Il programma mostre 2025 del MASI – Museo d’arte della Svizzera italiana propone un percorso avvincente e dinamico che, tra riscoperte storiche e dialoghi inediti, guarda alle arti visive svizzere e ticinesi, con un’apertura internazionale capace di collegare passato, presente e futuro. Progetti monografici, retrospettive e collettive si intrecciano in una narrazione che attraversa i linguaggi della pittura, della fotografia e dell’arte contemporanea.
L’anno espositivo si apre con Louisa Gagliardi, una delle voci più affascinanti della scena artistica svizzera contemporanea. La sua prima mostra museale in Svizzera, intitolata “Louisa Gagliardi: Many Moons”, propone un percorso site-specific nello spazio ipogeo del LAC, dove nuove opere dialogano con lavori recenti. L’artista esplora tematiche come il rapporto con la natura, lo spazio urbano e la sfera domestica, utilizzando tecnologie digitali unite a tecniche tradizionali. Le sue composizioni, sospese tra surrealismo e realismo magico, raccontano un’epoca post-internet in cui il familiare si mescola con l’estraneità, evocando emozioni complesse e intime. (16.02.2025 – 20.07.2025)
La primavera prosegue con “Ferdinand Hodler – Filippo Franzoni”, un confronto inedito tra due protagonisti della scena artistica svizzera tra Ottocento e Novecento. Circa 80 opere permettono di esplorare punti di convergenza e divergenza tra l’ambiente ginevrino di Hodler e quello lombardo-milanese di Franzoni, evidenziando un dialogo profondo attraverso scorci paesaggistici, suggestioni atmosferiche e un comune impegno nella scena artistica elvetica. Questa mostra celebra amicizia e legami creativi, restituendo al pubblico un affascinante spaccato del panorama artistico svizzero fra il 1870 e il 1910. (13.04.2025 – 10.08.2025)
L’autunno vede protagonista Richard Paul Lohse, uno dei massimi esponenti dell’astrattismo geometrico internazionale. A oltre vent’anni dall’ultima retrospettiva, il MASI presenta un percorso monografico che attraversa quattro decenni della carriera dell’artista, dagli anni Quaranta fino alla sua scomparsa. Dietro la purezza formale delle sue opere si celano utopie sociali e una profonda riflessione sull’equilibrio cromatico e spaziale, proponendo una chiave di lettura nuova e contestualizzata sulla sua ricerca. (07.09.2025 – 11.01.2026)
Un altro progetto autunnale, “Carona Il Paradiso Perduto 1968-1978: David Weiss e gli Artisti di Casa Aprile”, celebra la vivace comunità artistica che fiorì a Carona attorno alla Casa Aprile, di proprietà di Meret Oppenheim. La mostra restituisce lo spirito utopistico e sperimentale di quel decennio attraverso disegni, lettere, fotografie e registrazioni che raccontano un momento straordinario di scambi e innovazione. Al centro del percorso emerge il lavoro di David Weiss, figura cardine di quella stagione creativa, che trasformò Carona in un crocevia culturale. (28.09.2025 – 01.02.2026)
La fotografia, elemento identitario della programmazione del MASI, trova spazio in una mostra dedicata a Eugenio Schmidhauser, figura centrale della fotografia storica ticinese. “Eugenio Schmidhauser – Oltre il Malcantone” è la prima esposizione museale a esplorare il lavoro del fotografo, con un focus sulle sue immagini che documentano il Ticino di inizio Novecento, valorizzando i panorami, i villaggi e gli abitanti del territorio. Il percorso espositivo svela, attraverso 90 opere, non solo l’intima relazione con il Malcantone, ma anche un inedito nucleo di fotografie artistiche che rivelano aspetti finora sconosciuti del suo lavoro. (16.03.2025 – 12.10.2025, Palazzo Reali)
Completa il programma l’approfondimento sulla collezione del museo con “Sentimento e osservazione. Arte in Ticino 1850-1950”, che esplora l’evoluzione della storia dell’arte ticinese attraverso un secolo di dinamiche culturali influenzate dal Nord e dal Sud. L’esposizione, arricchita da importanti prestiti, evidenzia come il Ticino sia stato un crocevia fondamentale per lo sviluppo artistico della regione, dove si intrecciano tradizione e innovazione.
Il programma del MASI per il 2025 testimonia l’attenzione verso artisti affermati e la riscoperta di figure storiche, proponendo un viaggio attraverso tradizione, territorio e sperimentazione internazionale. Un percorso che rafforza il ruolo del MASI come istituzione dinamica, capace di offrire uno sguardo nuovo e attento sul panorama artistico contemporaneo e storico, con un focus particolare sulla Svizzera e sul Ticino, territorio ricco di storie, incontri e creatività.