A Breno in provincia di Brescia dal 3 ottobre e sino al 30 è visitabile BLACKOUT IT nella Chiesa di Sant’Antonio.
La mostra organizzata da Fondazione Misztal v. Blechinger è in collaborazione con Camus Museo Camuno di Breno, Comune di Breno, con il patrocinio e il sostegno del Consolato Generale della Repubblica di Polonia a Milano.
Il progetto espositivo “Blackout” rappresenta un interessante esempio di mostra in movimento, che esplora l’intersezione tra arte, energia e condizione psicologica umana, concentrandosi sull’impatto che la crisi energetica globale ha sulla nostra psiche. Sebbene il tema principale ruoti intorno all’energia e alla sua crisi, l’attenzione si sposta su un aspetto spesso trascurato: l’effetto psicologico sull’uomo. Questo progetto richiede agli artisti di affrontare non solo la questione energetica globale, ma anche di esprimere l’energia interiore, il coraggio e la forza della comunità attraverso il loro lavoro.
Ogni partecipante contribuisce con un’opera su tela o tavola nei toni monocromatici del bianco, nero o grigio, creando un dialogo artistico che si evolve in base alle specificità dei diversi luoghi in cui la mostra viene allestita. Queste opere non solo funzionano come pezzi singoli, ma, soprattutto, il loro insieme collettivo crea una nuova “sintassi visiva ed emotiva” quando vengono disposte in modo da generare un nuovo messaggio. In questo modo, l’intero progetto diventa una riflessione sulla cooperazione e sulla capacità dell’arte di unire le voci individuali in un coro che parla di coraggio, empatia e resilienza.
Il progetto si è sviluppato con un forte impegno transnazionale, coinvolgendo artisti di diverse provenienze. Le edizioni precedenti hanno avuto luogo in Polonia, a Katowice, e in Ucraina, a Lutsk, contesti che hanno accolto la mostra con specifiche valenze culturali e sociali. In Katowice, la mostra è stata una protesta collettiva contro la mancanza di sostegno agli spazi culturali indipendenti, mentre in Ucraina, l’evento è stato un grido contro la distruzione del patrimonio culturale.
La prossima edizione, che si terrà in Italia in un luogo carico di memoria, tra le tracce delle opere del pittore Romanino, sarà dedicata a temi come cooperazione internazionale, dialogo tra culture e memoria collettiva. L’arte diventerà il mezzo attraverso cui si parlerà di ciò che unisce, delle sfide globali e della costruzione di un futuro comune basato sull’umanesimo e sulla collaborazione. L’ARTE INTEGRA è un progetto di cooperazione transnazionale per valorizzare la dimensione europea del processo artistico e creativo. Il progetto italiano è stato curato da Paola Alborghetti e Zyta Misztal von Blechinger.
66 gli artisti partecipanti che arrivano da Germania, Italia, Iran, Polonia, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Ucraina. Jakub Adamek, Paola Alborghetti, Andrzej Banachowicz, Marta Borgosz, Andrzej Borowski, Antonella Casazza, Bill Claps, Olga Czechowska, Piermario Dorigatti, Paweł Flieger, Eckehard Fuchs, Cynthia Fusillo, Valerio Gaeti, Loredana Galante, Marcelina Groń, Evghenia Grytscu, Marek Grzyb, Elena von Hessen, Jakub Jernajczyk, Eugeniusz Józefowski,Piotr Kielan, Katarzyna Koczyńska-Kielan, Piotr Kmita, Anna Kołodziejczyk, Lívia Kožušková, Vladimír Kovařík, Julia Królikowska, Marek Kulig, Sławomir Kuszczak, Maciej Linttner, Andrzej Łabuz, OlenaMatoshniuk, Michał Matoszko, Marta Mez, Yari Miele, Daria Milecka, Leila Mirzakhani, Kamil Moskowczenko, Bohdan Mucha, Alberto Mugnaini, Grzegorz Niemyjski, Katja Noppes, Libor Novotný, Kazimierz Pawlak, Damian Pietrek, Tomasz Pietrek, Michał Pietrzak, Przemek Pintal, Adam Pociecha, Marlena Promna, Igor Przybylski, Wojciech Pukocz, Andrzej Rafałowicz, Sonia Ruciak, Václav Rodek, Vasyl Savchenko, Georg Schnitzler, Marta Szymczakowska, Daniela Tagowska, Mimmo Totaro, Anna Trojanowska,Wojciech Ulrich, Irene Wieland, Igor Wójcik, Adam Włodarczyk, Andrzej Zdanowicz.