A Cremona una mostra sulla figura del Vampiro tra letteratura, illustrazione e cultura pop

La mostra “Vampiri. Illustrazione e letteratura tra culto del sangue e ritorno dalla morte”, ospitata dal Museo Civico di Crema e del Cremasco dal 19 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025, offre un’esplorazione esaustiva del mito del vampiro attraverso più di 200 opere provenienti da 20 biblioteche italiane e collezioni private. Il percorso espositivo si concentra su come questa figura leggendaria, dalle sue origini nei miti antichi fino a diventare una icona pop della contemporaneità, abbia influenzato la cultura e l’arte.

Il termine “vampiro” appare nella letteratura europea intorno al 1730, ma la sua origine si perde nei secoli, tra culture e religioni distanti. La figura del vampiro, simbolo della lotta tra bene e male e del ritorno dalla morte, evolve nel corso del tempo, mutando e assumendo una natura fluida e ambivalente. Il vampiro non ha una precisa connotazione sessuale ed è a cavallo tra vita e morte, ribellandosi alle leggi della natura. Questa trasformazione continua ha portato la sua immagine a contaminare generi e forme artistiche nel corso dei secoli.

Il viaggio nell’esposizione parte dai miti più antichi, come quello mesopotamico di Lilītu (Lilith) e la nèkyia omerica, e si snoda attraverso i primi trattati esoterici del Settecento, tra cui il De masticatione mortuorum in tumulis di Michael Ranfft (1725) e le Dissertazioni di Augustin Calmet. Si evidenzia anche il dibattito medico e religioso sull’esistenza dei vampiri, con opere come il Vampirismus di Gerard Van Swieten e le dissertazioni dell’arcivescovo Giuseppe Davanzati.

Con il Romanticismo, il vampiro assume il volto della belle dame sans merci, una figura affascinante e letale che influenzerà il vampiro moderno. Artisti come Dante Gabriel Rossetti e scrittori come John Keats e Samuel Taylor Coleridge plasmano questa immagine, e in mostra compaiono celebri illustrazioni di Lamia e Christabel. Inoltre, si possono ammirare le opere di artisti come Gerald Metcalfe e George Frampton, che reinterpretano questi temi in chiave visiva.

Uno degli episodi più importanti della storia del vampiro letterario è il celebre incontro del 1816 a Villa Diodati, dove Lord Byron, Percy Bysshe Shelley, Mary Shelley e John Polidori diedero vita a racconti di terrore. Polidori scrisse The Vampyre, il primo racconto moderno sul vampiro, ispirandosi a un abbozzo di Byron. Questa opera influenzò la rappresentazione del vampiro nella società borghese, e in mostra sono presenti diverse edizioni di The Vampyre e opere correlate.

La mostra si sviluppa anche attorno alle figure di vampiri femminili come Carmilla di Joseph Sheridan Le Fanu, che, con le sue tematiche legate alla sessualità, anticipa il dibattito sull’emancipazione. Il vampiro, nel tempo, è diventato anche una metafora per rappresentare contraddizioni sociali e sessuali, come si può vedere nelle opere di Leonor Fini.

Uno dei momenti più iconici del vampirismo letterario è il romanzo Dracula di Bram Stoker (1897), che segna un punto di svolta nell’immaginario collettivo. La mostra espone edizioni rare di Dracula e documenti che illustrano l’ispirazione di Stoker, comprese mappe della Transilvania e ritratti del principe Vlad III. Anche il cinema ha contribuito alla mitologia del vampiro, con film come Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau (1922) e Intervista col vampiro di Neil Jordan (1994), tratti dalle opere di Anne Rice e Stephen King.

La mostra include anche illustrazioni e pubblicazioni legate al vampirismo giapponese, dimostrando come questa figura sia stata reinterpretata e integrata in culture diverse, ma sempre con un suo fascino oscuro e pervasivo.

Infine, l’esposizione si arricchisce con opere di arte contemporanea e simbolista, come quelle di Edvard Munch, Oskar Kokoschka, Max Ernst, e persino Andy Warhol, che trasforma Dracula in una delle dieci icone della storia. I vampiri hanno lasciato il loro segno anche nei fumetti, con apparizioni in opere come Alan Ford, Dylan Dog, e i disegni di Guido Crepax.

In sintesi, la mostra “Vampiri” è un viaggio affascinante attraverso la storia e l’evoluzione di una delle figure più enigmatiche e rappresentative dell’umanità, tra letteratura, illustrazione e cultura pop, capace di attraversare epoche e culture mantenendo intatto il suo potere di suggestione.

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