Trovarsi a Venezia in questi giorni significa perdersi nella frenesia delle calli, nel traffico sui vaporetti, nella quantità di gente che osserva il mondo dietro grandi obiettivi rubando scatti a personaggi che ti sembra di aver già visto.
È il momento dell’anno che ogni cinefilo stava aspettando, il Festival del Cinema di Venezia, uno degli eventi cinematografici più prestigiosi e glamour al mondo.
Inaugurata il 6 agosto 1932 in occasione della Biennale d’arte, che all’epoca aveva già 39 anni di vita, fu uno dei primi festival cinematografici al mondo, secondo solo agli Oscar. La prima edizione, non competitiva, si svolse sulla terrazza dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia.
Ed è proprio con l’attracco all’Hotel Excelsior che è cominciata la nostra giornata alla Biennale Cinema 2024, 81ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Abbiamo attraversato il Red Carpet e passeggiato lungo il Lido, con la speranza di vedere anche noi qualche divo, che naturalmente non abbiamo incontrato. Ma alla terrazza Biennale, ristorante ufficiale del Festival, abbiamo conosciuto e gustato la cucina dello Chef Tino Vettorello, che ha deliziato i palati di tutte le Star che sono passate per il festival, ma anche il nostro. Abbiamo, infatti, potuto assaggiare, tra gli artistici e gustosi piatti anche un Rombo dedicato a George Clooney (che pare ne sia ghiotto).
E siamo riusciti a catturare anche le impressioni sul Festival del direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera, in una sorta di breve bilancio dell’81esima edizione, al suo giro di boa (la kermesse si concluderà sabato con la proclamazione dei “Leoni”).
“L’impressione di questi giorni- ci racconta Barbera – è che ci sia molta più gente degli scorsi anni, basta pensare che tutte le sale sono sempre piene. Abbiamo raggiunto davvero un livello di partecipazione senza precedenti. Sono anche particolarmente soddisfatto che la maggior parte dei film è stata accolta molto bene, un apprezzamento nei confronti della qualità della selezione che ha garantito un livello davvero molto alto”.
“Il nostro obbiettivo – ha continuato Alberto Barbera – è quello di alimentare e di far crescere il desiderio per il Cinema, soprattutto là dove i film vanno visti e cioè nella sala cinematografica”.
In fatto di record Venezia è sicuramente ai primi posti, oltre ad ospitare una delle più antiche kermesse cinematografiche al mondo, ospita anche il primo aeroporto civile italiano, il Nicelli, che non potevamo certo mancare di visitare, anche perché fino al 29 settembre è in corso “Da Venezia al Mondo, tra la guerra e la Dolce Vita”.
L’esposizione, curata da Giacomo Zamprogno e Gianni De Michelis e con ricerche a cura del comitato storico diretto da Massimo Dominelli, racconta l’Italia, e in particolare Venezia, tra lo scoppio della Seconda guerra mondiale e l’apertura dell’aeroporto di Tessera. Fotografie, manifesti, cartoline e memorabilia si alternano all’interno del bunker militare risalente agli anni Trenta, dove la mostra è interamente organizzata.
Tutta l’area circostante all’aeroporto ha un’antica storia militare dalle installazioni medievali alle fortificazioni novecentesche. Guerra, dopoguerra e Dolce Vita: questa la cadenza delle immagini nel bunker del Nicelli, a cui si affiancano alcuni approfondimenti che illustrano quanto di più importante è accaduto: dal Nicelli in guerra, ai raduni aerei organizzati dall’Aeroclub Ancillotto, al jet set, che qui si dava appuntamento giungendo via aria a Venezia, Toscanini insieme alla figlia, Lauren Bacall e Humphrey Bogart, solo per fare qualche nome.
La nostra giornata finisce qui sul terrazzo che si affaccia sulla pista dell’aeroporto sorseggiando un immancabile Prosecco, in uno scenario unico al mondo, Venezia.