“Sembra ieri”, trent’anni di arte contemporanea, intervista a Marco Rossi

Marcorossi artecontemporanea compie trent’anni e per questo importante compleanno ha previsto ben due mostre collettive, la prima già in corso e la seconda in programma a novembre.

Nelle gallerie, di Milano, Torino, Verona e ad agosto anche a Pietrasanta, le opere degli artisti che hanno contribuito alla nascita e alla crescita della galleria, un viaggio  fra opere e visioni artistiche differenti che ne hanno delineato l’identità.

Installation wiew, Cascella-Guerzoni

La prima mostra, presenta le opere dei dodici artisti che hanno maggiormente caratterizzato i primi quindici anni di attività della galleria: Gianfranco Asveri, Sergi Barnils, Valerio Berruti, Luca Caccioni, Tommaso Cascella, Aldo Damioli, Enzo Esposito, Giosetta Fioroni, Franco Guerzoni, Paolo Maggis, Joan Hernandez Pijuan e Medhat Shafik.

La seconda mostra, prevista per il mese di novembre, darà spazio ad altri tredici artisti, quelli che hanno caratterizzato il percorso più recente della galleria, plasmandone l’identità attuale: Arcangelo, Matteo Basilé, Riccardo De Marchi, Ivan De Menis, Marco Gastini, Rune Guneriussen, Paolo Icaro, Mirco Marchelli, Hidetoshi Nagasawa, Emiliano Ponzi, The Bounty Killart, Marco Tirelli e Paolo Ventura.

Installation wiew, Berruti – Caccioni

Le due mostre collettive sono accompagnate da un volume con un testo critico di Alberto Fiz.

Abbiamo incontrato Marco Rossi, l’artefice di tutto questo, per farci raccontare in questa intervista il segreto delle sue gallerie.

Cosa ti ha motivato ad intraprendere l’avventura di gallerista e qual è stata l’origine del tuo coinvolgimento in ambito artistico?

Vengo da una famiglia di piccoli collezionisti, mio padre era un imprenditore, ma aveva una grande sensibilità per il mondo dell’arte e sicuramente me l’ha trasmessa.

Ho iniziato a muovere i primi passi con una stamperia che si chiamava Spirale, sono poi passato ai multipli e finalmente nel 1994 ho aperto la mia prima galleria in Via Mortara a Milano con la mostra di Medhat Shafik.

Quali sono i tuoi riferimenti nel mondo dell’arte?

La mia idea è sempre stata quella di avere un’autonomia di pensiero rispetto a quelle che sono le tendenze. Non seguo la moda e neanche il mercato guardo e seguo solo ciò che è nelle mie corde.

Seguo, quindi, quello che è il mio stile, quello che a me piace e a volte non sono cose facili.

Negli anni hai aperto diverse gallerie, nel 1994 a Milano, poi si è aggiunta quella di Torino, Verona e Pietrasanta, perché?

Ho avuto sempre l’dea che bisogna dare modo ai collezionisti ed agli amanti dell’arte di poter gustare le opere da vicino, e allora più sedi danno questa possibilità. Tutte le Gallerie hanno una programmazione comune tranne Roma e Pietrasanta che hanno calendari diversi.

Installation wiew, Asveri

Che rapporto hai con gli artisti con cui lavori?

Cerco di avvicinarmi alla loro sensibilità, e questo mi ha aiutato ad avere rapporti molto longevi con gli artisti, ad esempio con Valerio Berruti abbiamo un sodalizio che dura ormai da 22 anni, poter lavorare sempre con un artista e condividere con lui tutti i passaggi del suo percorso è per me importantissimo.

Ci sono degli artisti emergenti che stai tendendo d’occhio e con cui vorresti lavorare?

Ultimamente mi sono aperto molto alla fotografia per cui ho iniziato a collaborare con Paolo Ventura che usa il mezzo fotografico ma in realtà è un artista a tutto tondo. Matteo Basilé (figlio di Tommaso Cascella), anche lui fotografo, con cui ho un buonissimo rapporto sia artistico che umano. Una new entry è Julia Fullerton-Batten artista tedesca che vive a Londra, di cui a settembre proporremo un interessante progetto.

Matteo Basilé – Marco Rossi, in galleria a Milano

Come immagini il futuro delle tue gallerie?

Abbiamo una forte identità, che vogliamo mantenere, anche grazie al mio Team di cui sono molto orgoglioso. E poi c’è sempre qualche cosa di nuovo, persone nuove, artisti nuovi, per cui direi che sono molto positivo per il futuro. La nostra forza è che non siamo statici, siamo sempre aperti alle novità che danno un impulso nuovo alle nostre gallerie.

Quali consigli daresti a un giovane che vuole intraprendere la tua stessa strada?

Domanda difficile, sicuramente direi di affiancarsi all’inizio ad una buona galleria per fare esperienza. E poi ci vuole costanza, sicuramente un investimento importante iniziale e non mollare mai.  

Installation wiew, Esposito

Tra poco inizierà Art Basel a Basilea, una delle fiere se non la più importante del mondo dell’arte, ci andrai?

Basilea è sicuramente la fiera internazionale più importante, io non la visito da molto tempo e quindi quest’anno vorrei proprio andare, perché ci sono sicuramente tanti progetti importanti ed interessanti.

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