APALAZZOGALLERY apre le sue porte a IMAGES, una retrospettiva che getta nuova luce sulla figura di Larry Stanton (1947-1984), artista la cui carriera, interrotta troppo presto dall’AIDS, emerge oggi con una sorprendente vitalità e risonanza. Stanton si fa testimone di un’epoca, il fermento della scena queer newyorkese degli anni Sessanta e Settanta, restituendo nei suoi ritratti volti non solo di amici e amanti, ma di una comunità pulsante, immortalata nel pieno del suo splendore giovanile.
Nella mostra, vediamo come Stanton esplori la fragile intensità dei rapporti umani, tracciando con matite, pastelli e pennarelli i volti che ha incontrato nella sua breve ma fulminante carriera. Le sue opere colpiscono per il taglio essenziale e la scelta di sfondi minimali che esaltano la forza espressiva dei soggetti: figure che fissano l’osservatore con uno sguardo vivido, sospeso tra consapevolezza e vulnerabilità. Non è solo la bellezza a colpire in questi volti, ma una sorta di immortalità emotiva che Stanton riesce a catturare, come se ogni ritratto fosse un riflesso di vite destinate a spegnersi troppo presto, ma che attraverso l’arte continuano a vivere.
Interessante è anche l’aspetto cinematografico dei lavori su carta, una sorta di “diario visivo” che emerge dai piccoli schizzi e dalle pagine volanti provenienti dai taccuini dell’artista. Stanton disegnava ovunque: nei bar, negli appartamenti di amici, nel cuore del Greenwich Village, traducendo in linee essenziali e rapide la frenesia della vita che lo circondava. La mostra non si limita alla pittura: i video inediti girati a Fire Island tra il 1975 e il 1979 aprono una finestra su una dimensione più privata dell’artista, documentando momenti di intimità e amicizia. Tra questi spicca un prezioso documento su David Hockney, amico e maestro, mentre lavora alla serie Paper Pools, offrendo un affascinante parallelo tra i due artisti.
IMAGES si distingue non solo per la qualità e la rarità delle opere esposte, ma per l’esperienza visiva complessiva che riesce a creare. Ogni quadro, disegno o video è una porta che ci conduce nel mondo di Larry Stanton, un mondo segnato dall’urgenza di fissare sulla carta e sulla tela quei momenti fugaci di bellezza e intimità, che l’artista ha trasformato in un’eredità immortale.