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È con grande emozione che il mondo dell’arte e la comunità culturale globale attendono l’importante evento di inaugurazione previsto per il 7 dicembre 2024: la riapertura di Notre-Dame. Sugli scudi di questo straordinario evento ci sono personaggi di spicco della politica internazionale, in particolare il Presidente eletto Donald Trump, la First Lady Jill Biden e il Principe William, come riportato da Artnet, uno dei principali portali di notizie sull’arte.
Si tratta di un giorno molto atteso, segnato nel calendario dei grandi eventi culturali, a cinque anni dal devastante incendio che ha gravemente danneggiato l’iconica cattedrale. Sopravvissuta a rivoluzioni, guerre e disastri, Notre-Dame continua a rappresentare un simbolo di speranza e forza per Parigi e per tutto il mondo.
Donald Trump, che all’epoca dell’incidente stava svolgendo il suo primo mandato come Presidente degli Stati Uniti, ha annunciato sulla sua piattaforma Truth Social l’intenzione di partecipare alla storica riapertura di Notre-Dame.
Ha lodato l’operato del Presidente francese Emmanuel Macron per aver assicurato un restauro della cattedrale al “suo pieno splendore”, definendo la ricostituzione di Notre-Dame un eccellente risultato. In tal senso, Trump ha espresso che si tratta di un giorno “molto speciale” per il mondo.
Oltre a Trump, anche la First Lady Jill Biden parteciperà all’evento. Si tratta del suo ultimo viaggio internazionale da sola come moglie del Presidente Joe Biden. Nel corso della sua visita, ha dimostrato il suo sostegno per l’educazione, la ricerca sul cancro e la salute delle donne, dopo aver effettuato soste negli Emirati Arabi e Qatar.
La partecipazione del Principe William, come riportato dalla BBC, avviene “su richiesta del Governo di Sua Maestà a nome del Regno Unito”, in quanto il suo ruolo di diplomatico si espande sotto il regno di suo padre.
La cerimonia di riapertura, gestita da Laurent Ulrich, l’arcivescovo di Parigi, si svolgerà con un rito di apertura delle porte, seguito da un servizio che includerà la riattivazione del grande organo della cattedrale, il canto dell’ufficio della messa e una benedizione finale.
Questo storico restauro, attuato nell’arco degli ultimi cinque anni, ha visto la ricostruzione delle aree danneggiate utilizzando i medesimi materiali tradizionali e molte delle medesime tecniche utilizzate al momento della sua costruzione originale. Il progetto è stato definito da Macron il “progetto del secolo”, per il quale funzionari hanno raccolto circa 846 milioni di euro da 340.000 donatori in 150 paesi.
La partecipazione di Trump, Biden e del Principe William alla riapertura di Notre-Dame sottolinea l’importanza della cattedrale come simbolo globale e l’importanza dell’arte e della conservazione della storia dell’arte come campo che unisce persone di differenti provenienze. Marca, inoltre, un capitolo significativo nella storia di restauri del patrimonio artistico mondiale.
La riapertura di Notre-Dame è un monito per tutti noi, un monito a custodire e rispettare il nostro patrimonio culturale, un monito che la preservazione della nostra storia è fondamentale e riguarda tutti noi. Notre-Dame tornerà a risplendere, ma con il costante ricordo della sua vicenda, che non deve essere dimenticata, ma utilizzata come lezione preziosa.