Per inaugurare la stagione estiva in galleria, Gagosian Roma presenta “Pat Steir: Paintings, Part II” allestita insieme all’artista
Nel 1969, mentre Pat Steir completava la sua ultima storica serie di dipinti, Barnett Newman scriveva: “Perché cedere a questi puristi e formalisti che hanno messo un’ipoteca sul rosso, sul giallo e sul blu, trasformando questi colori in un’idea che li distrugge come colori? Avevo, quindi, il doppio stimolo di usare questi colori per esprimere ciò che volevo fare, di rendere questi colori espressivi piuttosto che didattici e di liberarli dall’ipoteca. Perché qualcuno dovrebbe avere paura del rosso, del giallo e del blu?”
La provocazione di Newman – un riferimento alla controversa opera teatrale di Edward Albee Chi ha paura di Virginia Woolf?, in cui si criticavano il falso ottimismo e la fiducia miope della società moderna – ha sollevato interrogativi profondi sul passato e sul futuro della pittura.
Una risposta ai gesti iconoclasti di Aleksandr Rodchenko e Piet Mondrian e al clima di sobrio minimalismo instauratosi in America, che include le ultime opere funeree di Mark Rothko e Ad Reinhardt e i dipinti neri di Frank Stella.
Successivamente, nel corso del tempo, pittori come Brice Marden, Philip Taaffe, Kerry James Marshall e altri, sono stati spinti a rispondere a Newman in modi fortemente personali con opere che riaffermano la vitalità del loro linguaggio.
Pat Steir aggiunge il proprio audace contributo a questo discorso sulla pittura con la suite di tre dipinti dalle stesse dimensioni esposta a Roma Red Pour, Yellow Pour e Blue Pour (tutti del 2022).
Liberando un flusso di vividi colori primari in un unico gesto dal bordo superiore verso il centro della tela scura, l’artista esegue un’operazione compositiva casuale che unisce moderazione ascetica ed espressività spudorata.
Questa tensione produttiva crea una risposta pittorica che, sebbene elegiaca, è carica di vita e delle sue contingenze. Pat Steir non ha paura.
La mostra “Pat Steir: Paintings, Part II” è presentata da Gagosian Roma fino al 31 agosto 2022, in via Francesco Crespi 16 a Roma.