Twenty One Pilots e Clancy, il nuovo album conclude la saga narrativa

Tyler Joseph e Josh Dun sono due ragazzi originari di Columbus, nell’Ohio, e attuali componenti della band Twenty One Pilots, formatasi nel 2009. Da quando si sono conosciuti, Tyler (voce, chitarra) e Josh (batteria), hanno saputo creare una combinazione unica di generi musicali, che include elementi di alternative rock, pop, hip-hop, elettronica e indie, un mix eclettico di stili che per un sound distintivo che li ha resi popolari in tutto il mondo.

Ma c’è un’altra cosa che li rende particolari: i loro album fanno parte di un’unica saga narrativa, un bildungsroman il quale il duo attua una profonda psicoanalisi di sentimenti complessi come l’ansia, la depressione e la ricerca di identità e significato. Questa introspezione viene effettuata attraverso un personaggio immaginario, alter ego di Tyler, ovvero Mr Blurryface (FacciaSfocata), che guida la narrazione comparendo in diversi brani e che è simbolizzato visivamente dallo stesso Tyler che si dipinge il collo e le mani di nero durante le performance live, rappresentando il senso di soffocamento e la perdita di controllo.

Blurryface nei primi due album

Non a caso infatti, il primo album della band, che li ha portati al successo planetario nel 2015, si chiama proprio Blurryface. “My name’s Blurryface and I care what you think.”, recita un verso del brano “Stressed out”, il primo in cui il personaggio dichiara la sua natura: in questo caso si preoccupa troppo dei giudizi degli altri. In questo primo lavoro della band, l’analisi è focalizzata sul periodo dell’infanzia/adolescenza, con tutti i timori e le paure legati a questo specifio periodo.

Wish we could turn back time, to the good old days, when our momma sang us to sleep, but now we’re stressed out

In “Trench”, lavoro uscito nel 2018, Blurryface non è più solo una personificazione delle insicurezze di Tyler Joseph, ma diventa parte di una narrativa più ampia ambientata in un mondo distopico chiamato Dema, una città governata dai “Bishops”, figure autoritarie che controllano e opprimono i suoi abitanti. Blurryface viene quindi intrecciato con questi Bishops, rappresentando non solo le insicurezze personali ma anche le forze oppressive che intrappolano mentalmente e emotivamente le persone.

“Trench” (Trincea) racconta la storia di Clancy, un nuovo personaggio che cerca di fuggire da Dema e dai suoi Bishops. Il racconto dunque assume i connotati di una lotta distopico-futuristica e la fuga da Dema simboleggia la lotta per superare le proprie paure e insicurezze.

Il terzo album, Clancy (2024)

Clancy è determinato a tornare a Dema per liberare i suoi abitanti dall’oppressione dei Bishops, e questo lavoro rappresenta anche l’ideale chiusura dell’analisi introspettiva iniziata con Blurryface. Il ritorno a Dema è infatti segnato da una rinnovata forza e determinazione, evidenziata nella traccia di apertura “Overcompensate”, dove elementi rocktronici e sintetizzatori creano un atmosfera di lotta che risolta nel ritornello “I said, I fly by the dangerous bend symbol”, riferimento complesso al gruppo dei matematici Nicolas Bourbaki, il cui simbolo appare nei margini dei libri di matematica per indicare passaggi particolarmente difficili o soggetti a fraintendimenti.

Il tema della lotta personale è presente in canzoni come “Next Semester”, che riflette su un attacco di panico sofferto da Clancy, e “Backslide”, che esplora le ricadute e le continue lotte contro le insicurezze. La canzone “Midwest Indigo” celebra le radici di Clancy e il senso di comunità, mentre “Routines in the Night” e “Vignette” esplorano temi di isolamento e rinascita.

Canzoni come “The Craving (Jenna’s Version)” parlano dell’amore e della sua forza nelle difficoltà, mentre “Lavish” critica il mondo della musica con un tocco di funk e rap. “Navigating” descrive la lotta di Clancy per trovare una via d’uscita dalle proprie paure, culminando in “Paladin Strait”, una traccia finale che rappresenta un viaggio avventuroso e un completamento della narrazione.

Anche il video di questo ultimo brano conferma la chiusura narrativa: diretto da Jensen Noen e ricco di elementi cinematografici, ci porta nel mondo immersivo di Trench per un’ultima volta con una una scena di battaglia epica in cui Tyler Joseph e Josh Dun combattono contro un’armata di zombie, mentre Joseph si infiltra per affrontare i governanti malvagi di Dema.

In sintesi, “Clancy” chiude l’arco narrativo dei Twenty One Pilots, offrendo una conclusione soddisfacente e ricca di simbolismi per i fan che hanno seguito la saga sin dal 2015. La narrativa di Clancy è infatti arricchita da vari contenuti multimediali e materiali promozionali rilasciati dalla band, che invitano i fan a esplorare e interpretare i simboli e le storie nascoste nelle canzoni e nei video musicali, con tantissimi “easter eggs”, tutti da scoprire.

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