Quando muori resta a me, il nuovo racconto di Zerocalcare

Quando muori resta a me il nuovo libro di Zerocalcare, per la gioia dei suoi fan, è finalmente disponibile. È una storia a fumetti di più di 300 pagine che vede protagonista Zerocalcare e suo padre, Genitore 2, forse meno raccontato finora nelle storie dell’autore di Rebibbia. Rappresentato come il papà del panda Po in Kung Fu Panda, un mix tra un’oca e una cicogna.

Una storia che l’autore aveva voglia di raccontare da molto tempo, e che segna il suo ritorno alla narrativa dopo anni. È, infatti, il primo libro a fumetti del tutto inedito di Zerocalcare da No Sleep Till Shengal, pubblicato nel 2022, che raccontava la situazione degli Ezidi, una popolazione stanziata nel nord dell’Iraq, sopravvissuta al genocidio dell’ISIS, il libro aveva vinto anche il Premio Terzani.

Dopo tante storie di reportage e di impegno civile, Zerocalcare si costringe a guardarsi allo specchio e non si fa sconti.

In questa nuova storia, Zero parte per un viaggio per le Dolomiti con suo padre verso il paesino da cui proviene la famiglia paterna a sistemare un problema in una vecchia casa di famiglia. Dovrebbe essere questa l’occasione per capire meglio Genitore 2, ma i due sono incapaci a comunicare. Questo rende difficile la trasferta, quando si capisce che la loro famiglia non è vista di buon occhio, anzi, da alcuni è proprio odiata, in paese.

Le radici dell’odio risalgono a prima della Grande guerra, e si intrecciano al mistero che circonda, da trentacinque anni, il giorno più misterioso ed emblematico della vita di Zerocalcare, quello che lui fin da bambino ricorda come “Il giorno di Merman”.

Nelle prime pagine del libro si incontra il personaggio di Zero che guarda sé stesso allo specchio, disegnato in modo quasi realistico, Zerocalcare si specchia e vede Michele Rech (vero nome del fumettista, ndr). Ci troviamo, quindi, di fronte ad una biografia intima dell’autore che mette a nudo il suo difficile rapporto con il padre.

Il titolo stesso del racconto, come dice Zerocalcare, è la frase che il padre gli ripete da anni quando compra o mette da parte qualcosa “così quando io muoio resta a te” e che il fumettista ha parafrasato in Quando muori resta a me.

La figura del signor Calcare è stata sempre solo accennata nei suoi lavori precedenti, mentre la madre, disegnata come la Lady Cocca del Robin Hood Disney, è sempre stata molto presente. Il rapporto tra il personaggio di Zero e il padre era sempre caratterizzato da una specie di timidezza maschile, che lo stesso Michele Rech in un’intervista rivela. I genitori del fumettista hanno divorziato quando lui era piccolo e recuperare una relazione con il padre è stato un processo lungo.

Zerocalcare ci racconta, quindi, l’incapacità di comunicare tra le figure maschili della propria famiglia, di padri che non riescono a esprimere le proprie emozioni e di figli che non riescono a fare a meno del bisogno dell’approvazione paterna.

Quando muori resta a me è un dialogo continuo tra dentro e fuori, le storie che accadono agli altri e il percorso più intimo e tormentato dell’autore stesso. Si può definire un racconto di formazione, Zero vede l’affacciarsi della vita adulta, quando ci si rende conto della fragilità dei propri genitori, come un traguardo inevitabile, anzi forse già superato. L’autore è in continua autoanalisi, partendo dall’ironia fatta sui propri traguardi, la serie Netflix, il merchandising, le ospitate da Fazio, e dalla continua necessità di dimostrare qualcosa soprattutto a sé stesso.

Proprio da Fazio il fumettista racconta come il successo sia per lui quasi una colpa da espiare.

In un incontro a Milano raccontava: “Vengo da un mondo di talebani e io stesso sono un talebano. Se penso al me stesso sedicenne che guarda il me stesso di adesso non lo so come mi giudicherebbe.”

Michele, infatti, ha abbracciato il movimento Punk Straight Edge e come racconta lui stesso “Lo straight edge è quella branca bacchettona del punk che non assume sostanze che creano dipendenza o alterano la coscienza e non pratica sesso occasionale”.

Questa corrente di pensiero deriva da una matrice hardcore punk: fu teorizzata e messa in pratica per la prima volta negli anni Ottanta da MacKaye, membro dei Minor Threat, che l’ha esposta nel brano da cui prende il nome, Straight Edge.

Il suo simbolo è una serie di tre X in successione (xXx) ed ha ispirato una serie di film con protagonista Vin Diesel. Come Zerocalcare, anche il wrestler CM Punk e la cantante canadese Alissa White-Gluz hanno dichiarato di aderire a questo stile di vita, molto più diffuso di quanto si possa immaginare.

Tornando a Quando muori resta a me, è un mix di umorismo, tenerezza, legami famigliari e disincanto. Per Zerocalcare si tratta di un felice ritorno, dopo le tante polemiche che hanno accompagnato la sua scelta di non partecipare all’ultimo Lucca Comics, per via del patrocinio di Israele alla manifestazione.

Zerocalcare In fondo al pozzo

Da intellettuale onesto e coerente qual è, Zerocalcare ha sempre sposato le cause che riteneva giuste, non ultima quella di Ilaria Salis che ha affrontato sempre con il suo stile ironico e tagliente nel fumetto apparso sull’Internazionale In fondo al pozzo. Dove ha cercato di mettere in luce le responsabilità del sistema giudiziario ungherese, e la complicità e le omissioni del governo italiano.

Naturalmente anche per questo fumetto è stato attaccato da più parti, perché  nel nostro paese il dissenso non è ben visto, ci siamo ormai disabituati alla critica anche se è sana.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sophie Vissière e il “Piccolo libro delle grandi cose”

Abbiamo deciso di chiedere all’autrice Sophie Vissière una condivisione sulla genesi del suo libro “Il Piccolo libro delle grandi cose”, pubblicato in Italia lo scorso febbraio 2024 dalla casa editrice Fatatrac.

Le visioni disturbanti di Franzella. Immagini che prendono corpo e poi svaniscono

Intervista a Daniele Franzella, attualmente in mostra presso due importanti sedi palermitane: la RizzutoGallery - nella tripersonale GARDEN - e la Fondazione S. Elia – nella collettiva PINAKOTHEK'A Da Cagnaccio a Guttuso da Christo e Jeanne-Claude ad Arienti.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Tra Mare e Cielo, l’installazione travolgente di Adrian Paci al Mudec

Il vostro cielo fu mare, il vostro mare fu cielo” è l’installazione site-specific di Adrian  Paci che da novembre 2024 al Mudec di Milano costituisce l’anticipazione della mostra  “Travelogue. Storie di viaggi, migrazioni e diaspore”, in programma per marzo 2025.

Seguici su Instagram ogni giorno