Apre oggi a Torino, presso la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, la mostra “Berthe Morisot. Pittrice impressionista”, un evento che celebra una delle figure più significative dell’Impressionismo, l’unica donna tra i fondatori di questo movimento rivoluzionario. Fino al 9 marzo 2025, il pubblico avrà l’occasione di immergersi nell’universo di Berthe Morisot attraverso un percorso espositivo ricco di capolavori provenienti da importanti istituzioni come il Musée Marmottan Monet di Parigi, che vanta la più grande collezione di opere dell’artista, oltre a musei come il Musée d’Orsay e il Thyssen-Bornemisza di Madrid.
L’allestimento, ideato dall’artista Stefano Arienti e inserito nel progetto “L’Intruso” della Direttrice della GAM Chiara Bertola, arricchisce l’esperienza del visitatore. Le pareti blu intenso e turchese, quasi a evocare il cielo e l’acqua tanto cari all’artista, diventano il palcoscenico perfetto per le tele di Morisot. Le carte da parati dipinte da Arienti non sono un semplice contorno, ma una rielaborazione contemporanea che accompagna lo spettatore in un percorso di riscoperta delle pennellate leggere e vibranti della pittrice. Queste sovrapposizioni di materiali e suggestioni visive, come il tappeto che richiama la vegetazione sul pavimento di una delle sale, amplificano la sensazione di essere immersi in un giardino impressionista.
Berthe Morisot ha rappresentato la fragilità e la bellezza dell’esistenza come pochi altri, e questa mostra riesce a far emergere il suo straordinario contributo alla Nouvelle Peinture. Tra i dipinti esposti, opere come “Eugène Manet all’isola di Wight”, realizzato durante il viaggio di nozze in Inghilterra, mostrano non solo la maestria tecnica di Morisot, ma anche la sua profonda intimità con i soggetti che ritraeva. La famiglia, in particolare, diventa un tema ricorrente nelle sue opere, un microcosmo di affetti che la pittrice sa tradurre in immagini delicate e profondamente umane. In “Eugène Manet e sua figlia nel giardino di Bougival”, la vicinanza emotiva che lega i personaggi emerge attraverso le pennellate leggere, quasi sfuggenti, che rendono l’opera vibrante e vivida, come se i protagonisti si muovessero sotto il sole.
L’installazione di Arienti accompagna il visitatore lungo tutto il percorso, con elementi decorativi che richiamano l’universo della pittrice e ne esaltano l’aura poetica. È interessante come questi interventi non invadano lo spazio, ma anzi lo arricchiscano di nuovi significati, creando un gioco di rimandi tra il linguaggio visivo contemporaneo e quello impressionista. L’uso di stoffe, carte, e oggetti d’epoca funziona quasi come una lente che permette di vedere sotto una luce nuova l’opera di Morisot. Arienti non si limita a reinterpretare, ma crea una scenografia che avvolge il visitatore in un mondo sospeso, dove l’arte diventa esperienza sensoriale totale.
Tra i pezzi più significativi esposti, spicca “Donna con ventaglio (Al ballo)”, un’opera che incarna perfettamente l’eleganza della vita sociale dell’epoca. La figura femminile ritratta in un momento di quiete è resa con una delicatezza tale che sembra stia per voltarsi da un momento all’altro, sorpresa dall’osservatore. Un altro esempio straordinario è “Il Ciliegio”, tra i più grandi dipinti ad olio di Morisot, dove l’artista lascia che la natura prenda vita sulla tela, con pennellate ampie e colori saturi che trasportano lo spettatore in un paesaggio luminoso e vibrante.
Questa esposizione non si limita a esporre dipinti, ma presenta anche disegni e incisioni che testimoniano il processo creativo dell’artista. Nella sala dedicata alle opere su carta, provenienti dal Musée Marmottan Monet, si può seguire il percorso di Morisot attraverso i suoi schizzi preparatori, piccoli gioielli che rivelano la sua attenzione per il dettaglio e la sua innata capacità di rendere dinamico anche il gesto più semplice.
La scelta di dedicare una parte della mostra ad opere provenienti da collezioni private, come “La ciotola del latte”, esposto per la prima volta in Italia, aggiunge un ulteriore elemento di rarità e scoperta. Acquistato all’asta per oltre un milione di euro, questo dipinto rappresenta la crescente attenzione e rivalutazione dell’opera di Morisot nel mercato dell’arte contemporanea, a dimostrazione del valore universale e senza tempo della sua produzione.
