Afterimage: la metamorfosi nasce dalla memoria

La mostra “Afterimage” nella sede aquilana del MAXXI elabora un racconto poetico su memoria e trasformazione

La sede di Palazzo Ardinghelli del MAXXI L’Aquila ospita “Afterimage”, una mostra collettiva internazionale che si inserisce nel contesto storico della città trattando il tema della memoria. 

“Afterimage” è curata da Bartolomeo Pietromarchi e Alessandro Rabottini e espone le opere site-specific e nove committenze di 26 artisti di diverse generazioni.

La mostra tratta il tema della memoria e della metamorfosi fornendo una documentazione poetica sulle forme materiali e metaforiche che sopravvivono al tempo come simboli della memoria. 

In italiano la “afterimage” è l’immagine residua, cioè quell’immagine che resta impressa sulla retina come un’eco dello stimolo visivo.

Le opere vogliono suscitare una riflessione sul contesto de L’Aquila, città che ha una lunga storia e che dopo la tragedia del terremoto utilizza la memoria come slancio per trasformarsi e approcciare un nuovo futuro. 

Il percorso espositivo si snoda attraverso quattro linee tematiche: il materiale e la memoria, l’immagine mutevole, il corpo svelato, l’architettura interiore.

Le opere esposte spaziano attraverso differenti mezzi espressivi come fotografia, video, interventi spaziali, pittura e scultura.

Gli artisti di “Afterimage” sono Francis Alÿs, Francesco Arena, Stefano Arienti, Benni Bosetto, Mario Cresci, June Crespo, Thomas Demand, Paolo Gioli, Massimo Grimaldi, Bronwyn Katz, Esther Kläs, Oliver Laric, Tala Madani, Anna Maria Maiolino, Marisa Merz, Luca Maria Patella, Hana Miletić, Luca Monterastelli, Frida Orupabo, Pietro Roccasalva, Mario Schifano, Elisa Sighicelli, Paloma Varga Weisz, Danh Vo, Dominique White, He Xiangyu

La mostra è visitabile fino al 23 febbraio 2023.

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