Meteore Fest, un nuovo modo queer di interpretare lo spazio, tra Roma e Milano

Due grandi città, tre settimane di eventi, moltissime tra installazioni, mostre, performance, laboratori e presentazioni di libri, fra arte contemporanea e musica. È il Meteore Fest: lo spazio è queer, terza edizione di ULTRAQUEER, organizzato da TWM Factory e BASE Milano. Ultimo giorno oggi a Roma, il festival – organizzato da TWM Factory e BASE Milano – si preparerà poi a raggiungere Milano, per una settimana di colore, dinamicità e libertà espressiva, dal 21 al 29 giugno

Dopo ULTRAQUEER e Queer Pandèmia, Meteore Fest prende il via nel Pride month, il mese dedicato alla celebrazione dei diritti della comunità LGBTQIA+ e alla lotta per la libertà, senza rischio o pericolo di limitazione, oppressione o discriminazione.

È su questa scia – e su quella della Biennale Arte 2024 di Venezia, Stranieri Ovunque, in cui artisti queer e outsider hanno trovato ampio spazio – che si colloca il Meteore Fest, che mira a trasformare “gli spazi urbani in luoghi di arte, inclusione e comunità”, proponendo un’esperienza di partecipazione aperta a chiunque, con artisti e performer che mostreranno nuovi modo di interpretare, pensare e abitare lo spazio.

Meteore Fest Showcase di Questa Cosa Queer ph Riccardo Ferranti

Spiega Federico Sacco, assistant curator e coordinatore editoriale in TWM Factory: “L’apparato teorico di Meteore Fest crea una linea di continuità tra gli spazi storicamente destinati alle espressioni del queer, come l’ambiente domestico e quello del club, e la città. Tale approccio cerca di sciogliere le conflittualità veicolate da una società binaria creando un dialogo tra fuori e dentro, tra performer e pubblico. La performance assume importanza proprio nella compartecipazione dell’atto creativo, che lascia un’impronta visibile o effimera, e costruisce spazi ibridi e magmatici, ora riconoscibili e abitabili”.

Lo spazio del festival è accessibile a tutti e tutte, e l’ingresso assolutamente gratuito, grazie all’iniziativa di TWM Factory di avviare una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso, che coprisse le spese dell’organizzazione e garantisse una partecipazione libera e senza barriere.

Meteore Fest Maschile Ausiliare Gioele Coccia ph Riccardo Ferranti

La manifestazione, come sottolineato dai curatori Carlo Settimio Battisti, Nicola Brucoli e Federico Sacco, ha l’obiettivo di valorizzare gli spazi, facendone luoghi di incontro, rappresentazione e riflessione, in cui le differenze siano la normalità e l’esaltazione dell’altro e il rispetto di ciò che è fuori da noi siano alla base: “Meteore Fest è un’esperienza che attraversa lo spazio, il tempo e i corpi, si stratifica nei luoghi che lo ospitano, così come nelle menti di chi vi partecipa. Meteore non si limita alle performance o ai dibattiti, ma vuole svilupparsi negli spazi interstiziali, nei momenti tra un happening e l’altro, nei rapporti umani che offrono l’opportunità di trasformare l’ordinario in straordinario, per ripensare gli ambienti comuni attraverso la scia del pensare queer”.

Il festival si propone anche come piattaforma di diffusione per voci note e di lancio per personalità emergenti nella scena sociale e culturale, non solo a livello nazionale. Durante la permanenza romana, è visitabile la mostra The Queer Architect – A selection, una selezione di opere digitali che invita a “una riflessione critica sul ruolo dell’architettura nella vita quotidiana e sulle possibilità di trasformazione di spazi pubblici e privati”, in cui corpi eroticizzati e figure provenienti dalla cultura pop e dalla moda dialogheranno con architettura e design, trasformando lo spazio in luogo di espressione personale e collettiva. A Milano, si registrerà anche una forte presenza internazionale. Oltre a Eleonora Sabet, il laboratorio naturale dell’artista e attivista Elena Zecchin, le produzioni di Sarina Scheidegger e Bora Murmure e la presenza di Leslie Kern.

Continua ancora Carlo S. Battisti, curatore e direttore artistico della manifestazione: “Nelle nostre riflessioni, il festival si immerge in una nuova dinamica di pensiero e azione. Quest’anno abbiamo deciso di focalizzarci sulle pratiche performative: crediamo che questo sia lo spazio in cui l’arte supera la contemplazione, trasformandosi in un momento di partecipazione, attivazione e riflessione. Un catalizzatore per le comunità, un anelito di mutazione del pensiero basato sull’archetipo dei safe space, luoghi di rispetto della diversità cari a tutta la comunità LGBTQIA+”.

Meteore Fest The Queer Architect A selection ph Riccardo Ferranti

Gli obiettivi sono tanti: cooperazione, mutuo rispetto, valorizzazione delle diversità, diffusione di un approccio aperto e comprensivo nei confronti di qualsiasi espressione che sia considerata differente, e per questo “lontana”, ma il principio che muove questa ricerca e difesa delle libertà, individuali e collettive, è sempre lo stesso. Lo spiega bene Nicola Brucoli, Presidente dell’Associazione Culturale TWM Factory: “In questi tempi le istanze della comunità queer vengono trascurate, se non osteggiate, da una politica dominante. Scegliere di costruire un palinsesto di questo tipo è un atto rivoluzionario e sovversivo. La nostra esperienza con Roma Smistamento ci ha insegnato l’importanza di creare spazi dove le persone possano esprimersi liberamente e sentirsi valorizzate nelle proprie caratteristiche. Con Meteore Fest vogliamo conquistare spazi di riconoscimento, specialmente per coloro che troppo spesso non trovano posto altrove”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno