Il poker diventa una questione di stile con il lancio dell’edizione limitata dell’Arsham Poker Set, realizzata dall’artista newyorkese per il circuito internazionale World Poker Tour. Il circuito mondiale nato nel 2002, raccoglie attorno a sé professionisti internazionali che si sfidano in tornei di Texas hold ‘em. No, non è come si può immaginare un cofanetto di fiches eroso dal tempo, è al contrario un’opera che omaggia la classe di uno dei giochi di carte piú rischioso e adrenalinico al mondo.
L’accostamento di texture e materiali accompagna quello tra epoche e luoghi differenti nell’opera di Daniel Arsham, artista originario di Miami conosciuto per partnership rinomate e per il singolare trattamento delle sue creazioni. Se in Italia possiamo vantare un patrimonio secolare, nel caso di Arsham il tempo erode le icone contemporanee, come a cancellare i confini a favore di un’utopia dal gusto apocalittico. Lo stile ormai inconfondibile dell’artista si sviluppa attraverso la scultura, ma mantiene un legame viscerale con architettura e disegno, componenti fondamentali per comprendere l’importanza del contesto e della relazione tra gli oggetti al suo interno.
Una delle sue prime collaborazioni dopo la prima personale con Perrotin nel 2005, è con la Dance Company di Merce Cunningham, occasione che gli permette di approfondire le competenze scenografiche sulle orme delle creazioni di Robert Rauschenberg prima della scomparsa del celebre coreografo. Nel 2007 fonda Snarkitecture, progetto che sceglie l’architettura come linguaggio espressivo per approcciarsi alla realtà: “not architecture, not art”, in un limbo di creatività applicata a contesti pubblici, privati, comuni o residenziali con la funzione di stimolare e divertire chi ne fruisce. Il primo decennio di lavoro viene raccolto e raccontato nella produzione della nuova casa cinematografica Films of the Future, fondata da Arsham nel 2014: tra le serie piú famose Future Relic, 9 cortometraggi che disegnano un paesaggio terrestre surreale ma spaventosamente realistico, vittima dei cambiamenti ecologici, seguito dal tris di film Hourglass prodotto in collaborazione con Adidas, interamente incentrata sulla biografia dell’artista.
Negli ultimi anni Arsham stringe diversi sodalizi, a partire da quella nel mondo della moda con Dior Man, per cui firma la passerella Primavera/Estate 2020 e quella con Tiffany & Co. per cui reinterpreta la classica Blue Box come un relitto contemporaneo, oltre a una serie limitata di sculture abbinate a bracciali creati ad hoc.
La collaborazione con World Poker Tour intende esaltare l’eleganza e il fascino del rischio che il poker rappresenta con un’opera che integri in sé pregio e azzardo: 350 fiches in ceramica, mazzi di carte di lino, un bottone del dealer in alluminio anodizzato sono i componenti del set, declinati in forme e nuances pastello, come a richiamare le tenui gradazioni dei marmi del passato.
“Attraverso materiali, texture e forme, volevo che ogni elemento evocasse un senso di raffinatezza e permanenza, una testimonianza della cultura e dell’energia del mondo del poker.” Daniel Arsham
L’esperienza di Arsham nel mondo del lusso prende una nuova direzione senza cambiare però l’estetica e la filosofia che la definisce: l’eredità del gioco testimonia i valori che rendono il poker ciò che è diventato, un delicato equilibrio di astuzia, eleganza e innovazione.