Esistono eventi che trascendono la dimensione musicale per assumere i contorni di un vero e proprio rito collettivo. La sacralità dell’evento, l’emozione dei partecipanti e la presenza di una figura leggendaria si intrecciano in un’esperienza che sfiora la dimensione mistica. Come in una messa solenne, o forse, in questo caso, in un profano sabbath.
Nulla di tutto questo mancherà in quello che si preannuncia come uno dei concerti più epici di sempre: il ritorno dei Black Sabbath nella loro formazione originale, con Ozzy Osbourne alla voce, Tony Iommi alla chitarra, Geezer Butler al basso e Bill Ward alla batteria.
Più di una semplice esibizione, sarà un’ultima celebrazione, un evento destinato a scolpirsi nella storia della musica. Segnerà la definitiva uscita di scena di Ozzy Osbourne, ma sarà molto più di un addio: rappresenterà la fine di un’epoca. Il leggendario frontman, fondatore della storica band e padrino indiscusso dell’heavy metal, tornerà sul palco dopo circa vent’anni di tormentata assenza. E in questi due decenni, nonostante le sue condizioni di salute precarie, non ha mai smesso di ribadire il bisogno viscerale di esibirsi per il suo pubblico.
Un’emozione resa ancora più intensa dalla scelta della band di chiudere la propria storia a Birmingham, la città natale dove tutto ebbe inizio nel lontano 1968. Fu proprio nell’anno iconico per la musica e le sottoculture giovanili che Ozzy e i suoi compagni decisero di fondare una band dalle sonorità insolite rispetto al Flower Power allora dominante. Ispirandosi al titolo del primo film del maestro del brivido Mario Bava, diedero vita a un gruppo destinato a lasciare un segno indelebile nella musica, influenzando profondamente le generazioni future.
L’annuncio ufficiale ha scatenato un’ondata di entusiasmo, anche se non sono mancati gli scettici che mettono in dubbio la reale fattibilità dell’evento. Lo stesso Osbourne ha ammesso di avere difficoltà persino a camminare, e molti si chiedono come possa sostenere l’energia di un concerto rock. La sfida è ancora più intensa considerando che il Principe delle Tenebre non solo tornerà a esibirsi con i Black Sabbath, ma regalerà anche una setlist dedicata ai suoi brani solisti più iconici, sdoppiando di fatto la sua partecipazione in almeno due interventi distinti.
Ma una cosa è certa, la volontà non gli manca. Del resto, stiamo parlando di un uomo che, nel bel mezzo di uno show, ha addirittura azzannato la testa di un pipistrello: con Ozzy, tutto è possibile, a ricordarcelo una sua dichiarazione di qualche anno fa: “Ho smesso di prendere gli acidi dopo aver parlato per un’ora con un cavallo.” Un episodio che ha raccontato con il suo solito humor britannico: “Ero solito buttar giù pillole a manciate. Ma la smisi una volta rientrato in Inghilterra. Un giorno presi una decina di pillole e poi andai a farmi una passeggiata nei campi. Mi ritrovai lì a parlare con un cavallo per tipo un’ora. E alla fine fu il cavallo a stancarsi per primo: si girò e mi disse di andare a farmi fottere. Ecco com’è finita.”
A rassicurare i fan ci pensa Sharon Osbourne, figura ormai onnipresente nella vita di Ozzy, non solo come moglie ma anche come manager dal 1979. La donna, che insieme ai figli è tra i riferimenti costanti nella vita del musicista, ha dichiarato: “Ozzy sta benissimo. È entusiasta di questo evento, di ritrovarsi con i ragazzi e tutti i suoi amici. Sarà emozionante per tutti…”
Sharon dissipa così ogni dubbio e alimenta l’attesa, specificando, però, che stavolta sarà davvero l’ultimo concerto: “È tempo per Ozzy di dire buonanotte.” E non si fatica a crederlo, considerando i suoi 76 anni e i numerosi problemi di salute, tra cui il morbo di Parkinson e complicazioni respiratorie che, nel 2019, lo costrinsero persino ad annullare un’intera tournée.
A rendere l’evento ancora più irripetibile sarà un cast di ospiti straordinari. Sul palco, oltre ai Black Sabbath, saliranno leggende della musica metal come i Metallica, che per l’occasione si esibiranno in Europa, gli Slayer, scioltisi nel 2019 ma pronti a tornare nel 2025, e gli Alice in Chains, band di culto del movimento grunge che nei primi anni di carriera omaggiò i Sabbath con una cover di “Sweat Leaf” in cui Layne Staley, lo scomparso frontaman della band, diede prova del suo incredibile talento migliorando la performance di Ozzy. E ancora, artisti del calibro di Billy Corgan (voce degli Smashing Pumpkins) e Tom Morello (chitarrista dei Rage Against the Machine), che sarà anche il direttore musicale della serata.
Consapevole dell’enorme hype che circonda l’evento, Morello ha dichiarato senza mezzi termini: “Sarà il più grande concerto heavy metal di tutti i tempi.” Un’affermazione che non fa che accrescere ulteriormente le aspettative dei fan.
I proventi dell’evento musicale saranno devoluti interamente in beneficenza, suddivisi tra tre associazioni benefiche: Cure Parkinson’s, che finanzia la ricerca su una cura per il morbo di Parkinson; Birmingham Children’s Hospital, che sostiene le cure pediatriche specialistiche; e Acorn Children’s Hospice, che fornisce assistenza palliativa ai bambini con malattie terminali e supporto alle loro famiglie.
Se mai servisse una prova per sfatare il mito che il rock sia solo sesso, droga e ribellione, questo concerto la fornisce su un piatto d’argento. Il sabba finale è alle porte: il sipario sta per calare, ma i Black Sabbath, incarnazione dello spirito del rock, resteranno una leggenda. Ozzy e i suoi compagni non saranno dimenticati finché ci sarà qualcuno a celebrare questa musica.