Grand Tour (pt. 4): La prospettiva jonica verso la sicilia

Ovviamente non potrete abbandonare la penisola pugliese senza aver fatto pellegrinaggio in due mete imperdibili. La prima delle due è un vero e proprio luogo di culto per gli amanti del buon pesce: sul litorale tarantino, all’altezza della località Marina di Pulsano esiste una vera e propria oasi per la cucina di mare. Il mitico ristorante La Barca delizia da generazioni i suoi clienti con esuberanti manicaretti di pesce, dalla selezione di crudi (che, fidatevi, non ha eguali in Italia) fino alle loro decantate cicale (piccole aragoste accompagnate da una splendida tagliatella) il mare viene declinato in tavola secondo i principi che afferiscono al mondo del divino, dell’iperuranio. Saverio, intimo ed affettuosissimo amico da anni, condisce il tutto con una preziosa selezioni di vini e tantissime storie che raccontano come abbia tirato su negli anni una splendida collezione di arte antica. A tavola si finisce a chiacchierare, sempre, delle prossime aste inglesi e colpi di funamboliche ipotesi attributive e bicchieri di verdeca freschissima.

Satolli e ben preparatati vi avvierete, senza indugio alcuno verso l’ultima tappa della vostra GrandPuglia, un piccolo paesello in provincia di Lecce. Tralasciando, infatti, i vari giri iperturistici del capoluogo, alla ricerca di pasticciotti e finto artigianato in cartapesta, la direzione obbligatoria è verso Galatina, un paese che conta poco più di 25.000 anime e che cela un segreto inaspettato.

In realtà sembra che il piccolo paesino sia diventato famoso secoli or sono quando, durante il suo viaggio verso Antiochia, pare si sia fermato niente meno che il caro San Pietro, braccio destro del boss che “vive e regna nei secoli dei secoli”… e che credo abbia voluto esplorare un pochino più a sud di Eboli. Al netto delle mitologie che raccontano di queste fermate, in questo punto della provincia leccese vi troverete di fronte ad un maestoso e inatteso capolavoro, vi sembrerà che il complesso francescano di Assisi abbia deciso di farsi le vacanze in Salento con tanto di seratone acido al Parco Gondar.

La chiesa di Santa Caterina racchiude un gioiello mistico per gli amanti di pittura antica e, insieme allo stupore che desta nell’osservatore questa teoria infinita e perfetta di affreschi, questo ciclo racconta  una storia ben più intrigante.

Per un occhio allenato, la cultura pittorica espressa dagli artisti che hanno partecipato al compimento di questo capolavoro è senza dubbio quella giottesca e che comprende anche dei forti rimandi alla cultura trecentesca senese… pertanto saremo portati a datare il ciclo al pieno Trecento. Ed è proprio qui che casca l’asino perché l’unica firma che abbiamo a disposizione, si data agli anni ottanta del Quattrocento, rivelando pertanto quanto determinate mode pittoriche arrivassero con estremo ritardo in queste zone della penisola. Si è poi fatta molta confusione proprio sulla firma di questo artista, tale Franciscus de Arecius, che si voleva far coincidere con un pittore aretino che non ha mai avuto neanche la lontana idea di recarsi in Salento.

È indubbio che gli Orsini del Balzo, perché  è proprio a loro che si deve questo percorso creativo incredibile, abbiano scelto delle maestranze toscane o quantomeno informate molto attentamente su questo gusto pittorico, ma è ancora ahinoi lontana l’individuazione dei vari nomi che singolarmente concorsero a questa opera divina. È altrettanto certo che nel dar vita a questo mastodontico impegno pittorico, gli artisti designati abbiano deciso di coprire le testimonianze precedenti che comunque tendono a riaffiorare in alcune zone dell’apparato decorativo e che ci offrono una vivida testimonianza delle fasi antecedenti all’ultima risistemazione.

So benissimo che è difficilissimo credere di poter scoprire altri luoghi che possano, in un certo modo, competere con Santa Caterina di Galatina ma ci sarà bisogno di tutta la vostra concentrazione per mettersi alla guida e, sparati come un proiettile sulla statale 106 Jonica, arrivare a Capocolonna, ultima tappa in continente prima di raggiungere la Sicilia.

Nel piccolo centro in provincia di Crotone avrete l’opportunità di passare qualche minuto davanti a una vista irripetibile e sembrerà di trovarsi in un mondo metafisico alla De Chirico, dove l’elemento classico assume un valore totalmente sospeso nello spazio e nel tempo.

Qui si erge ancora, nella sua monumentale bellezza, l’ultima colonna del tempio dedicato ad Hera Lacinia che guarda verso il mare come una sorta di faro per i naviganti, a testimonianza di quello che fu uno dei templi più importanti dell’intera Magna Grecia fino a tutto il IV secolo a.C. Il passaggio da Capocolonna non è puro barocchismo fine a se stesso ma, al contrario, è una sosta dell’anima: la fortuna di chi viaggia da grand tourist, è quella di poter connettere costantemente il nostro copro alla bellezza descritta da un banale paesaggio dove, una semplicissima colonna si getta in un infinito mare ritemprandoci e ricaricandoci un po’ come Mario Bros dopo aver mangiato il suo funghetto…. Idraulico goloso.

Proseguendo lungo la statale 106 jonica e ricongiungendosi con l’autostrada del Mediterraneo è naturale raggiungere Villa san Giovanni per poter traghettare in Sicilia, che rappresenta un ulteriore e fondamentale punto di snodo per il nostro percorso. Una volta a bordo vi consiglio ardentemente di consumare il rituale dell’arancino sul traghetto… sarebbe del tutto immorale contravvenire a questa indicazione.

Michelangelo Merisi da Caravaggio Resurrezione di Lazzaro

Allo sbarco avete già la prima ed immancabile tappa del giro siciliano, il Museo regionale di Messina vi attende per far bella mostra di sé, dei suoi Caravaggio e dell’infinito stuolo di inservienti, del tutto in-serventi, di cui è ampiamente dotato…. ah, le regioni a statuto speciale!

Michelangelo Merisi da Caravaggio Adorazione dei pastori

Con La Resurrezione di LazzaroL’Adorazione dei pastori il buon Caravaggio vi aspetta per schiaffeggiarvi a dovere, per rimbecillirvi a colpi di pennello, in un momento in cui diventa ancora più crudo, ancora più astratto ancora più vero. Nelle tele realizzate per i Padri Crociferi, Michelangelo sta facendo montare dentro di sé quell’inquietudine che è il suo tratto caratteriale precipuo, i primi anni hanno appena tenuto a bada quella bestia che ora è pronta a scatenarsi tra Malta e il suo ritorno a Napoli.

Accanto a Caravaggio, che per il sottoscritto ha una preminenza assoluta, incontrerete un altro pennello magistrale e mi riferisco a quello di Antonello da Messina, che si presenta al pubblico con una schiocchezzuola: il pazzesco Polittico di san Gregorio. Un accrocchio di tavole dipinte da far perdere i sensi.

Una pala centrale dedicata ovviamente alla Madonna con Bambino che traguarda i risultati di Piero e Leonardo ed un san Gregorio Magno alla sua sinistra dove, le condizioni di conservazione abbastanza precarie, hanno comunque riportato alla luce il disegno sottostante che è altrettanto delirante nella sua bellezza.

Rimettendoci in viaggio, la direzione deve essere quella di Siracusa che vi consiglio di tenere come base per potervi poi semplicemente verso le citta del barocco che non potete assolutamente lasciare per strada: Noto, Scicli e Ragusa sono tappe obbligate.

Solo passeggiando attraverso le vie di queste cittadine potrete finalmente comprendere l’essenza e l’eleganza del barocco siciliano, di quel fenomeno artistico ed architettonico che mantiene sempre una forte caratterizzazione personale rispetto alle sue declinazioni continentali.

Riposate pure le vostre stanche membra a Siracusa, magari bighellonando per le stradine di Ortigia e magari dirigendovi verso la terrazza del Grand Hotel Ortigia… una volta lì, fatevi apparecchiare un tavolo vista mare. Il capuliato di loro produzione è stellare.

Le puntate precedenti del Grand Tour le abbiamo pubblicata qua:

Grand Tour (pt. 1): commuovetevi a Venezia, la Serenissima merita le vostre lacrime

Grand Tour (pt. 2): da Padova scendendo verso Sud, tra architettura e natura

Grand Tour (pt. 3): tra i tesori e le bellezze della Puglia

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