La forma delle parole per Stefano Mario Zatti

La forma delle parole” è il titolo della nuova mostra personale di Stefano Mario Zatti che inaugura da Atipografia a Vicenza.

Stefano Mario Zatti artista
Ritratto di Stefano Maria Zatti Photo Courtesy Luca Peruzzi

Atipografia presenta, negli spazi della galleria ad Arzignano (Vicenza), la mostra LA FORMA DELLE PAROLE, personale dell’artista veneto Stefano Mario Zatti, a cura di Robert Philips e Matilde Nuzzo. La mostra, che apre il programma del 2023 di Atipografia, si terrà da sabato 21 gennaio a domenica 26 febbraio 2023.

LA MOSTRA PERSONALE DI STEFANO MARIO ZATTI

La mostra esplora parte del percorso artistico di Stefano Mario Zatti proponendo nuove e diverse chiavi di lettura della sua opera. Da artista di grande potenza rappresentativa, Zatti approfondisce ogni componente della sua interiorità, restituendone una forma visibile e superando la banalità della sola rappresentazione fattuale della percezione quotidiana per spingersi oltre le barriere del concettuale e facendosi interprete cosciente, con assoluta integrità e sincerità, di quegli schemi reconditi che stanno alla base di ogni
rappresentazione artistica.

IL LAVORO DELL’ARTISTA

Il concetto di base che sta al fondo di questa mostra è nato dal confronto tra le varie sensibilità delle persone che accompagnano l’artista nel suo percorso. Discutendo e analizzando il lavoro di Zatti nelle sue diverse declinazioni, in cui spesso la parola scritta è motivo sigla del suo rappresentare, ci si è accorti che al fondo di ogni opera esisteva un narrato, una sorta di bolla latente, che esprime con la scrittura ogni aspetto delle sue
opere. Questa forma di enciclopedia personale, di abaco dell’inconscio, contenuta nei suoi libretti fittamente scritti al limite dell’indecifrabile, rappresenta uno strumento di rappresentazione del verosimile, una sorta di illusione consapevole legata com’è, indissolubilmente, alle suggestioni quotidiane dei concetti che stanno alla base dell’elaborazione del piacere estetico del lavoro dell’artista.

LE OPERE TRA SCRITTO E POESIA

Le opere esposte saranno accompagnate da uno scritto che racconta, in forma poetica ma anche critica, le complesse interazioni che portano alla genesi delle opere dell’artista, mostrando frammenti di memorie che riaffiorano, luoghi dimenticati, ricordi lontani che sono restituiti al lettore come metafore di un percorso difficilmente raccontabile con altri mezzi. Scritto pensato e redatto in forma di colloquio a più vocitra l’artista, Elena Dal Molin e i curatori dell’esposizione.

Immagine di copertina: Stefano Mario Zatti, 99 nomi, 2019. Photo Courtesy Luca Peruzzi

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