L’ X Museum di Pechino ha presentato X Virtual, la prima mostra nel metaverso a opera di quattro artisti digitali
Nel mese di luglio, l’X Museum di Pechino ha lanciato i suoi primi digital collectibles, tokens con la raffigurazione di un vascello legato ai Baccanali, creati in collaborazione con l’artista Tong Kunniao (童昆鸟).
Il lancio ha segnato il debutto dell’istituzione cinese nell’arena degli NFT.
A metà agosto il museo ha presentato X Virtual, un’iniziativa nata da due anni di ricerche sugli ambienti virtuali e online, esplorazioni che hanno dato i loro frutti nella prima mostra nel Metaverso.
Il progetto inaugurale X Virtual Incubator
Sviluppata in collaborazione con Silicon Valet, la mostra presenta quattro mondi metaversali in cui gli spettatori possono ritrovarsi per osservare in prima persona le nuove realtà cibernetiche e le discipline multimediali.
Quattro artisti digitali – Gabriel Massan, Kim Laughton, CheeseTalk e ayrtbh – sono stati incaricati di creare ambienti virtuali immersivi che vanno da un’agenzia biotecnologica futuristica a un antico tempio dal passato sconosciuto.
Le opere utilizzano media diversi, tra cui l’audio generativo, elementi MMO e chatbot AI, e possono essere sperimentate su desktop o in VR.
X Virtual Incubator promette che le avventure dell’X Museum sulla blockchain procedano in funzione dei creatori, una differenza marcata rispetto alle offerte Web3 di altre istituzioni cinesi, le quali si sono concentrate per lo più sui digital collectibles.
L’X Virtual Incubator sta accttando candature da parte di altri artisti digitali, con l’intento di coltivare e mettersi a disposizione dei creatori emergenti.
In questo fa eco ad altre iniziative come la LG Guggenheim Art and Technology Initiative e il fondo per l’acquisizione di opere d’arte digitale del LACMA.