5 mostre da non perdere a Basilea durante Art Basel

Basilea, in questi giorni con ArtBasel e tutte le altre fiere collaterali, è il crocevisa internazionale del collezionismo e degli art addicted di tutt’Europa. Per questo, abbiamo selezionato per i nostri lettori le 5 mostre da non perdere a Basilea.

Dance with Daemons, Fondazione Beyeler

L’esposizione Dance with Daemons alla Fondazione Beyeler di Riehen, non tanto lontana da Basilea, rappresenta un evento culturale unico e innovativo, che rimarrà aperto fino all’11 agosto 2024. Questo progetto, concepito come “un organismo vivente” che evolve nel tempo, è il risultato di una collaborazione interdisciplinare e collettiva tra numerosi artisti e professionisti provenienti da diversi campi. Tra i curatori e organizzatori troviamo nomi come Sam Keller, Mouna Mekouar, Isabela Mora, Hans Ulrich Obrist, Precious Okoyomon, Philippe Parreno e Tino Sehgal.

La mostra, in partnership con la Luma Foundation di Zurigo, offre un’esperienza immersiva che coinvolge tutti gli spazi della Fondazione Beyeler, inclusi quelli meno convenzionali come la biglietteria e il giardino d’inverno. Tra i partecipanti, figurano trenta artisti e intellettuali di fama internazionale come Michael Armitage, Anne Boyer, Federico Campagna, Ian Cheng, Marlene Dumas, Frida Escobedo, Peter Fischli, Arthur Jafa, Fujiko Nakaya, Philippe Parreno, Rachel Rose, Tino Sehgal, Rirkrit Tiravanija e molti altri.

Uno degli aspetti più affascinanti di questa mostra è l’opera Dream Hotel Room 1: Dreaming Flying with Flying Fly Agarics dell’artista tedesco Carsten Höller, realizzata in collaborazione con il neuroscienziato Adam Haar. Questa installazione permette ai visitatori di dormire su un letto-robot che rileva e risponde ai loro sogni tramite sensori nel materasso, creando un’esperienza unica e personalizzata. Gli ospiti possono prenotare la stanza per un’intera notte o semplicemente fare un pisolino durante il giorno. La mostra è dinamica e in continua evoluzione, offrendo un ricco programma di eventi, tra cui concerti di musica elettronica, performance, letture di poesie e conferenze, che si integrano perfettamente con l’esposizione stessa. La collaborazione interdisciplinare e l’approccio orizzontale nell’organizzazione riflettono la complessità e la varietà delle voci artistiche coinvolte.

Per chi desidera vivere un’esperienza unica, la “Dream Hotel Room” di Höller è prenotabile online, con prezzi variabili per adattarsi a diverse disponibilità economiche. Assolutamente da non perdere!

Dan Flavin, Kunstmuseum Basel

La mostra al Kunstmuseum Basel mette in mostra le opere dell’artista americano Dan Flavin (1933–1996), pioniere dell’arte minimalista, noto per il suo uso innovativo dei tubi fluorescenti prodotti industrialmente.

Nel 1963, Flavin fissò un tubo fluorescente standard alla parete del suo studio con un angolo di 45 gradi e lo dichiarò arte. Questo gesto radicale segnò una svolta nella storia dell’arte, introducendo i prodotti commerciali standard nell’arte minimalista, che enfatizzava la serialità, la riduzione e l’oggettività. Sebbene l’artista non si considerasse un vero membro del movimento minimalista, ne divenne uno dei rappresentanti più influenti.

Tradizionalmente, l’interpretazione delle opere di Flavin si è concentrata sulla loro dimensione minimalista e industriale, valorizzandone la semplicità e la bellezza. Tuttavia, la mostra, aperta al pubblico fino al 18 di agosto, propone una lettura meno familiare del suo lavoro, evidenziando i riferimenti specifici contenuti nei titoli delle opere, come le atrocità della guerra o la violenza della polizia, e le dediche ad altri artisti. Un esempio è l’opera Senza titolo (in memoria di Urs Graf), che illumina il cortile interno dell’edificio principale con luce colorata ogni sera.

Questa grande mostra speciale esamina le strategie narrative di dell’artista attraverso un’ampia selezione delle sue opere e serie, invitando i visitatori a un viaggio sensuale attraverso la sua opera unica. Molto coinvolgente!

Donne Brillanti, Kunstmuseum Basel

La mostra Donne brillanti, sempre al Kunstmuseum Basel rappresenta una preziosa occasione per riscoprire e celebrare il contributo delle donne artiste tra il XVI e il XVIII secolo, periodo in cui molte di loro, nonostante le difficoltà sociali e culturali, riuscirono a emergere in vari campi artistici. Attraverso circa 100 opere di pittrici di corte, insegnanti, imprenditrici ed editrici di successo, la mostra offre una nuova prospettiva su tre secoli di storia dell’arte, mettendo in risalto l’importanza delle donne nel panorama artistico dell’epoca.

Durante questo periodo, in tutta Europa, numerose donne riuscirono a farsi strada come pittrici, insegnanti e artiste grafiche. Queste donne non solo ritraevano nobili e membri della corte, ma gestivano anche laboratori artistici e formavano nuovi artisti. Tuttavia, la storia dell’arte le ha spesso dimenticate, relegandole ai margini. La carriera artistica femminile era spesso vincolata a particolari condizioni, come appartenere a famiglie artistiche o ricevere il supporto di familiari e insegnanti. Un esempio emblematico è quello di Marietta Robusti, conosciuta come La Tintoretta, che iniziò la sua carriera sotto la guida del padre, il famoso Tintoretto.

L’accesso delle donne alle accademie d’arte era fortemente limitato; in Italia, ad esempio, fu loro negato fino al 1606. Nonostante ciò, molte artiste ricevettero formazione all’interno delle loro famiglie. Rachel Ruysch, celebre per le sue nature morte, poté dedicarsi all’arte grazie al supporto del marito, il pittore Jurien Pool, e riuscì persino a vendere le sue opere a prezzi superiori a quelli del coniuge. Alcune artiste provenivano da famiglie nobili o altolocate, come Sofonisba Anguissola, che fu allieva di Bernardino Campi e successivamente pittrice di corte alla corte reale spagnola.

La mostra, frutto della collaborazione tra il Bucerius Kunst Forum di Amburgo e il Kunstmuseum Basel, espone opere di 18 artiste, mettendole a confronto con quelle dei loro padri, fratelli, mariti e insegnanti. Questa comparazione mette in luce somiglianze e differenze stilistiche e tematiche, offrendo una visione affascinante e completa delle influenze e delle interazioni artistiche del periodo. Donne brillanti, aperta fino al 30 giugno, presenta una varietà di opere, tra cui ritratti, dipinti storici, nature morte, disegni e grafiche, attraversando il Rinascimento, il Barocco e il Classicismo, e illuminando i contesti sociali e familiari delle artiste.

Questa esposizione non solo esalta il talento e l’innovazione delle donne artiste, ma evidenzia anche il loro ruolo fondamentale nella storia dell’arte, offrendo una comprensione più ricca e completa del periodo e contribuendo a rettificare l’ingiusto oblio a cui molte di queste straordinarie artiste sono state relegate. Un inno all’arte femminile!

Impegni, Kunsthalle

La mostra Impegni di Ghislaine Leung, artista nata a Stoccolma e che vive e lavora a Londra, alla Kunsthalle di Basilea presenta nove nuove opere che esplorano il concetto di tempo e le sue implicazioni nella vita quotidiana e nel processo artistico. Ecco una sintesi dettagliata della mostra e delle opere esposte tra cui Care, un’installazione composta da tre grandi rettangoli sul muro che rappresentano i giorni di un anno. La figura tracciata visualizza la discrepanza tra le ore di lavoro necessarie per realizzare la mostra (2016 ore, quadrato giallo) e le ore di supporto ricevute dal servizio nazionale di assistenza per l’infanzia del Regno Unito (1140 ore, quadrato cobalto).La mostra, aperta al pubblico fino all’11 agosto, non solo esplora il tema del tempo come risorsa influente ma non visibile, ma mette anche in discussione il significato di investire tempo e risorse nella produzione artistica, evidenziando le interazioni tra vita personale e professionale dell’artista.

Science Fiction Design – From Space Age to Metaverse, Vitra Design Museum

La presentazione della nuova collezione intitolata Science Fiction Design – From Space Age to Metaverse, presso il Vitra Design Museum, esplora le visioni future del design, collegando gli arredi dei primi film di fantascienza alla progettazione degli spazi virtuali. La collezione del Vitra Design Museum dimostra come le innovazioni tecniche e le utopie del design influenzano la nostra vita quotidiana. I mobili Space Age degli anni Sessanta riflettono lo spirito pionieristico di un’epoca di esplorazione spaziale, mentre dal nuovo millennio i designer hanno iniziato a creare realtà virtuali, dissolvendo i confini fisici del design. La mostra, ideata dall’artista digitale Andrés Reisinger, pioniere del design NFT, evidenzia come le idee futuristiche si manifestino nelle creazioni di design. Gli oggetti della collezione mostrano l’integrazione delle innovazioni tecnologiche e dei concetti utopici nel nostro ambiente, rivelando come le limitazioni fisiche vengano superate nel cyberspazio, alterando le leggi del design. Una Mostra Futuristica!

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