L’emergenza climatica va in mostra al MAAT di Lisbona

Earth Bits Sensing the Planetary installation view Power Rings by Dotdotdot maat Museum of Art Architecture and Technology Lisbon 2021 | © Courtesy of Dotdotdot

Si chiama EARTH BITS – Sensing the Planetary’, l’installazione dedicata all’emergenza climatica, progettata e realizzata dallo studio italiano Dotdotdot ed esposta fino al 6 settembre al MAAT – Museo di Arte, Architettura e Tecnologia di Lisbona.

I creativi di tutto il mondo dedicano grande attenzione all’emergenza climatica che sta colpendo il nostro pianeta.
“Il 2021 è un anno decisivo per affrontare l’emergenza climatica globale. La scienza è chiara: per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi centigradi, dobbiamo ridurre le emissioni globali del 45% entro il 2030 dai livelli del 2010” a dichiararlo è il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

Per questo lo studio italiano Dotdotdot, grazie al supporto scientifico di ESA (European Space Agency), IEA (International Energy Agency) ed EDP Innovation (Energias de Portugal), EDP Sustainability ha realizzato un percorso immersivo dove scienza, cultura e design si incontrano.

L’installazione dedicata all’emergenza climatica trova spazio nella mostra EARTH BITS – Sensing the Planetary un viaggio guidato da preziosi dati, trasformati in installazioni interattive, dataviz, wallpaper digitali, video animati pensati per generare consapevolezza e pensiero critico rispetto all’impatto ambientale dei propri comportamenti, anche quotidiani, sull’intero pianeta.

Un’esperienza multisensoriale dove i contenuti multimediali e transmediali diventano materia emozionale e didascalica, permettendo sia una fruizione approfondita sia una comprensione immediata delle complesse tematiche affrontate.

Guidato dalla nuova direttrice Beatrice Leanza, il MAAT si è affidato alle competenze multidisciplinari, di ricerca e innovazione, dello studio Dotdotdot – nato a Milano nel 2004, tra i primi in Italia a operare nell’ambito dell’Interaction Design – per indagare in modo innovativo i diversi fenomeni antropogenici che stanno alla base della crisi climatica, a partire dalla decodificazione e semplificazione di complessi dati scientifici.

“La progettazione di esperienze narrative basate su evidenze scientifiche come ‘Earth Bits’, coniugano la visione del museo e la volontà di stimolare un pensiero critico andando oltre la semplice messa in scena di un messaggio, grazie alla costruzione di una storia da esplorare attraverso linguaggi innovativi che aiutano a decodificare la complessità, strutturare il pensiero e creare conoscenza che si apre al confronto tra scienza, cultura e società”, afferma Alessandro Masserdotti, co-founder e CTO Dotdotdot.

Il racconto si snoda in quattro installazioni multimediali – “POWER RINGS”, “24HOURS: THE ECOLOGY AND ENERGY OF OUR FLUX”, “THE CO2 MIXER”, “PLANET CALLS – Imaging Climate Change” – che restituiscono al visitatore una serie di evidenze scientifiche sulla crisi ambientale e sulla centralità del consumo energetico provocato dall’uomo attraverso uno scenario di responsabilità, singole e collettive, per arrivare ad una visione globale e cosmologica.

Partendo da un’analisi della situazione ambientale attuale e dal riconoscimento che l’energia sia diventata ormai un elemento indispensabile per alimentare il nostro stile di vita, le diverse installazioni mostrano, grazie alla rielaborazione di dati oggettivi, quanto il fabbisogno energetico provocato dalle nostre azioni quotidiane sia strettamente collegato al rapido esaurimento di risorse fondamentali per l’ecosistema della Terra.

Cover Photo Credits: Earth Bits – Sensing the Planetary, installation view- The CO2 Mixer- Identifying Human Impact. by Dotdotdot. maat – Museum of Art, Architecture and Technology (Lisbon), 2021 | © Courtesy of Dotdotdot.

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