‘We’ll Leave the Soup at Home’: Climate Protestors Offer To Meet U.K. Museum Directors

Nella scorsa settimana, il mondo dell’arte britannico è stato scosso da un’inaspettata richiesta di dialogo, lanciata da un noto gruppo di protesta per il clima. “Lasceremo la zuppa a casa”; è questa l’offerta che gli attivisti di Just Stop Oil hanno rivolto ai direttori di alcuni dei principali musei del Regno Unito, tra i quali Gabriele Finaldi del National Gallery, Tristram Hunt del V&A, e Nicholas Cullinan del British Museum.

La richiesta giunge in risposta a una lettera aperta pubblicata dai direttori, in cui questi esprimono il loro rammarico per le recenti proteste che hanno visto i musei diventare bersaglio degli attivisti. “Questi attacchi devono cessare”, scrivevano tra le righe i signatari, puntando il dito su una serie di manifestazioni che hanno attirato l’attenzione dei media lanciando liquidi su famose opere d’arte esposte all’interno dei musei.

L’episodio forse più eclatante riguarda due dei dipinti dei Girasoli di Van Gogh, colpiti da una zuppa di pomodoro durante una mostra al National Gallery di Londra. Un evento che, sebbene non possa essere definito convenzionale, ha certamente fatto comprendere quanta rabbia e determinazione ci siano dietro queste forme di protesta.

In risposta alla presa di posizione dei direttori, Just Stop Oil ha espresso la volontà di avviare un dialogo constructivo. “Incontriamoci la prossima settimana. Lasceremo la zuppa a casa”, hanno suggerito gli attivisti, evidenziando la loro disponibilità a discutere delle problematiche ambientali.

Fino ad ora, l’eco delle proteste ha generato disgusti vari e incertezza. I dipinti vandalizzati per invocare una maggiore consapevolezza sulle questioni ambientali hanno provocato reazioni contrastanti da parte del pubblico, tra chi condanna l’atto e chi invece ne apprezza l’audacia.

Risulta chiaro, comunque, il messaggio degli attivisti: sono pronti a usare il potere culturale dei loro istituti nazionali per combattere la crisi climatica. Per i direttori dei musei, accettare la proposta di dialogo rappresenterebbe un riconoscimento della legittimità delle rivendicazioni degli attivisti, con la promessa di lasciare le zuppe a casa sicuramente vista come un gesto di buona volontà.

La loro risposta sarà certamente un indicatore importante del loro impegno nell’affrontare proteste di questo tipo. E, anche se non dovessero decidere di sedersi al tavolo delle trattative, la richiesta degli attivisti di Just Stop Oil non potrà essere ignorata. In tempi di crisi climatica, infatti, l’arte e i suoi luoghi di conservazione non possono escludersi dal dibattito ambientale.

Resta da vedere quale sarà la direzione presa dall’intero settore artistico. In attesa di risposte concrete, gli occhi degli appassionati d’arte e degli ambientalisti si posano sull’Art-net News, attesa come una delle principali fonti di aggiornamento sui prossimi sviluppi della vicenda. In queste pagine, infatti, potremmo leggere la prossima mossa degli attivisti, o la risposta dei direttori dei musei. In ogni caso, seguiremo la questione da vicino, stando al passo con le più recenti notizie sul delicato equilibrio tra salvaguardia delle opere d’arte e rivendicazioni ecologiche.

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