Il corpo femminile visto con gli occhi di quattro artiste

Kora Moya Rojo, Naomi Boiko Stapleton, Margaux Bricler e Xueqing Zhu sono le quattro artiste protagoniste della mostra “yourself in my shoes” allo spazio Tube Culture Hall di Milano.

Fino al 18 febbraio lo spazio Tube Culture Hall di Milano presenta la mostra yourself in my shoes con quattro artiste che hanno in comune nel loro lavoro l’ibridazione in diverse forme e con diverse iterazioni del corpo femminile con altri elementi dal mondo animale e da quello vegetale.

Kora Moya Rojo, Tu Perfume Rosa, Ave Suntuosa, 2022, oil and acrylic on canvas, 120 x 100
Kora Moya Rojo Tu Perfume Rosa Ave Suntuosa 2022 oil and acrylic on canvas 120 x 100

LA MOSTRA DELLE QUATTRO ARTISTE

Nei lavori si riflette la scoperta, tipica della società contemporanea, della complessità di identificazione e auto-rappresentazione dell’umano: il corpo, nella nostra epoca è concepito come una realtà mutevole, transitoria, definita dal contesto culturale.

L’arte non offre una risposta nella risoluzione del disordine del contemporaneo, piuttosto ci prepara verso una presa di coscienza e una nuova concezione della vita.

Le artiste in mostra hanno deciso di accettare la sfida con l’animale e il mondo naturale, abbandonando il loro antropocentrismo per coabitare, co-evolversi insieme all’animale e al vegetale rappresentando una realtà fatta di alterità.

IL PROCESSO DI MORPHING NELLE OPERE

Il processo di morphing che si ritrova in questi lavori è molto materico e viscerale, perfino nei lavori più onirici, ma porta – contrariamente a quanto avviene nel morphing digitale – a una definizione ancora più nitida e preponderante del carattere femminile.

Un morphing che amplifica la figurazione e apre a molteplici significati e interpretazione ma che alla fine esalta e ritorna al corpo e alla sensualità femminile, che emerge quasi rinforzata.

Installation view Tube Culture Hall
Installation view Tube Culture Hall

LE OPERE IN MOSTRA DA TUBE CULTURE HALL

Il centro dei lavori di Kora Moya Rojo è il corpo femminile, non rappresentato in modo realistico, ma citato attraverso elementi naturali. Nei suoi lavori si ritrovano elementi che sono e sono stati simboli nelle culture antiche di tutto il mondo della fertilità, della femminilità, della nascita e della rinascita.

Nelle opere di Naomi Boiko Stapleton viene rappresentata una storia individuale non lineare e non letterale. La sua pittura ad acquerello richiama i ricordi, incarna le sensazioni provate, riecheggia ad un mondo favolistico dove umano e naturale sono abbinati per amplificare le esperienze.

Installation view Tube Culture Hall
Installation view Tube Culture Hall

In molte delle sue produzioni Margaux Bricler esalta e rivendica la forza femminile. I suoi lavori alludono direttamente al corpo, pur non rappresentandolo mai direttamente, in un equilibrio perfetto tra presenza/assenza. Margaux porta in scena il corpo femminile, restituendogli un nuovo spazio e demolendo i simboli della cultura patriarcale, decostruendo il tradizionale ruolo della donna imposta nella società, riempiendo quella stessa narrazione stereotipata di una nuova idea di femminile.

I lavori di Xueqing Zhu rappresentano scenari onirici, dove umano e mondo naturale si uniscono e si compenetrano. L’artista crea figure ibride, mescolate a elementi naturali, animali e favolistiche, decostruendo mondi per crearne altri, superando la linea netta che definisce reale/irreale.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Il premio Palombini a Tarquinia, connettere antico e quotidiano attraverso la ceramica

Tarquinia, culla di antiche civiltà, continua a essere un crocevia di cultura e innovazione artistica grazie al lavoro della STAS (Società Tarquiniense d'Arte e Storia), da oltre un secolo custode del patrimonio artistico cittadino, e a iniziative come la mostra "Orizzonte Terra" e il Premio “Vasco Giovanni Palombini”.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno