Dall’Urlo di Munch al celebre “Number 31” di Pollock, arrivando alle opere dell’artista contemporanea Faith Ringgold: MoMA e VANS continuano la loro collaborazione portando i grandi capolavori dell’arte in giro per le strade del mondo.
Dall’11 Novembre è disponibile per l’acquisto la seconda parte della collezione di scarpe, vestiti e zaini che il brand sportivo VANS ha creato per celebrare il MoMA. Dopo Monet e le sue Ninfe, Dalì e i suoi orologi che si liquefano e le forme astratte di Kandinsky che a Settembre avevano dato inizio alla collaborazione, sono state svelate le opere e gli artisti che hanno ispirato la nuova collezione. Dalla collezione del MoMA sono stati scelti Edvard Munch e il suo URLO, una delle più grandi opere di Jackson Pollock dal titolo “One: Number 31, 1950”, due opere del 1917 di Lybov Popova e tre opere dell’artista vivente Faith Ringgold.
Il MoMA e Vans hanno sottolineato qual è l’obiettivo che vogliono raggiungere con questa operazione: incoraggiare l’espressione artistica e la creatività. Tra tutti merita una menzione speciale la scelta di proporre le opere di Faith Ringgold artista e attivista nata ad Harlem che in tutto il suo lavoro ha messo in luce le sue esperienze con il razzismo e l’ingiustizia sociale. Vans e i curatori del MoMA hanno lavorato a stretto contatto con la Ringgold individuando tra le sue opere”Woman Free Yourself 1971”, “Freedom Woman Now ” e “Seven Passages to a Flight”.
Robin Sayetta, associate director of licensing e partnerships del MoMA, a Settembre per la prima release aveva affermato “il nostro obiettivo è sempre quello di far conoscere a un pubblico sempre più ampio l’arte moderna. Siamo entusiasti di poter raggiungere gli amanti dell’arte di tutto il mondo attraverso la rete globale di Vans”.
Per gli art addicted sono mesi in cui è difficile, se non impossibile, nutrire la propria passione perché tra chiusure, lockdown e cancellazioni non si potranno visitare né musei né mostre e probabilmente per esorcizzare gli effetti di questa pandemia sarà divertente indossare vestiti con i colori della Popova e calzare scarpe e cappelli con le opere di Pollock e di Kandisnky. Probabilmente non basterà, ma da qualche parte bisognerà pur cominciare. Questi, inoltre, sono tempi ardui soprattutto per chi lavora in alcuni settori che senza la presenza del pubblico non possono sopravvivere. Tutte le misure che i governi stanno attuando hanno messo a dura prova la tenuta finanziaria di molte istituzioni museali e per far quadrare i bilanci bisognerà battere nuove strade. Si leggono sempre più notizie di musei che stanno addirittura mettendo all’asta pezzi importanti delle proprie collezioni per autofinanziarsi. Forse la strada indicata dal MoMA e da VANS potrebbe essere da stimolo per musei e fondazioni. È arrivato il momento di far fruttare al meglio il già consolidato rapporto tra brand di moda e arte. Se non ora quando?