porta il nome di una delle più grandi innovatrici del mondo della moda, apre una temporary exhibition al centro del colossale centro commerciale Mall 66 a Shanghai. Through the keyhole è il pop up store che inaugura la presenza del brand Schiaparelli in Asia, e lo fa portando in Cina l’icona simbolo che dalla fondatrice rimane il fil rouge della casa: il buco della serratura, per l’appunto il “keyhole”. Disegnato dalla stilista per i primi modelli di clutch “per conferire un’aura di mistero a questo oggetto quotidiano”, diventa oggi il focus dell’omonima collezione che inserisce l’icona su occhiali da sole, gioielli, abiti e scarpe.
A 70 anni dalla chiusura della Couture House e a 10 anni dal suo ritorno sulle passerelle della Settimana della Moda parigina, il temporary store diventa ambasciatore dell’eredità Schiaparelli, tra alta moda, arte, design e architettura. Fino al 6 novembre il pubblico potrà godere di un’esperienza unica che permette di respirare la storia del famoso brand in ogni dettaglio dell’allestimento, senza dimenticare le creazioni della nuova collezione visibili in anteprima.
La prima sede della casa di moda fu l’Hôtel de Fontpertuis, in Place Vendome 21, edificio realizzato sul progetto dell’interior designer Jean-Michel Frank in collaborazione con Alberto Giacometti: come le invenzioni sartoriali, anche la sede Schiaparelli è un unicum nella storia, essendo atelier e boutique al tempo stesso, con 5 piani e 98 suite. L’intento del pop up store è quello di offrire un viaggio all’interno dello sfavillante mondo Schiaparelli, riportando con minuzia tutte le caratteristiche dell’headquarter francese, dalla lavorazione delle pareti a quella della struttura esterna, in ottone martellato, come gran parte degli oggetti modellati dalla stilista nel corso della sua carriera.
Le nicchie esterne si mimetizzano con la conformazione globale, incorniciando abiti e accessori iconici, alternandosi a forme antropomorfe che prendono vita dal metallo; ciò che sbirciando si intravede da fuori è un universo di altri tempi, con candide scaffalature che fanno da palcoscenico a piccole borse di design, abiti dalle forme stravaganti e accessori che sembrano provenire da mondi lontani. L’estro di Elsa Schiaparelli è evidente sin dalle prime produzioni e collaborazioni artistiche: definita dal Time «una delle arbitre dell’Haute Couture ultra-moderna», conduce un match che vede fantasia e praticità giocare la medesima partita con risultati stupefacenti mai immaginati prima.
Dal trio di fragranze Soucis, Salut e Schiap pensati per essere usati di giorno, all’ora del cocktail e di sera, fino alla collana Aspirin che riprende l’omonima pastiglia antidolorifica, Schiaparelli dimostra di essere costantemente un passo avanti nel tempo, anticipando tendenze e pratiche che rendono le produzioni opere d’arte visuale e concettuale.
Picasso, Dalí, Fini, Oppenheim, Magritte, questi sono solo alcuni dei nomi che sono passati dall’atelier Schiaparelli; ogni collaborazione porta il segno di due menti geniali che trovano il comune denominatore nell’atto creativo. Influenzata dal movimento del Surrealismo, Schiaparelli accosta spesso e volentieri il mondo onirico alla facciata più austera della moda, confezionando cappelli a forma di scarpa, porta cipria a forma di disco telefonico e profumi dedicati al Re Sole, in una sinfonia di suggestioni storiche e ironia contemporanea.
Il nome della stilista è oggi ricordato comunemente per il suo rosa shocking, nato dall’omonimo profumo couture lanciato nel 1937 insieme al memorabile shocking pink; il packaging nasce dalle forme del corpo sinuoso di Mae West che trionfa come un manichino tra metri da sarta e merletti. «Il colore mi balenò davanti agli occhi. Luminoso, impossibile, sfacciato, in divenire, vitale, come tutte le luci e gli uccelli e i pesci del mondo messi insieme, un colore della Cina e del Perù ma non dell’Occidente – un colore sconvolgente, puro e non diluito.» (Elsa Schiaparelli in riferimento allo shocking pink).
Il ponte che collega la storia di Schiaparelli a oggi è il desiderio di diffondere i valori e i principi della casa di moda, per entrare in contatto con il pubblico non solo attraverso lussuose sfilate ma anche utilizzando linguaggi e codici visivi più accessibili e significativi. L’esperienza immersiva del temporary store di Shanghai invita i visitatori a conoscere i pezzi iconici del marchio e ad apprezzare la fedeltà con la quale l’attuale direzione ha seguito le linee guida imposte più di mezzo secolo fa, rendendo la tradizione vibrante e fluida. Through the keyhole celebra la maison sotto tutti gli aspetti che l’hanno caratterizzata nel tempo, dalla rivoluzione estetica e morale che segna le origini, fino al giorno d’oggi in cui simboli, modelli e nuovi stimoli si incontrano in collezioni aperte alla creatività e profondamente legate all’approccio creativo delle radici.