“Esse Potest – Compresenze (Im)possibili”: quando gli opposti si incontrano nell’arte

Dal 4 al 28 marzo 2025, la Cripta dell’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano ospita Esse Potest – Compresenze (Im)possibili, una mostra che sfida le dicotomie, mette in crisi le certezze e invita a ripensare le contraddizioni del nostro tempo attraverso l’arte contemporanea.

L’esposizione, nata dal progetto Itinerari di Arte e Spiritualità, è frutto della collaborazione tra il Centro Pastorale dell’Università e il Dipartimento di Storia dell’Arte, con un coinvolgimento diretto degli studenti nella curatela. Un approccio che rende la mostra un laboratorio vivo, in cui il dialogo tra generazioni, linguaggi e sensibilità diverse diventa parte integrante del percorso espositivo. Non solo Milano: anche le sedi di Brescia, Piacenza, Cremona e Roma ospiteranno eventi e opere legate al tema centrale.

Ma quali sono queste compresenze impossibili? La mostra articola il discorso in quattro sezioni, ognuna dedicata a una tensione irrisolta: Forza-Fragilità, Sviluppo-Sostenibilità, Qui-Altrove, Umano-Divino. I 19 artisti coinvolti, selezionati per la loro capacità di esplorare queste opposizioni, portano opere che non cercano risposte definitive, ma offrono spunti di riflessione su come gli opposti possano coesistere, scontrarsi e talvolta fondersi.

Tra i protagonisti, spicca la presenza di Vincenzo Agnetti, figura storica dell’arte concettuale italiana, il cui lavoro viene approfondito in collaborazione con il suo archivio. Un artista che ha sempre riflettuto sul linguaggio e sulle sue contraddizioni, perfetto per incarnare il tema della mostra.

La domanda che guida l’esposizione è provocatoria: davvero certe dicotomie sono inconciliabili? L’arte può essere il luogo in cui forza e fragilità, progresso e sostenibilità, il visibile e l’invisibile, il terreno e il sacro non solo si incontrano, ma generano nuove prospettive.

In un’epoca di polarizzazioni estreme, di conflitti irrisolti e di divisioni sempre più nette, questa mostra non si accontenta di confermare schemi predefiniti. Propone, invece, un percorso di interrogazione e scoperta, dimostrando che tra il bianco e il nero esistono infinite sfumature – e che proprio nell’arte possiamo trovare lo spazio per abbracciare l’ambiguità del reale.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno