Parlare con gli alberi? È possibile. E oggi è possibile farlo anche attraverso l’arte: arte visiva, e arte poetica. A unire arte, poesia e scienza ci ha pensato infatti Marco Nereo Rotelli, artista visivo che da anni persegue una ricerca approfondita (che gli ha valso la partecipazione a manifestazioni importanti in e presenze in musei di tutto il mondo: solo alla Biennale di Venezia è stato invitato per ben 9 volte) sulla luce e sulla dimensione poetica, che Harald Szeemann, uno dei più grandi critici del secondo Novecento, definì come “un ampliamento del contesto artistico”. Rotelli ha creato negli anni una interrelazione tra l’arte e le diverse discipline del sapere, attraverso il coinvolgimento, in molti dei suoi progetti più importanti, di filosofi, musicisti, fotografi, registi, ma soprattutto attuando uno strettissimo rapporto con la poesia contemporanea, col tempo divenuta un riferimento costante della sua ricerca.
Oggi, nuovamente, il suo lavoro si confronta con la poesia, ma anche con la scienza, in un progetto che è insieme di arte visiva, di relazione e psicologia ecologica e ambientale, di ricerca poetica. Nel cuore di Roma, presso l’Hotel de Russie – hotel progettato da Giuseppe Valadier (1762 – 1839), uno dei maggiori architetti neoclassici, oltre che orafo, argentiere e attento restauratore di monumenti antichi –, su idea e ispirazione dell’artista, la Piazzetta Valadier si trasforma infatti, in occasione delle festività natalizie, in un palcoscenico straordinario con effetti di luci, di segni e di parole, dando vita ad un giardino incantato e a un magico uliveto nel cuore di Roma, con l’intenzione di proclamare l’ulivo simbolo di pace e del Mediterraneo, attraverso la forza vivificante della poesia.
Marco Nereo Rotelli per l’occasione ha chiamato a collaborare il premio Nobel per la Pace Riccardo Valentini e il designer Valerio Cenciarelli per creare un progetto che va oltre una semplice installazione artistica: il giardino monumentale, originariamente progettato da Valadier, diventa infatti il fulcro di due progetti che si intrecciano in una straordinaria sinergia. Da un lato, l’illuminazione del giardino, con la firma stilistica di Rotelli, va oltre il semplice scopo di far luce, ma diventa un progetto che è insieme di arte visiva e ambientale, come da tempo l’artista veneziano ci ha abituati, e una rielaborazione corale del linguaggio poetico. “Dietro questa luce c’è la poesia”, spiega Marco Nereo Rotelli. “Abbiamo proiettato versi di grandi poeti, non solo per illuminare il giardino, ma per dare voce alla natura, celebrare la sua bellezza e la sua sofferenza, trasformando l’ambiente in un palcoscenico poetico”. Sopra e intorno agli alberi di ulivo, infatti, sono proiettate le poesie alcuni dei più grandi poeti europei, ognuno con un verso dedicato agli alberi: tra gli altri, sono stati coinvolti il poeta siriano Adonis, gli italiani Maurizio Cucchi, Roberto Mussapi e Silvia Bre, l’americana Arica Hilton, il cubano Víctor Rodríguez Núñez, la boliviana Paura Rodríguez Leytón e il poeta cinese Yang Lian.
Dall’altro lato, il lavoro di Valentini sul concetto di comunicazione degli alberi prende vita. Gli ulivi, simboli di pace e del Mediterraneo, sono al centro del progetto. Attraverso una combinazione di arte e scienza, linee luminose e pulsazioni incandescenti attraversano gli alberi, rispondendo al contatto umano e comunicando il loro stato di salute. La “magia” della comunicazione tra uomo e albero nasce dall’intuizione scientifica di Valentini, che, con la sua squadra di ricerca, grazie al prezioso contributo della PandA Foundation, ha creato qualcosa di inaspettato ed emozionante. Grazie al suo brevetto TreeTalker, lo scienziato premio Nobel ha posizionato infatti una serie di sensori reattivi e dinamici. Il risultato è spettacolare: gli alberi infatti “parlano” con l’uomo, interagiscono con lui. Lo fanno illuminandosi al tatto della mano, comunicando il loro stato di salute, reagendo alla presenza, emanando colori.
“Questo progetto è una fusione tra arte, scienza e natura”, afferma Rotelli. “Non è solo un’operazione estetica: è una testimonianza della sinergia tra arti e scienza per affrontare in modo più profondo la bellezza e la sofferenza della natura. Vogliamo trasmettere un messaggio di consapevolezza ambientale e sensibilità verso gli alberi, testimoni silenziosi del nostro mondo”.
L’installazione, inaugurata il primo dicembre e aperta fino all’epifania, accoglie i visitatori in un’esperienza multisensoriale, che spazia dall’emozione della luce e della poesia alla rivelazione scientifica della comunicazione con gli alberi. Quattro opere pittoriche di Rotelli, situate all’interno della galleria, completano l’esperienza immersiva del giardino incantato, offrendo un approccio unico e coinvolgente alla bellezza e alla consapevolezza ambientale. Un invito a riflettere, ad ammirare e a prendersi cura del nostro ambiente, attraverso l’arte e la scienza uniti in un’unica visione illuminante.
Il Giardino Incantato e il Magico Uliveto nella Piazzetta Valadier si ergono come un esempio di come l’unione delle arti possa portare alla luce nuove comprensioni e sensibilità verso la realtà che ci circonda, regalando ai visitatori un’esperienza che va oltre il semplice spettacolo visivo, offrendo una connessione profonda e poetica con la natura. Parlare con gli alberi, sì, da oggi a quanto pare è possibile.