A quasi un anno di distanza dalla nomina pubblica del primo direttore artistico, ha finalmente aperto le porte a Torino EXPOSED, il primo festival internazionale di fotografia della città. Fino al 2 Giugno, 28 mostre animeranno 23 maggiori istituzioni – tra cui musei, fondazioni e spazi indipendenti – del capoluogo piemontese per far conoscere al grande pubblico (e non solo) i nuovi linguaggi e le nuove forme di collaborazione che il mezzo fotografico ci riserva per il domani.
Il titolo New Landscapes [Nuovi Paesaggi] allude, infatti, solo parzialmente all’interpretazione più canonica del termine. Come nessun altro mezzo, la fotografia, per tutto il secolo precedente e ancora oggi, spesso ha riflettuto su dicotomie quali diversità e inclusione, bellezza e distruzione, solitudine e densità, virtualità e tangibilità, movimento e inerzia.
Quali sono dunque i “nuovi paesaggi” che ci attendono? Essi intendono essere i nuovi modi di produrre e comprendere il mezzo per predisporre il pubblico ai cambiamenti più necessari e urgenti per interpretare la realtà contemporanea. Il focus di EXPOSED si delinea nell’abbracciare nuove chiavi di lettura, nuovi pensieri, nuovi punti di vista ed esperienze legate alla creazione artistica fotografica.
La varietà di approcci e linguaggi presentati in ogni sede espositiva del festival (si va da CAMERA al Museo Regionale di Scienze Naturali, dal Polo del ‘900 a Palazzo Madama, dalle Gallerie d’Italia a Palazzo Carignano) permettono ai diversi pubblici di costruire i propri paesaggi, in un’ottica di riscoperta delle reciproche relazioni personali. Non manca poi un occhio di riguardo verso le nuove tecnologie e le possibilità offerte, le quali impreziosiscono l’arte fotografica (anzi, l’occhio fotografico) e spingono a porsi domande sul significato reale dell’uso e della diffusione delle immagini.
Guidati dall’esperienza di Menno Liauw e Salvatore Vitale, già al timone di FUTURES – la maggiore piattaforma europea per la fotografia – sono diverse le istituzioni cittadine che hanno deciso di aderire al festival seppur presentando una proposta autonoma. Meritevoli di menzione sono il Castello di Rivoli, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la Pinacoteca Agnelli. Queste realtà, già ampiamente affermate nel panorama dell’arte contemporanea italiana, si mettono al servizio del neonato festival per far conoscere maggiormente al pubblico lo stato dell’arte della pratica fotografica contemporanea e ampliare la già ricca proposta curatoriale.
Infine, non solo mostre, ma anche talk, seminari, portfolio review, proiezioni cinematografiche, incontri, una fiera dell’editoria indipendente, attività edu e tante altre iniziative in città.