Domenica scorsa Miuccia Prada e Raf Simons hanno portato in scena alla Fondazione Prada una collezione che celebra il lato più immediato e viscerale della natura umana
Le pulsioni istintive e l’emozione come fondamento creativo. In una labirintica torre industriale realizzata con uno scheletro di impalcature metalliche, Miuccia Prada e Raf Simons hanno presentato domenica scorsa 56 look contraddistinti da un’esaltazione dei contrasti, evidenziando la forza propulsiva ed immediata dell’istinto e delle pulsioni irrazionali.
Il titolo della collezione era Unbroken Instincts: una celebrazione della libertà degli abbinamenti dal ritmo incalzante e dinamico, per un nuovo romanticismo in cui la creatività passa innanzitutto dalla sfera emozionale e delle passioni, in una ricerca costante non mediata da ragione o costrutti sociali.
Gli accostamenti inaspettati sottolineano l’importanza fulminea dei contrasti, ribadita dall’aspetto tattile e visivo della collezione. Cappotti, giacche e camicie vengono indossati a fior di pelle. Pantaloni formali o pijama pants abbinati a stivali da cowboy dagli imprevedibili motivi floreali. Capispalla bordati in pelliccia, stratificazioni tessili e layering di piumini quasi a voler avvolgere e proteggere chi li indossa. Maglieria minimalista dalla vestibilità over alternata a top minuti e delicatamente decorati, e a camicie che ricordano le casacche del pigiama. Completi patchwork in pelle e gilet realizzati in shearling definiscono un nuovo primitivismo urbano. Elementi discordanti che, considerati separatamente, potrebbero suggerire un’idea di frammentarietà, e che invece qui trovano un loro inusitato e sorprendente equilibrio.
L’armonia sincopata delle contrapposizioni emerge altresì dalla scelta dello show space, curato da AMO (think tank di ricerca e design di OMA, Office for Metropolitan Architecture): la fredda durezza di una imponente struttura metallica allestita nel Deposito della Fondazione Prada e disposta su tre piani dialoga con la texture del tappeto firmato da Catherine Martin, decorato con elementi che richiamano alcuni dei pattern della collezione. Il risultato, grazie alle diverse gradazioni delle luci, è altamente scenografico ed evoca al contempo atmosfere intime da nightclub.
Un ritorno all’emozione suggerito anche dalla colonna sonora, a sua volta un’esaltazione dell’imprevedibilità del variegato spettro delle emozioni umane: le penetranti note di The Pink Room di Angelo Badalamenti, brano tratto da Fire Walk with Me aprono lo show in un omaggio al recentemente scomparso maestro del cinema David Lynch, seguite poi dalle melodie più lievi de La Sinfonia della gazza ladra di Rossini e, successivamente, dall’appassionato On the Lake di Shigeru Umebayashi.
La collezione Autunno Inverno 2025 ha una straordinaria forza narrativa, che rompe gli argini della consequenzialità razionale: Prada reinventa ancora una volta i codici del vestire, e lo fa ripartendo dall’immediatezza dell’umano sentire. La frammentazione operata dai contrasti può provocare spaesamento, ma è anche la chiave per un ritorno a sé al di là della logica, attraverso il ricorso a quell’istinto individuale che ci riconnette a una essenza umana comune, innanzitutto libera e creativa. Nei tempi storici incerti e sofferti del contemporaneo, in cui la razionalità – e la moda – faticano a trovare soluzioni plausibili e nuovi corsi da seguire, Miuccia Prada e Raf Simons suggeriscono una via alternativa che passa dall’istinto e dall’emozione individuale, che si traducono nella forza liberatrice della creatività istintiva, intima e selvaggia.