Linea, spazio di studio, ricerca e promozione dell’arte contemporanea e della fotografia d’autore, inaugura venerdì 26 luglio 2024 “Mario Cresci. Homo ludens”, una mostra dedicata a uno dei più importanti e ricercati fotografi del panorama nazionale. L’esposizione si terrà nei bastioni del Castello Carlo V di Lecce, un luogo d’interesse storico e culturale di eccellenza della città. Curata da Flavia Parisi e Alice Caracciolo, la mostra rientra nel progetto Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Mario Cresci si confronta con il concetto di homo ludens, esplorando la produzione ceramica del territorio leccese e realizzando oltre 30 opere fotografiche destinate al Museo della Ceramica di Cutrofiano. L’homo ludens, studiato da Johan Huizinga nel suo celebre saggio del 1938, crea un territorio da esplorare e, al contempo, esplora la propria creazione. Questa dimensione di libertà, non casualità, si colloca tra improvvisazione e determinazione, rappresentando una categoria autonoma dell’attività umana che alimenta la creatività e mette in relazione le persone. Cresci utilizza il gioco come strumento metodologico per avvicinarsi al lavoro dei ceramisti di Cutrofiano, come Pinu Rizzu, capace di realizzare a mano fino a un centinaio di fischietti di ceramica in una giornata.
Pioniere negli anni Settanta di un approccio analitico alla fotografia, Cresci vede nella ceramica un emblema della dicotomia tra unicità del gesto creativo e riproducibilità, caratteristiche condivise con la fotografia e la grafica. La dimensione ironica dell’animismo degli oggetti, presente nella produzione fotografica di Cresci, si manifesta in una rappresentazione del “come se” all’interno di un cerchio magico con regole specifiche ma arbitrarie. Mentre l’homo faber controlla la materia, l’homo ludens crea una sfera d’azione propria, dove tutto è possibile, ripetibile e sempre diverso.
La mostra “Mario Cresci. Homo ludens” offre un viaggio nel mondo creativo del fotografo, mettendo in luce l’importanza della ceramica nella cultura locale e la capacità del gioco di generare connessioni e stimolare la fantasia.