Napoli Contemporanea. Da Michelangelo Pistoletto a Gaetano Pesce

Prosegue, la programmazione di Napoli Contemporanea, strategia culturale elaborata per il 2023 e il 2024 dal sindaco Manfredi e curata dal consigliere Vincenzo Tirone, non senza difficoltà e al centro di alcune infime polemiche social, per la quantità e provenienza delle risorse economiche utilizzate.

Vincenzo Tirone

L‘ambizioso progetto di sviluppo, ha destinato fondi da investire in ambito artistico e culturale per il recupero. sacrosanto, di alcuni spazi, tra i quali il PAN, la Casina Pompeiana e la chiesa di San Severo a Pendino, e ha finanziato interventi di arte pubblica, per installazioni site-specific.

Imprevisti come l’incendio della prima versione della Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, o il tragico crollo del ballatoio di Scampìa, hanno frenato la cronologia degli eventi di Napoli Contemporanea, spostando le priorità della giunta e imponendo cambi di programma per le installazioni previste a Rotonda Diaz e da destinare a nuovi spazi.

Dal 9 ottobre in Piazza Municipio, una volta smontata l’opera di Michelangelo Pistoletto, in attesa di una definitiva, dignitosa e più adeguata collocazione museale, troverà spazio l’installazione Tu si ’na cosa grande di Gaetano Pesce, artista da poco scomparso, composta da una doppia struttura, una di 12 metri di altezza ed una di 5.

Gaetano Manfredi e Michelangelo Pistoletto

Il mastodontico complesso è l’ultima opera che Gaetano Pesce ha firmato per la città di Napoli e rappresenterà, una volta installata, l’abito stilizzato di Pulcinella, un lungo cilindro di tela bianca che si illumina dall’interno, sostenuta da una struttura in ferro e da un sistema di tiranti su cui si arrampicano fiori sintetici; mentre l’altro elemento, che verrà posizionato difronte al primo, sarà un cuore pulsante, trafitto da una freccia, anch’esso illuminato dall’interno.

L’opera simboleggia l’affetto che Pesce aveva per Napoli, legato ad essa dalle sue radici sorrentine e, con questo progetto collocato all’aperto, ha trasferito la sua visione abitualmente destinata all’interno, al di fuori degli spazi abitativi, dilatandola su scala urbana.

Progetto per tu si na cosa grande Gaetano Pesce

La nuova collocazione, oltre ad aver determinato la necessità verifiche sulla capacità del solaio della metropolitana di reggerne il peso, decisamente superiore rispetto alla Venere di Pistoletto, genererà un difetto di senso rispetto al progetto originario che la voleva collocata sul lungomare, dando luogo ad una inevitabile disarmonia complessiva, decontestualizzandola dal suo luogo ideale.

Progettato per essere destinato alla Rotonda Diaz (dove è attualmente presente l’opera di Marinella Senatore ““Io Contengo Moltitudini”), l’imponente lavoro, avrebbe acquisito sicuramente maggiore rilevanza, perché inserito nel contesto paesaggistico del golfo, in prossimità del mare.

Gaetano Pesce

Nell’immensa Piazza Municipio, adiacente al Maschio Angioino e al Molo Beverello, tra grandi palazzi e navi da crociera, questa seppur gigantesca struttura, rischia invece di perdersi, confondendosi nella vastità e varietà del nuovo contesto.

L’opera d’arte pubblica, destinata agli spazi urbani, è uno strumento storicamente ambiguo, utile ad alimentare il pensiero e, contemporaneamente, funzionale ad aumentare il gradimento verso il “potere”.

Questa ambiguità rende l’opera spesso asservita alla politica, con una funzione di propaganda del “buon governo”. Accadeva un tempo con il binomio Bassolino/Palladino. In questa ottica, l’opera in sé, si piega a forzature come la decontestualizzazione che la svuota parzialmente di senso. Va, inoltre, suggerito come sarebbe da illuminati un lavoro di ricerca nell’universo contemporaneo dell’arte, prima di finanziare progetti.

La contemporaneità offre una serie di novità, rispetto al solito materiale proposto. 

Spesso per queste grandi committenze pubbliche, la manifestazione artistica si risolve con un lavoro grossolano, poco comunicativo e fisicamente pesante, ma magari ben visibile, imponente e per mano di una firma illustre a consolidare agli occhi del pubblico la buona qualità di un “regime” o semplicemente di una gestione comunale.

La Venere degli stracci Michelangelo Pistoletto

La considerazione per l’arte e più in generale per la cultura, costituirebbe in realtà un fattore determinante per migliorare un luogo e non si può negare che, con lodevole merito, la gestione dell’attuale sindaco di Napoli abbia molte attenzioni in tal senso, patrocinando e finanziando iniziative che spingono nel mondo dell’arte, anche ultra-contemporaneo, come nel caso dell’imponente festival delle arti digitali DESINA, che è una fucina di innovazione, ma va detto che, con Napoli Contemporanea, questa idea di innovazione e di città “contemporanea”, sembra latitare. 

Senza sottrarre nulla all’importanza di Gaetano Pesce e Michelangelo Pistoletto, viene da domandarsi: dove sono le ultime tendenze dell’arte? Dove sta il nuovo? 

Un’apertura verso i nuovi approcci, le nuove tecniche che si evolvono velocemente e, banalmente, basterebbe fare un giro su Instagram per rendersene conto, potrebbe essere anche un modo per la città di porsi all’avanguardia nella cultura, proponendosi come riferimento in tal senso. Le energie ci sarebbero tutte.

In sintesi, la strada percorsa da Napoli Contemporanea potrebbe essere giusta, il pubblico ha bisogno del messaggio artistico, e l’istituzione cittadina lo sa, ma questo messaggio risulta essere un bolo già ampiamente masticato e digerito. 

L’opera nasce nel proprio tempo ed ha bisogno di visibilità per nutrire ed essere a sua volta nutrita, in una continua interazione con il fruitore, in cui essa insegna i codici per una nuova alfabetizzazione.

Sarebbe utile investire nel nuovo, nel digitale ma non solo, per spiegare così, anche agli occhi degli stolti, l’evolversi dell’arte e giustificare la spesa di danaro. Perché un’ennesima rappresentazione scultorea di Pulcinella o di un cuore pulsante a Napoli, viene difficile da difendere, nonostante si tratti comunque di un’opera di Gaetano Pesce.

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