A Roma una collaborazione tra una galleria locale e una internazionale

La mostra collettiva “Galerie Nathalie Obadia x rhinoceros gallery”, ospitata dalla rhinoceros gallery di Roma, rappresenta un incontro significativo tra la scena artistica internazionale e il panorama culturale romano. Questo evento, che si svolgerà fino al 30 novembre 2024, propone una riflessione sulle intersezioni tra arte contemporanea e memoria culturale, in un dialogo tra artisti emergenti e figure già consolidate, esponendo opere che spaziano dalla fotografia alla scultura, dalle installazioni multimediali alla pittura sperimentale.

Situata nel cuore della città eterna, tra il Foro Boario e il Circo Massimo, la rhinoceros gallery si distingue per la sua capacità di fungere da ponte culturale, grazie alla visione di Alessia Caruso Fendi, che ha voluto creare uno spazio dedicato all’innovazione e allo scambio creativo. L’edificio, concepito da Alda Fendi e Jean Nouvel, diventa un simbolo di questo incontro tra passato e presente, dove l’architettura contemporanea si inserisce nel tessuto storico di Roma per accogliere proposte artistiche inedite.

Il concept principale della mostra ruota attorno alla creazione di una piattaforma di confronto tra linguaggi diversi e storie artistiche eterogenee. In questo contesto, opere come quelle di Seydou Keïta, che cattura con la fotografia la vitalità della società africana postcoloniale, si affiancano ai monumentali arazzi di Laure Prouvost, che reinterpretano il flusso ininterrotto di immagini e parole del nostro tempo. L’idea è di mettere in dialogo visioni che, pur provenendo da contesti e sensibilità differenti, riescono a incontrarsi e interagire nello spazio neutro e stimolante della rhinoceros gallery.

Anche le opere di Agnès Varda, con la serie fotografica “Patates Coeurs”, trovano in questo contesto una nuova dimensione di lettura, sottolineando la capacità dell’arte di rinnovarsi costantemente e di riemergere sotto nuove forme. L’omaggio alla cineasta, che ha sempre esplorato la vita con uno sguardo poetico e rivoluzionario, si inserisce perfettamente nel tema del rinnovamento e del dialogo tra culture, rappresentando un ritorno alle origini attraverso l’immagine.

L’esposizione è una celebrazione della trasversalità tra generazioni e forme espressive, creando un punto di incontro tra artisti come Romana Londi, con le sue opere pittoriche che esplorano la fusione di realtà contrastanti, e Antoine Renard, le cui sculture sintetizzano una ricerca sul corpo e sulla giovinezza, con richiami evidenti alla tradizione classica. La presenza di Andres Serrano, con le sue fotografie che trasformano soggetti storici in elementi monumentali, amplifica ulteriormente il dialogo tra passato e presente, rendendo omaggio all’arte italiana e al suo patrimonio culturale.

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