“ENDLESS VENEZIA” dalla strada alle gallerie

Molto considerato nel mondo della street art, Endless è forse uno dei più famosi Street artists sulla scena contemporanea. Iniziando a usare i muri di Londra come se fossero le sue tele, la reputazione di Endless è cresciuta fino a portarlo a diventare il primo street artist a far parte della collezione della Galleria degli Uffizi e ad esporre alla Biennale di Venezia nel 2022.

Proprio in Biennale ha portato “The Endless Transfiguration”, attraverso questa serie di lavori l’artista ha esplorato la complessità della coesistenza fra natura e umanità, indagando le dinamiche attraverso le quali lo sviluppo tecnologico interferisce con il mondo naturale.

Provocatorio e radicale nelle sue creazioni, Endless racconta una storia del nostro tempo, dando una descrizione onesta e filosofica di ciò che ci sta intorno ed esplorando aspetti del mondo della moda, della pubblicità e del lato oscuro della cultura moderna. La narrativa delle opere non è né positiva né negativa, lo spettatore è libero di esplorare la varietà di messaggi nascosti e interagire con l’estetica opulenta, giocosa e seducente dei suoi lavori.

Endless Installation view Avani Rio Novo Venice Hotel

Fino al 3 novembre all’Avani Rio Novo Venice Hotel è visitabile la mostra “ENDLESS VENEZIA”  a cura di Cris Contini Contemporary ( galleria con sede a Londra nel cuore di Notting Hill).

Endless 38 anni,  per cinque anni, quattro notti a settimana, per sei ore, ha realizzato murales illegalmente. Fino a quando non è stato notato dalle gallerie d’arte.

Endless Venezia Avani Rio Novo Venice Hotel

Non ha abbandonato  però la sua bandana con cui si copre il volto e su cui campeggia il suo nome Endless.

Lo abbiamo incontrato nel lounge bar dell’Avani Rio Novo Venice Hotel, in occasione dell’inaugurazione della sua mostra,  per farci raccontare in questa intervista esclusiva il suo lavoro e la sua visione.

Endless Lizzy Vuitton Artista rappresentato da Cris Contini Contemporary

Uno dei tuoi soggetti preferiti era la Regina Elisabetta, perché proprio lei?

Sono cresciuto circondato dall’immagine della Regina. Il suo volto era ovunque, sui soldi, sulle vetrine dei negozi, sui giornali. Attraverso la sua immagine ho imparato a conoscere la storia, è una presenza molto importante in UK.  Inoltre, lei, oltre ad essere uno dei regnanti più longevi del nostro regno, ha attraversato un secolo di storia, era una donna molto forte. Ho rappresentato nelle mie opere proprio quel momento storico, quando lei era ancora viva, a volte l’ho dipinta mentre faceva una linguaccia per mostrare anche il suo lato ironico, divertente.  

Faceva parte anche di una delle tue sue serie più popolari, Lizzy Vuitton, un bel gioco di parole o nasconde qualcos’altro? 

Entrambe le cose direi. È un gioco di parole, ma l’ho usato anche per mostrare un tipo di opulenza, di potere, di ricchezza, e di lusso  che la regina  rappresenta in Inghilterra. Ho cambiato il logo di Louis Vuitton con le mie iniziali, ma Endless in inglese ha anche il significato di infinto,  come infinita è l’adorazione che si ha per i marchi di lusso.  

Endless Installation view Avani Rio Novo Venice Hotel

Molte delle tue opere affrontano questo tema legato al consumismo sfrenato, e alla spinta che i pubblicitari danno alle persone per farle acquistare sempre di più, cosa vuoi comunicare a chi guarda le tue opere?

Uso i marchi e i loghi come commento alla cultura moderna e mai come una critica. Prendo semplicemente quello che vedo nel mondo e lo riconfiguro, per dare un senso, ma non in modo negativo. Chapel (altro simbolo iconico di Endless ndr) cappella, invece, fa riferimento al fatto che oggi le persone passano più tempo nei negozi che in chiesa. Lo spettatore è aperto a interpretare l’opera come meglio crede.

L’ultima tendenza nel mondo dell’arte è il tema natura ma tu non ami seguire le mode neanche quelle dettate dal mondo dell’arte, come vivi la tua arte da outsider?

Sono fuori ma sono anche dentro il mondo dell’arte. Sono entrambe le cose, faccio street art illegale, faccio mostre nei musei, negli hotel, nelle gallerie. Quello che voglio è solo realizzare le mie idee, non seguire le tendenze, non seguire le mode del mondo dell’arte e attenermi al mio percorso.

Endless Installation view Avani Rio Novo Venice Hotel

Hai dei riti prima di metterti a lavoro?

Mi piace sentirmi bene prima di iniziare a lavorare. Non mi drogo, non bevo, vado in palestra e mi assicuro di essere in salute perché voglio fare il mio lavoro per sempre. Quindi finché posso vivere bene e mi sento positivo, farò un buon lavoro.

Quindi il rituale è semplicemente avere cura di te e restare in salute?

Si è quello che cerco.

Ora lavori sia in strada che in studio, qual è il tuo posto preferito, dove ti senti più a tuo agio?

La strada mi dà la libertà, posso fare qualsiasi cosa, non ho bisogno di nessun permesso. Posso mostrare qualsiasi lavoro. Si è più confinati sulla tela, ma è diverso. Mi piacciono entrambi e mi servono entrambi. A volte posso passare mesi a fare street art, e poi mesi in studio solo a fare tele.

Endless Artista rappresentato da Cris Contini Contemporary

Qual è la tua fonte di ispirazione?

Il mondo che ci circonda e il modo in cui le persone interagiscono con la pubblicità, con i media e poi lo reinterpreto a modo mio. È interessante vedere  l’influenza che tutto ciò ha sugli esseri umani, il mio lavoro ha spesso aspetti comici e simboli riconoscibili, che tendono a catturare l’attenzione dello spettatore e attirarli. Le persone possono scegliere di cercare un significato più profondo, ma non sono obbligati a farlo.

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