illycaffè, la nuova collezione di tazzine d’arte per i diritti umani

illycaffè, azienda nota per la sua lunga tradizione di legame con l’arte contemporanea, presenta una nuova illy Art Collection che segna una tappa significativa nella sua collaborazione con l’Associazione Genesi e il “Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani”. Questa collezione non è una riflessione sui diritti umani, unendo l’arte visiva al dibattito sociale in modo esplicito. Curato da Ilaria Bernardi, il progetto si propone di educare e sensibilizzare il pubblico, non limitandosi alla fruizione passiva, ma stimolando una partecipazione attiva alla discussione.

L’operazione nasce da una visione condivisa tra illycaffè e l’Associazione Genesi: l’arte non è vista come semplice oggetto di consumo o decorazione, ma come un potente mezzo di trasformazione sociale. Questa missione prende vita nelle opere di quattro artiste di fama internazionale: Simone Fattal, Shirin Neshat, Monica Bonvicini e Binta Diaw. Le opere di ciascuna saranno protagoniste delle mostre monografiche all’interno delle quattro esposizioni previste dal Progetto Genesi.

Simone Fattal, siriana cresciuta in Libano, utilizza diversi mezzi espressivi come disegno, pittura e ceramica per raccontare il rapporto tra corpo e spiritualità. Nella sua interpretazione della tazzina illy, gioca con linee e colori per evocare l’intimità dei sentimenti umani, mettendo in risalto la fragilità e il valore della vita. L’iraniana Shirin Neshat, conosciuta per le sue fotografie in bianco e nero e il suo impegno cinematografico, sovrascrive versi di poetesse iraniane sul corpo femminile, esplorando la condizione sociale della donna nella cultura islamica e lottando contro pregiudizi e censura. Monica Bonvicini, artista italiana di base a Berlino, impiega il motivo delle catene, presente in molte sue opere, per rappresentare le relazioni umane e il senso di comunità che si crea intorno a una tazza di caffè. Le catene nere sulla tazzina richiamano il dialogo e lo scambio di idee, elementi centrali nelle sue iconiche installazioni. Infine, Binta Diaw, italo-senegalese con sede a Milano, esplora temi legati all’identità e alla spazialità. Nella sua tazzina illy, invita a riflettere sulla sua esperienza di donna nera in un contesto occidentale, affrontando il tema dell’identità sociale attraverso una lente personale e filosofica.

L’Amministratore Delegato di illycaffè, Cristina Scocchia, ha espresso entusiasmo per la collezione, sottolineando come l’impegno del marchio verso i diritti umani si rifletta pienamente in questa collaborazione artistica. Le quattro artiste, con il loro linguaggio distintivo, trasformano la tazzina illy in un mezzo per affrontare questioni urgenti, tra cui la condizione femminile nel mondo, offrendo un’opportunità di riflessione e sensibilizzazione.

La nuova illy Art Collection sarà presentata in anteprima alla fiera d’arte contemporanea Frieze London il 9 ottobre, come edizione limitata che racchiude in sé il valore del dialogo tra arte e diritti umani, dimostrando come l’arte possa ispirare e promuovere il cambiamento sociale. Tuttavia, si potrebbe anche riflettere sull’efficacia reale di queste iniziative. Mentre la collezione raggiunge un pubblico vasto attraverso il marchio illy, c’è il rischio che il messaggio profondo venga diluito nella commercializzazione del prodotto. La sfida, quindi, è mantenere vivo il dibattito su questioni complesse come i diritti umani, senza che l’arte diventi semplice accessorio decorativo.

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