All’epoca si disse che lo yoga nei musei era solo una moda, una sorta di trend del momento. Oggi possiamo constatare che la moda non è passata, anzi, finalmente è arrivata nel nostro Paese dove sta vivendo una stagione di grande fortuna.
Perché praticare la meditazione davanti a un capolavoro della storia dell’arte? Perché invita alla scoperta di noi stessi e del bello che ci circonda, per aspirare ad una nuova forma di felicità. Dal 2016 lo yoga è patrimonio immateriale dell’umanità e l’idea di praticare lo yoga nei musei, di unire le opere d’arte e le forme della pratica yoga nasce dalla convinzione che l’unione di cultura, bellezza e ricerca interiore che si andrà a creare nei suggestivi spazi museali, potrà favorire lo sviluppo armonico dell’essere umano, con un beneficio personale e sociale. Inoltre, praticare yoga e meditazione nei musei, permette di diffondere la conoscenza del patrimonio artistico e culturale attirando l’attenzione di una nuova fascia di pubblico.
In principio furono i musei oltre oceano a promuovere il connubio tra arte e pratiche meditative. Il primo di tutti è stato il MoMA di New York, il più importante museo di arte contemporanea al mondo, che diede vita a pratiche collettive di meditazione tra i capolavori dell’arte. A seguire arrivò il Met – Metropolitan Museum of Art di New York, poi il Victoria & Albert Museum (Londra), che già nel 2017 offriva ai visitatori del weekend l’opportunità di seguire lezioni di yoga, prima dell’orario di apertura al pubblico, con successiva visita della collezione e colazione offerta. Ma non dimentichiamo anche il Museu Nacional d’Art de Catalunya di Barcellona, il Rubin Museum of Art di New York, il Royal Museums of Fine Arts of Belgium, il Natural History Museum di Londra, la Cité de l’architecture et du patrimoine di Parigi e così via.
Nel nostro Belpaese lo yoga è entrato solo recentemente nei grandi musei italiani: dal Macro Asilo, al Maxxi al Museo Egizio di Torino solo per citarne alcuni. L’elenco si allarga: di pochi giorni fa è la notizia che tre musei di Torino, ovvero il Museo Civico di Palazzo Madama, la Galleria d’Arte Moderna (GAM) e il Museo d’Arte Orientale (MAO), a breve ospiteranno lezioni di sport, yoga e pilates. Ma non è finita qui: le sedute di meditazione e yoga nei musei sono state ospitate anche al Museo Diocesano di Milano, al Museo della Pilotta di Parma e in Campania al Museo Pignatelli, Palazzo Reale, Museo Duca di Martina, Certosa e Museo di San Martino, Castel Sant’Elmo, Tomba e Parco di Virgilio, Certosa di San Giacomo a Capri, Museo archeologico ‘Georges Vallet’ a Piano di Sorrento, Museo e Real Bosco di Capodimonte.