Il “sangue” di Allegra Hicks in mostra a Palermo

La XIII Settimana delle Culture a Palermo ha visto l’inaugurazione della mostra “Ti porterò nel sangue” di Allegra Hicks, curata da Mario Codognato, presso la Chiesa di S. Euno e Giuliano in Piazza Magione. Promossa dal Presidente dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani, Bernardo Tortorici di Raffadali, e realizzata con il supporto dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, questa esposizione sarà aperta al pubblico fino al 16 giugno 2024.

“Ti porterò nel sangue” rappresenta un’importante aggiunta alla carriera di Allegra Hicks, già nota per le sue recenti esposizioni alla Baert Gallery e Palazzo Polignac a Venezia e alla Chiesa della Misericordiella a Napoli. In questa mostra, Hicks utilizza i due livelli della Chiesa per sviluppare una narrazione che esplora il rapporto tra Sacro e Profano, Vita e Morte, integrando temi di Speranza e Fede.

Al primo livello, l’artista ha creato un flusso rosso sangue cristallizzato in un’immensa goccia, che pende da un lato dello spazio, contrastato da un’immagine eterea della stessa che, nella luce, rivela un segno diafano e spettrale. Questo simbolismo cattura lo sguardo dello spettatore, trascinandolo in uno spazio indefinibile. La goccia rappresenta la fluidità e la continua trasformazione dell’esistenza e delle relazioni umane.

Nell’ipogeo della Chiesa, Hicks prosegue il suo racconto mettendo a nudo l’atto di fede umana attraverso la realizzazione di Ex Voto. Nei 36 loculi della cripta, l’artista ha collocato 18 tele rappresentanti organi umani – occhi, cuore, intestino, reni, fegato, polmoni, pancreas, ecc. – come atti di preghiera, collegati da un sottile filo rosso a 18 Ex Voto rappresentanti gli stessi organi, cristallizzati in resina per fermare l’azione nel tempo. Questi lavori diventano simboli di una grazia, trasformando le preghiere in ringraziamenti concreti.

Allegra Hicks ha dichiarato: “Presentare ‘Ti porterò nel sangue’ a Palermo dopo aver mostrato una parte di questa esposizione a Napoli è per me un’emozione incredibile. Sono stata profondamente colpita dalla Chiesa di S. Euno e Giuliano, con la sua aura severa ma pura, e dalla sua cripta, che ha ulteriormente ispirato la mia creazione. Le nuove opere arricchiscono questa mostra di una dimensione ancora più intima, quasi come un momento di devozione. Vivendo a Napoli, sono stata immersa in un mondo in cui coesistono religiosità e paganesimo, rimanendone profondamente affascinata. Le tele rappresentano quindi delle preghiere, mentre le resine, gli ex voto, sono la cristallizzazione di queste preghiere, l’esaudimento delle suppliche.”

Hicks fonde disegni e materiali, colori e oggetti, creando un’opera unica e non facilmente definibile, simile a una sostanza liquida nell’apparenza e nelle intenzioni, anche quando è solida.

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