Alla scoperta dell’antiquariato tra tradizione e innovazione con Isabella Danesini e Valeria Ricci in attesa della prossima edizione di AMART.
Si dice che l’arte sia tutta contemporanea. A questo punto pensiamo che lo sia anche l’antiquariato: un mondo dalle mille sfaccettature tutto da scoprire, dove nascono inedite visioni anche grazie alle nuove generazioni di giovani antiquari.
Per questo è nato un “ramo” del “grande albero” che è l’Associazione Antiquari Milanesi chiamato – Giovani Antiquari Milanesi – a rappresentare le nuove leve di questa incredibile professione che dalla tradizione si apre all’innovazione.
In attesa dell’inaugurazione di AMART 2021, mostra degli Antiquari Milanesi che ci aspetta dal 27 ottobre, conosciamo Isabella Danesini, parte del Consiglio dell’associazione e motore per la nascita dei Giovani insieme a Valeria Ricci, figlia d’arte e giovanissima antiquaria che ha portato sul profilo Instagram dei “Giovani Antiquari Milanesi” gli SmArt Talks per raccontare gli antiquari in primo piano.
Come e perché sono nati i Giovani Antiquari milanesi?
Isabella Danesini: Facevo parte del consiglio direttivo dell’Associazione Antiquari Milanesi da qualche anno e confrontandomi con mio marito mi sono resa conto che ci voleva un cambiamento, ci voleva un’innovazione allora arrivò l’idea di un gruppo giovani.
Era un progetto che andava perseguito per risvegliare nei più disponibili la voglia di concretezza nel risolvere, per quanto possibile, un problema e soprattutto per smuovere un senso di responsabilità collettiva. Era il 2017.
Valeria Ricci: Era il 2017… mi trovavo a Milano come allieva del corso di specializzazione dedicato a Pittura Italiana dell’Ottocento presso il Collegio Periti.
Un pomeriggio terminate le lezioni, Alessandra Giglio collega e cara amica, mi invita ad un incontro organizzato da un gruppo di giovani antiquari, molti dei quali erano già tra le mie conoscenze. Il mondo delle mostre per noi figli d’arte risulta infinitamente “ piccolo”, i rapporti legati al business spesso si trasformano in autentiche e solide amicizie.
Curiosa per natura accettai volentieri di partecipare, quel giorno conobbi Isabella Danesini, la sua passione per l’Arte, la sua grinta e il suo entusiasmo travolgente. Isabella è così, talmente carismatica da coinvolgere in poche ore tutti i presenti a tal punto da stilare fin da subito una serie di obiettivi importanti, lì per lì apparentemente “sogni” ma con il susseguirsi di incontri e riunioni a cadenza mensile, piano piano presero forza trasformandosi in veri e propri progetti, concreti e sempre più ambiziosi.
Quali sono gli obiettivi e i grandi eventi che ci faranno conoscere di più i Giovani Antiquari?
I.D.: Il mio primo grande obiettivo è stato proprio quello di creare un gruppo con tante peculiarità. Per definizione le novità non sempre vengono accolte con entusiasmo e nel nostro ambiente non è facile rompere uno status quo. Penso che la forza del nostro gruppo sia proprio l’essenza eterogenea che risiede nell’individualità, intesa come ramo di specializzazione delle nostre gallerie. Ognuno di noi tratta opere diverse, epoche diverse e soprattutto lavoriamo in modi diversi. In questo mi sono impegnata e tutt’ora mi impegno molto.
Gli obiettivi del gruppo sono sempre alti senza paura di sbagliare e con la voglia di provarci. Penso al nostro primo grande evento “Gala Amart” una splendida festa a palazzo Bovara che ha sorpreso tutti per il numero di adesioni e per la riuscita della raccolta fondi volta al restauro di un’opera del Museo Poldi Pezzoli.
Il gruppo giovani a sua volta è una voce nel coro di altre voci di giovani milanesi impegnati nella promozione e valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Infatti collaboriamo con i giovani del Poldi Pezzoli, il gruppo giovani del Fai, e del museo Bagatti Valsecchi con i quali si è stretta una fruttuosa alleanza per concretizzare molte iniziative.
L’ultimo grande progetto che stiamo portando avanti con determinazione, impegno costante e notevole mole di lavoro è il fuori Amart cioè “Milano Open Galleries”. Una manifestazione collaterale ad Amart Milano, costituita da una serie di eventi diffusi in 42 gallerie, nel territorio milanese.
Qui lascio la parola a Valeria….
V.R.: Mi collego al discorso di Isabella e vorrei soffermarmi su alcuni punti importanti, una piccola premessa per quanto riguarda gli obiettivi e i valori che contraddistinguono i Giovani Antiquari Milanesi: su di essi basiamo la nostra “identità professionale”, impostiamo le priorità e prendiamo le decisioni, lasciando che riflettano nell’ambiente circostante una parte di noi. Costituiscono le basi della nostra strategia e della costante riuscita dei nostri progetti.
Amore per l’Arte, passione, etica, rispetto, tutela, creatività, innovazione, responsabilità, trasparenza, coesione, miglioramento continuo, teamworking, condivisione ed apertura a nuove collaborazioni rappresentano per noi condizioni imprescindibili per garantire al nostro mondo una continuità solida e duratura nel tempo.
Quest’anno abbiamo ampliato le nostre partnership coinvolgendo nuove importanti realtà appartenenti al mondo digitale, Art Rights con una Community internazionale di Professionisti dell’Arte e Artuu Magazine per quanto riguarda la comunicazione, l’informazione e l’attualità; Nowarc un portale specializzato nella vendita online di recente impegnato con la Fima (Federazione Italiana Mercanti d’Arte) , inoltre abbiamo allacciato nuovi contatti con l’Associazione Amici di Brera, realtà storica milanese ad alto rilievo culturale.
I Giovani Antiquari ci tengono a sottolineare la propria sensibilità in tema di conservazione e tutela del patrimonio, promuovendo attività finalizzate al restauro di opere storiche interagendo in modo assiduo con le principali istituzioni del territorio milanese.
Attualmente l’evento più atteso dell’anno dopo la pausa forzata a causa dell’emergenza Covid è Amart Milano (Antiquariato a Milano dal 27 – 31 Ottobre 2021 – presso Museo della Permanente), la rassegna promossa dall’Associazione Antiquari Milanesi, punto di riferimento per il mercato antiquario ed artistico italiano ed internazionale. Questa edizione 2021 sarà ancora più sorprendente grazie al nuovo evento per la città di Milano: MOG Milano Open Galleries (25 – 29 Ottobre 2021).
MOG in realtà trae ispirazione da alcune delle più prestigiose manifestazioni di settore a livello internazionale, l’idea nasce del resto, come tante altre a tavolino, in una delle riunioni dei Giovani Antiquari Milanesi grazie all’intraprendenza di alcuni nuovi associati con alle spalle varie esperienze lavorative all’estero come Camilla Pescetta, Giulia Cavagnis, Matteo Allemandi e Giovanni Lacerenza.
Milano avrà finalmente la Week dedicata all’Antiquariato per andare oltre la vetrina ed offrire al pubblico la possibilità di visitare oltre quaranta gallerie selezionate, protagoniste di una prestigiosa ed esclusiva kermesse ricca di eventi e serate a tema suddivise per zone, con un calendario fittissimo di appuntamenti imperdibili.
Gli appassionati che desiderano partecipare ad entrambe gli eventi organizzati in concomitanza, potranno riappropriarsi appieno del piacere di interagire e vivere l’arte in presenza, riscoprendo il fascino per l’antico grazie al dialogo con gli antiquari che saranno ben lieti di accogliere gli ospiti negli stand presso il Museo della Permanente in via Turati 34, oppure nella sede delle loro gallerie.
Che cosa immaginate pensi di voi il pubblico più vicino dell’Arte Contemporanea? E che cosa vorreste invece che sapessero di voi e del vostro lavoro?
I.D.: Penso che il pubblico vicino all’arte contemporanea, conosca poco o quasi niente del nostro mondo. Penso che quel poco di idea, del pubblico vicino al contemporaneo, sia rivolto ad un mondo vecchio, un arredo obsoleto e “marrone”.
Vorrei, e questo è uno dei miei obiettivi con il gruppo, raccontare la bellezza e l’amore per il nostro lavoro. Lo scopo di questo gruppo è proprio quello di tenere acceso l’interesse per un tesoro che solo il nostro paese ha così ricco.
Non occorre possedere un Raffaello per dirsi amante dell’arte, anzi, la raffinatezza sta nell’apprezzare il dipinto, la scultura, così come un mobile del Settecento o una maiolica antica. Il lusso e la cultura si manifestano nell’assaporarle insieme ad un tè servito in una tazzina di porcellana di Maissen. Non si può che essere curiosi di scoprire questo lusso ormai raro, ma raro solo perché sembra lontano.
V.R.: Sinceramente credo che oggi far parte del mondo dell’Arte sia altamente “ sfidante” a prescindere dalle distinzioni Antico o Contemporaneo. Puntare su ricerca e qualità a scapito della quantità, probabilmente si rivela una scelta vincente per tornare ad un concetto di bellezza che prende le distanze dall’arida speculazione commerciale.
La rarità rappresenta l’unica arma per distinguersi in un mercato rumoroso e saturo che tende a fagocitare tutto ciò che tenta di affermarsi come “ settore di nicchia” , che non deve per forza essere etichettato come desueto, inattuale e poco intrigante. Il nostro mondo ha ancora molto da raccontare ma prima è necessario accorciare le distanze non solo temporali ma anche in termini di fruibilità e connessione con le nuove generazioni, utilizzando in maniera intelligente i nuovi medium, verso un accordo tra differenti linguaggi per costituire esperienze culturali profonde ed interazioni ad alto impatto emozionale.
Il pubblico non può rivestire solo il ruolo di spettatore destinato a restare ai margini, siamo noi operatori i primi a coinvolgerlo ad introdursi in nuove realtà e a diventarne parte, rendendo il contesto e le opere esposte più “user friendly”, in questo forse l’Arte Contemporanea ci ha anticipati.
Quello che desidero far conoscere del nostro lavoro è la passione che ci accomuna per la ricerca e l’approfondimento, l’esigenza di abbattere pregiudizi e l’apertura verso nuove collaborazioni in funzione di un gusto eclettico che si basa sulla contaminazione e il dialogo tra i vari stili.
“Powerful art is both timely and timeless”.
Cover Photo Credits: precedente edizione di AMART