Con oltre 275mila visitatori, si è chiusa il 26 gennaio 2025 al Palazzo Reale di Milano la grande retrospettiva dedicata a Edvard Munch, organizzata da Arthemisia in collaborazione con il Museo MUNCH di Oslo. Un successo senza precedenti per una mostra che non solo ha attirato un pubblico vastissimo, ma ha anche segnato un momento di profonda riflessione sull’opera e sul pensiero di uno dei più grandi maestri dell’arte moderna.
Intitolata “Munch. Il grido interiore”, l’esposizione ha presentato 100 capolavori provenienti dal Museo di Oslo, offrendo al pubblico milanese una panoramica completa sulla carriera dell’artista norvegese. L’affluenza costante e le lunghe file all’ingresso – immortalate dai media internazionali come una sorta di installazione urbana – testimoniano l’entusiasmo del pubblico per uno degli artisti più emblematici e amati del Novecento.
La rassegna rappresentava un evento particolarmente atteso: l’ultima grande mostra dedicata a Munch a Milano risaliva a 40 anni fa, e la scelta di proporre un numero così significativo di opere provenienti da una delle collezioni più complete al mondo ha reso questa esposizione un’esperienza unica. L’interesse è stato confermato non solo dall’enorme afflusso di pubblico, ma anche dalla forte partecipazione emotiva, testimoniata dalle migliaia di contenuti condivisi sui social network, che hanno contribuito a creare una narrazione collettiva attorno all’evento.
Il progetto espositivo, curato da Patricia G. Berman in collaborazione con Costantino D’Orazio, ha esplorato il rapporto di Munch con i grandi temi della vita: l’amore, la sofferenza, la malattia, la morte e il desiderio di trascendere la finitezza dell’esistenza. Le opere esposte, tra cui capolavori iconici e lavori meno noti, hanno permesso di scoprire le molteplici sfaccettature di un artista che continua a parlare a tutte le generazioni con il suo linguaggio visivo diretto, drammatico e universale.
L’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, ha sottolineato il valore della mostra non solo come evento culturale, ma anche come momento di condivisione per la città. “Siamo orgogliosi di aver riportato a Milano un grande protagonista dell’arte moderna come Edvard Munch. Con il suo linguaggio universale, continua a emozionare oltre ogni barriera temporale e culturale. ‘Munch. Il grido interiore’ è stata la mostra più visitata a Palazzo Reale negli ultimi sei anni, un evento capace di attirare interesse internazionale e di confermare Milano come capitale culturale di riferimento.”
Anche Iole Siena, Presidente di Arthemisia, ha celebrato il risultato raggiunto, evidenziando come il “format Arthemisia”, basato su una combinazione di rigore scientifico e approccio emozionale, sia stato la chiave del successo. “Le lunghe code sotto gli occhi di tutti per mesi dimostrano l’entusiasmo del pubblico e l’importanza di questa mostra, che rimarrà nella storia culturale della città,” ha dichiarato.
La mostra è stata promossa dal Comune di Milano – Cultura, con il patrocinio del Ministero della Cultura e della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma, e ha rappresentato un esempio virtuoso di collaborazione internazionale. Fondamentale è stata anche la presenza di un ricco programma di eventi collaterali che hanno coinvolto diverse istituzioni culturali milanesi, creando un dialogo interdisciplinare attorno alla figura di Munch come uomo e artista.