Lo streetwear è intramontabile: questo stile, nato in America tra gli anni Settanta e Ottanta, è diventando un fenomeno internazionale invadendo non solo i reparti di marchi di abbigliamento sportivo quali Nike, Adidas e Convers, per citarne alcuni, ma ha anche messo piede addirittura nei “codices” di stilisti affermati di brand di alta moda. Basti pensare a personaggi che hanno fatto la storia dello stile di questi anni, come Virgil Abloh, fondatore del colosso d’abbigliamento italiano Off-White, più recentemente la linea di moda a edizione limitata WEEZY del rapper ed ex marito di Kim Kardashian Kanye West con Adidas e indubbiamente lo stilista inglese e fondatore del famosissimo brand Supreme James Jebbia.
Le ramificazioni dello stile dello streetwear non si sono limitate però solo ed esclusivamente ai brand di moda, ma si sono estese, fino ad arrivare e ad abbracciare l’ambito dell’arte contemporanea: già da tempo, infatti, assistiamo a collaborazioni tra marchi di moda di streetwear ed artisti, soprattutto provenienti dal giro della street art, per la produzione di capi d’abbigliamento, oggetti, accessori rivolti soprattutto ai ragazzi. Più raro, invece, trovare collaborazioni di questo tipo con artisti che nascono al di fuori del perimetro della street art o delle nuove tendenze del new pop, oggi molto in voga.
A tentare questo abbinamento è oggi Lorenzo Petrus, 29 anni, milanese, figlio d’arte: il padre, Marco Petrus, è un pittore milanese, con mostre importanti alle spalle in gallerie e musei in Italia e all’estero, noto soprattutto per i suoi paesaggi urbani, rappresentati in maniera rigorosa e stilizzata, con deviazioni recenti verso un’astrazione geometrica dallo stile severo e dal forte dinamismo. Petrus jr ha ora ideato un progetto, intitolato PetrusLab, che gira intorno al cosiddetto abbigliamento di strada, incorporandolo all’interno dell’arte contemporanea: prima tappa, la creazione di skateboard d’artista. “Ho scelto lo skateboard come primo oggetto da far decorare agli artisti perché da tempo è ormai entrato nell’immaginario giovanile contemporaneo”, spiega Lorenzo. “È abbastanza comune, oggi, trovare generazioni di nuovi collezionisti, che magari fino a pochi anni fa sono stati loro stessi skater o hanno amici che hanno praticato questo sport, che possono apprezzare sia lo stile skater sia le opere d’arte contemporanea più innovative, al di là di ogni tendenza e degli steccati tra le diverse tendenze”.
Facendo dunque uscire l’opera d’arte dal classico supporto della tela, il giovane Petrus ha voluto che le opere degli artisti fossero stampate sull’oggetto-simbolo per eccellenza dello streetwear, la tavola da skate. Il progetto prevede, per ora, la creazione di cento tavole d’artista numerate, dotate di un vero e proprio supporto che permette al collezionisti di appenderle al muro. In questo modo, lo skate non è più “solo” un oggetto, seppure colorato e abbellito, da utilizzare in strada (come già si vede comunemente nei negozi di streetwear), ma un prodotto da collezione, a tiratura limitata, che si situa a metà strada tra classico oggetto d’arredo, design d’autore e opera d’arte contemporanea. “Ho voluto che questi skateboard potessero avere una duplice funzione”, ci racconta ancora Lorenzo, “il collezionista può decidere se, eventualmente, usarli per girare in città o semplicemente appenderli in casa come vere e proprie opere d’arte. Infatti, tutti gli skateboard sono dotati del proprio certificato d’autenticità, ma chiunque è libero di poterci mettere le ruote, i cuscinetti e il grip e utilizzarli veramente, se lo desidera”.
Il primo esemplare realizzato è stato fatto giocando “in casa”: per il lancio del progetto, Lorenzo ha infatti scelto proprio un’opera del padre, Marco Petrus. “L’idea mi è venuta un giorno”, racconta, “mentre bazzicavo nello studio di mio padre. Avevo notato una tavola da skate dipinta a mano in un angolo e da lì ho avuto l’intuizione di creare una serie a edizione limitata. Il disegno presente in questi cento pezzi è molto simile a quello dipinto che mio padre aveva realizzato a mano, ma non è lo stesso. Ho voluto che i prodotti fossero una via di mezzo tra un oggetto di design, con tratti molto stilizzati e quasi geometrici, e un’opera classica”. La figura principale, in questo caso, è quella dell’iconico grattacielo Pirelli, da sempre utilizzato come soggetto privilegiato (assieme alla Torre Velasca) dal pittore, su uno sfondo colorato e geometrico, tipico del suo stile più recente. Il titolo, Upside Down, riprende un altro tema caratteristico dell’artista, con due palazzi identitici, a testa in giù. Le opere, disponibili da oggi su petruslab, sono state realizzate interamente a mano da una ditta di artigiani, utilizzando sette strati di legno di acero, con un procedimento di stampa estremamente raffinato e sofisticato.
Il progetto, però, non si limiterà ai lavori di Marco Petrus, anzi: “in futuro vorrei espandere il progetto e coinvolgere altri artisti. Non ho un target predefinito di artisti a cui rivolgermi, anche perché voglio spaziare tra le tendenze più diverse, pur rimanendo su opere che siano accattivanti, colorate, piacevoli alla vista. Inoltre vorrei accogliere non solo artisti già affermati, ma anche alcuni emergenti, e ce ne sono tanti di bravi”.
Insomma, sono opere che giocano sulla trasversalità del pubblico. Chiunque, infatti, può acquistare da oggi lo skateboard sul sito del progetto, dal collezionista più classico all’appassionato di skate, o anche solo quei giovani collezionisti, appassionati dell’arte, che però non per forza hanno l’opportunità di poter acquistare un’opera d’arte tradizionale.