L’ombra come possibilità: l’arte di Claudia De Luca alla Fabbrica del Vapore

Dal 16 gennaio al 7 febbraio 2025, Alveare Culturale presso la Fabbrica del Vapore di Milano ospita la mostra personale di Claudia De Luca intitolata “Cosa Fanno le Ombre Quando non Sono Gettate?”, a cura di Pietro Cusi. La domanda che dà il titolo alla mostra costituisce il nucleo centrale attorno al quale si sviluppa l’intera ricerca dell’artista: che cosa accade a ciò che non si manifesta? È una riflessione sull’invisibile, su quel potenziale che sfugge alla comprensione immediata e rimane in sospeso, come un’eco che attende di essere colta. Claudia De Luca esplora questi margini attraverso un lavoro che non si limita a rappresentare, ma si addentra nella zona grigia in cui l’ombra non è assenza, bensì luogo fertile di possibilità inesplorate. Le sue opere non descrivono ciò che è visibile, ma ciò che precede, ciò che ancora non si è pienamente rivelato. L’ombra diventa protagonista, non più subordinata alla luce, ma simbolo di una realtà che si definisce nel suo continuo oscillare tra il manifesto e il celato.

Al centro della poetica di De Luca si trova una tensione temporale che privilegia l’attesa e la sospensione rispetto all’atto compiuto. Le ombre, nelle sue opere, non sono vuoti passivi, ma figure attive che si allungano, si distorcono, si frammentano e danzano, evocando l’idea di un processo in divenire, mai definitivo. Attraverso l’uso della tarlatana, un materiale semitrasparente che lascia intravedere senza rivelare completamente, l’artista offre una metafora tangibile del nostro rapporto con il reale. La tarlatana, impiegata sia come supporto pittorico sia nelle installazioni site-specific, introduce una dimensione di ambiguità e di apertura, dove il visibile si intreccia con l’invisibile, suggerendo che la conoscenza è sempre parziale e mai definitiva.

L’arte di Claudia De Luca invita a un’esperienza che si oppone alla frenesia della contemporaneità, in cui l’accumulo di immagini e informazioni tende a saturare la capacità di vedere realmente. Le sue opere richiedono tempo, attenzione, e uno sguardo che accetti il mistero come parte integrante dell’esperienza estetica. Non offrono risposte immediate o rassicuranti, ma pongono domande che ci costringono a confrontarci con il limite della nostra percezione e a riflettere su ciò che si nasconde dietro l’apparenza delle cose.

L’approccio pittorico di De Luca si distingue per una delicatezza che affonda le sue radici nell’informale, ma si evolve in una dimensione intima e sospesa, lontana dalla gestualità tumultuosa dei suoi predecessori. I segni e le tracce che appaiono sulle sue opere sembrano emergere da un processo lento e meditativo, che traduce visivamente la complessità del non detto e dell’incompiuto. Ogni opera è un frammento di un discorso più ampio, un momento catturato in bilico tra presenza e assenza, tra il già stato e il non ancora.

In questa prospettiva, l’ombra diventa una potente metafora dell’esistenza stessa, uno spazio in cui convivono memoria e potenziale, realtà e immaginazione. Le opere di Claudia De Luca si presentano come portali verso un altrove, una dimensione in cui il confine tra il reale e l’onirico si dissolve, lasciando emergere una verità più complessa e stratificata. Questo dialogo tra luce e ombra, visibile e invisibile, non si limita a evocare suggestioni estetiche, ma si traduce in una riflessione sulla condizione umana, sul nostro rapporto con ciò che non possiamo pienamente conoscere o comprendere.

La scelta dell’ombra come tema dominante risuona come un invito a riconsiderare il nostro sguardo sul mondo, a esplorare ciò che resta ai margini, lontano dalla luce accecante della certezza. In un’epoca in cui tutto sembra esposto e accessibile, De Luca ci invita a riscoprire il valore dell’indefinito, del mistero, e del dubbio come forze generative. La mostra si configura così non solo come un’esplorazione estetica, ma come un’esperienza filosofica che ci spinge a mettere in discussione le nostre certezze e a riscoprire l’importanza dell’attesa e della riflessione. In questo senso, l’arte di Claudia De Luca non è solo una proposta visiva, ma un invito a rallentare, a osservare il mondo con occhi nuovi, accogliendo l’incertezza come parte integrante della nostra esperienza.

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