Nan Goldin è stata arrestata durante una manifestazione contro il sostegno militare a Israele

Ieri 16 ottobre 2024, l’artista e attivista americana Nan Goldin è stata arrestata insieme a oltre 200 altri manifestanti a New York durante una protesta organizzata da Jewish Voice for Peace (JVP), un movimento progressista ebraico noto per le sue posizioni critiche verso le politiche israeliane. La manifestazione, che ha avuto luogo davanti alla Borsa di New York (NYSE), era finalizzata a denunciare i legami economici tra gli Stati Uniti e il complesso industriale militare, in particolare il profitto generato dalle aziende belliche come Lockheed Martin, coinvolte nella produzione di armi utilizzate nei conflitti in Medio Oriente, in particolare nel contesto della guerra tra Israele e Palestina​

Il contesto della protesta

La protesta, che ha coinvolto circa 500 persone, è stata caratterizzata da azioni simboliche molto forti. I manifestanti hanno issato striscioni con frasi come “Gaza Bombed, Wall Street Booms” (Gaza bombardata, Wall Street prospera) e “Stop Arming Israel” (Smettiamo di armare Israele), denunciando il collegamento tra i profitti della borsa americana e la vendita di armi utilizzate per le operazioni militari in Gaza e Libano. Alcuni manifestanti hanno anche coperto le celebri statue del Charging Bull e della Fearless Girl con indumenti rossi su cui era scritto “Not In Our Name” (Non in nostro nome), simbolizzando il rifiuto dell’identificazione dell’intera comunità ebraica con le politiche aggressive dello Stato di Israele​​

Questa manifestazione non si è limitata a criticare la politica estera americana, ma ha anche fatto riferimento alla gestione interna delle crisi umanitarie negli Stati Uniti. Infatti, è stata messa in evidenza la mancanza di sostegno alle comunità colpite dagli uragani nel sud degli Stati Uniti, un chiaro parallelo con la necessità di investire in aiuti umanitari invece che nel complesso militare-industriale.

Nan Goldin: Un’attivista instancabile

Nan Goldin non è nuova alle proteste e agli atti di disobbedienza civile. La sua attività di attivista è divenuta particolarmente nota negli ultimi anni attraverso il suo impegno con il gruppo P.A.I.N. (Prescription Addiction Intervention Now), che ha fondato per denunciare il ruolo della famiglia Sackler nella crisi degli oppioidi. Le sue battaglie hanno portato a una significativa pressione pubblica contro le istituzioni culturali che accettavano donazioni dai Sackler, contribuendo a una revisione della loro responsabilità sociale e del loro ruolo all’interno del sistema culturale​​

Tuttavia, il coinvolgimento di Goldin nelle cause di giustizia sociale non si è mai limitato al solo contesto americano. La sua partecipazione alla manifestazione del 16 ottobre sottolinea il suo impegno contro le ingiustizie globali, in particolare contro le violazioni dei diritti umani che coinvolgono il conflitto israelo-palestinese. “Sono orgogliosa di essere stata arrestata se questo aiuta ad amplificare il nostro messaggio”, ha dichiarato Goldin, dimostrando come il suo arresto non fosse solo un gesto simbolico, ma parte integrante di una strategia più ampia per portare attenzione internazionale su queste tematiche​

La rilevanza del movimento

La protesta del 16 ottobre ha coinciso con due eventi significativi: la celebrazione negli Stati Uniti del Giorno dei Popoli Indigeni e l’osservanza dello Yom Kippur, la festività più sacra del calendario ebraico. Questa sovrapposizione ha amplificato il significato simbolico della manifestazione, facendo eco alla lotta contro le oppressioni coloniali e le violazioni dei diritti umani, sia passate che presenti. I partecipanti, molti dei quali erano discendenti di sopravvissuti all’Olocausto, hanno chiaramente sottolineato la necessità di dissociarsi dalle politiche israeliane che, secondo loro, tradiscono i principi di giustizia e diritti umani universali​​

Una parte centrale della protesta è stata anche la critica al ruolo degli Stati Uniti nella guerra attraverso il sostegno militare a Israele. Gli attivisti hanno fatto riferimento a eventi recenti, come i bombardamenti israeliani a Gaza, e hanno denunciato la violazione dei diritti dei civili palestinesi, spesso utilizzando i social media per condividere immagini di attacchi a ospedali e infrastrutture civili​

La partecipazione di Goldin e di altre figure pubbliche come Molly Crabapple e Laura Poitras ha contribuito a dare visibilità internazionale alla protesta, mettendo in luce la crescente opposizione interna negli Stati Uniti verso il coinvolgimento americano nel conflitto.

L’arresto di Nan Goldin durante questa manifestazione riflette non solo il suo impegno instancabile per la giustizia, ma anche la crescente intersezione tra arte e attivismo. Goldin utilizza la sua fama e la sua posizione nel mondo dell’arte per portare avanti cause che sfidano le strutture di potere consolidate, non solo nell’industria culturale, ma anche nella politica globale. Questo episodio evidenzia come l’arte e l’attivismo possano convergere in momenti cruciali, offrendo una piattaforma per discutere questioni di grande rilevanza sociale e politica, e dimostra come le voci degli artisti possano contribuire a plasmare il dibattito pubblico su scala globale.

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